L'italiana ha preceduto Mikaela Shiffrin di 153 punti. Dopo 31 anni la Svizzera torna ad aggiudicarsi la Coppa per Nazioni
Federica Brignone ha vinto la classifica generale di Coppa del mondo. E lo ha fatto senza nemmeno dover mettere gli sci ai piedi per le ultime tre gare della stagione, in programma ad Are. In effetti, alla vigilia del parallelo gigante di domani gli organizzatori e la Fis hanno deciso l'annullamento delle prove a causa dell'epidemia di coronavirus (tre membri della squadra di supporto dell'organizzazione sono stati posti in quarantena).
Brignone si è imposta con 153 punti di vantaggio nei confronti di Mikaela Shiffrin. La statunitense era tornata in Europa proprio per partecipare alle prove conclusive, dopo aver mancato diverse settimane a causa dell'improvvisa morte del padre in un incidente domestico. Dopo aver gareggiato a Bansko (Bulgaria) e aver saltato la trasferta in Russia (Rosa Kuthor) per una sessione di allenamento, la statunitense era stata costretta a rientrare in Colorado per il lutto familiare, perdendo così le tappe di Garmisch, Kranjska Gora e Crans-Montana. Nelle settimane di assenza della statunitense, Brignone ne ha approfittato per operare sorpasso e allungo. Alla fine la Shiffrin è rimasta con un pugno di mosche: oltre alla coppa più importante, si è vista sfuggire di mano quella del gigante (andata alla Brignone) e quella dello speciale (vinta da Petra Vlhova).
«Quello di Federica Brignone è un risultato epocale: prima ed unica italiana a vincere la Coppa del mondo», ha dichiarato il presidente della federazione italiana, Flavio Roda. La coppa di Brignone si affianca così a quelle conquistate in campo maschile: quattro da Gustav Thoeni ed una a testa da Piero Gros ed Alberto Tomba. «Federica ha fatto una stagione eccezionale, con grandissimi risultati che giustamente la premiano: cinque vittorie, cinque secondi ed un terzo posto.Certo, sarebbe stato meglio che questo successo fosse arrivato in condizioni diverse. Ma è una situazione – ha detto ancora Roda – che richiamerà tutti ad un responsabilità comune a livello internazionale».
Per lo sci rossocrociato quella che si dovrebbe chiudere nel weekend con le ultime due gare maschili a Kranjska Gora (sempre che si decida di mantenerle in calendario, vista la valanga di annullamenti) è stata una stagione trionfale. La Svizzera ha portato a casa quattro coppette (doppietta uomini-donne in discesa e superG grazie a Beta Feuz, Mauro Caviezel e Corinne Suter)) e soprattutto, la vittoria nella classifica a squadre (8'732 punti contro 7'694 dell'Austria), evento che non accadeva più addirittura da 31 anni.