SCI ALPINO

SuperG a Kriechmayr, deludono gli svizzeri

Tracciato difficile con due porte che hanno causato l'eliminazione di molti atleti (Meillard e Caviezel tra gli altri). Argento a Baumann, bronzo a Pinturault

11 febbraio 2021
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Il SuperG maschile non ha regalato alla Nazionale elvetica le stesse soddisfazioni di quello femminile. Anzi, la delusione è stata grande, perché al traguardo sono arrivati soltanto due rossocrociati su quattro e, oltretutto, chi ha concluso la prova si è dovuto accontentare di posizioni di rincalzo. Il titolo mondiale è andato al grande favorito di giornata, l’austriaco Vincent Kriechmayr che ha preceduto di appena 7 centesimi il tedesco Romed Baumann e il francese Alexis Pinturault di 0”38. Medaglia di legno per il canadese Brodie Seger, sceso con il numero 28, il quale con 0”44 di ritardo ha tolto lo scomodo quarto posto all’italiano Dominik Paris, staccato di 0”55.

È stato un SuperG difficilissimo, quello di Cortina. Tracciato in maniera particolare, con almeno due passaggi estremamente insidiosi che, di fatto, sono costate le ambizioni di medaglie per il clan elvetico (ma anche per molti altri atleti). Sulla pista Vertigine, assolutamente nuova per tutti, il tracciatore italiano Alberto Ghidoni, ha piazzato due porte estreme: la prima, subito dopo il salto e la seconda al termine della susseguente diagonale. Trabocchetti costati l’eliminazione ai primi tre atleti, tra i quali gli elvetici Loïc Meillard e Mauro Caviezel (oltre alla austriaco Christian Walder): arrivati troppo veloci sul salto Vertigine, hanno faticato a infilare la porta successiva e non sono più stati in grado di risalire per quella dopo. Tre partenze e tre eliminazioni nello stesso identico modo. Il quarto a partire, il canadese Crawford, capìta l’antifona ha decelerato in maniera importante sul salto ed è passato a pelo. Kriechmayr, partito con il 5, è stato colui che meglio di tutti ha saputo trovare il giusto compromesso tra prudenza e aggressività.

In casa elvetica vi era molta attesa per la prova di Marco Odermatt. Il 23.enne nidvaldese è risultato nettamente il più veloce nella parte alta (0”25 di vantaggio su Kriechmayr), ma non ha gestito bene il salto, volando nettamente troppo lontano. È comunque riuscito a passare, ma la gara l’ha persa nella traversa successiva, dove ha dovuto lottare e frenare per rimanere nel tracciato e andare a prendere la porta rossa, costata l’eliminazione a diversi atleti (dopo 16 partenze, addirittura in 6 non avevano portato a termine la prova). Alla fine Odermatt ha concesso 0”96 e si è dovuto accontentare dell’11.mo posto, preceduto di poco da un Beat Feuz (10.mo a 0”93) che non ha voluto correre eccessivi rischi, anche in vista della discesa di domenica.

«Avevamo pochissimi punti di riferimento su questa pista, cosa che per un Mondiale è un po’ al limite – ha affermato Odermatt –. Ma tutto sommato i migliori sono ancora lì davanti e pure io non ho sciato malissimo. Purtroppo ho dovuto frenare una volta di troppo (per infilare la rossa sulla traversa, ndr) ed è in quel momento che ho perso la gara». In linea generale, però, il clan elvetico dovrà porsi qualche domanda su come è stata portata a termine la ricognizione mattutina, perché nessuno degli elvetici ha intuito quale fosse la giusta traiettoria per affrontare il salto Vertigine. «Non ci eravamo assolutamente resi conto che prima di quel salto era necessario frenare», ha commentato Loïc Meillard.

Da segnalare che Romed Baumann nel 2013 aveva conquistato il bronzo a Schladming nella supercombinata con la tuta dell'Austria, ma poi era stato scartato dalle Aquile, per cui aveva preso armi e bagagli alla volta della Germania.