A Cortina terza medaglia e secondo titolo mondiale per la ticinese. Ha preceduto di due centesimi Mikaela Shiffrin e di nove l'austriaca Liensberger
Lara Gut-Behrami è la reginetta dei Mondiali di Cortina. Dopo la medaglia d'oro nel SuperG e quella di bronzo nella discesa libera, la ticinese ha conquistato il titolo iridato anche nel gigante. Al termine di una rimonta che l'ha portata dal terzo posto dopo la prima manche al gradino più alto del podio, Lara ha preceduto di appena due centesimi la statunitense Mikaela Shiffrin, la più veloce sul primo tracciato.
Per lo sci svizzero, che aspettava da vent'anni e dalla vittoria di Sonja Nef un titolo mondiale nelle porte larghe, si tratta di una giornata storica. E lo è a maggior ragione per Lara Gut-Behrami, capace di tornare sul trono del mondo dopo tutte le difficoltà (fisiche ma anche tecniche nel concatenare le curve di gigante), avute negli ultimi anni. Per lei si tratta dell'ottava medaglia mondiale della carriera. «È una vittoria incredibile – ha commentato la ticinese ai microfoni della Rsi –. Quella di conquistare una medaglia nel gigante era un'idea che continuava a frullarmi in testa. Dopo la discesa di O'Brien, che senza l'errore nel finale mi sarebbe passata davanti, ero convinta che Mikaela Shiffrin non si sarebbe lasciata sfuggire la vittoria. Nei secondi finali la stavo già applaudendo e poi è arrivata la grande sorpresa. Il solo fatto di poter fare gara pari con una campionessa come Mikaela mi riempie d'orgoglio».
La giornata rossocrociata averebbe potuto essere ancora più trionfale se Michelle Gisin (11ª al traguardo), quinta sul primo tracciato, non avesse commessa un grosso errore nella parte centrale della seconda prova, quando era in corsa per chiudere davanti all'austriaca Katharina Liensberger, in quel momento la più veloce e terza alla fine con un ritardo di nove centesimi da Gut-Behrami.
Meglio dell'obvaldese – apparsa molto delusa all'arrivo, ma comunque determinata per lo slalom di sabato – ha fatto Wendy Holdener che sul secondo tracciato ha recuperato sei posizioni per chiudere all'ottavo posto. Corinne Suter ha invece terminato al 18º posto.
Il gigante iridato di Cortina, rivelatosi molto più difficile e selettivo di quanto in molti si attendevano, è stato fatale per tante protagoniste della stagione. A partire dall'italiana Federica Brignone che ha messo fine a un Mondiale nato sotto una cattiva stella con un'uscita già sul primo tracciato. Male anche Marta Bassino, dominatrice in Coppa del mondo, ma tagliata fuori già nella manche iniziale e che non è andata al di là del 13º posto finale. Ha deluso pure la slovacca Petra Vlhova che ha chiuso proprio davanti alla Bassino. Per contro, molto brava è stata la statunitense Nina O'Brien: sul primo tracciato ha concesso appena due centesimi alla connazionale Shiffrin e sul secondo, quando sembrava dover passare davanti a Lara Gut-Behrami, a pochissime porte dal traguardo ha commesso un grossolano errore che le è costato una medaglia certa e che l'ha fatta scivolare al decimo posto.