Sci

Feuz veloce in prova, nonostante la mano fratturata

Settimo tempo nell'unico allenamento per la discesa di Bormio. E intanto gli atleti si sollevano contro la Fis per una preparazione delle piste ritenuta lacunosa

26 dicembre 2019
|

Beat Feuz ha ribadito di essere in forma, nonostante l'infortunio alla mano subito nel superG della Val Gardena e costatogli la frattura di un osso dell mano. Il bernese ha ottenuto il settimo crono nell'unica sessione di prove in vista della discesa libera di domani a Bormio. Ha chiuso a mezzo secondo dal più veloce, il francese Brice Roger, il quale ha preceduto gli italiani Paris e Casse. Ricordiamo che la pista Stelvio sarà protagonista nel weekend di due discese e una combinata. Domani la prima libera, che sostituirà quella annullata in Val Gardena, si disputerà su un tracciato ridotto.

C'è maretta tra gli atleti

Nel frattempo, però, è maretta in seno agli sciatori, i quali hanno voluto far sentire la loro voce in merito alle ultime prove disputate, quelle in Alta Badia. In molti, infatti, hanno ritenuto la pista di gara indegna di una Coppa del mondo... «Ci sono stati diversi infortuni perché la pista non era preparata in modo adeguato. C'è molto dilettantismo e un'organizzazione non sufficientemente all'altezza», si è lamentato il francese Alexis Pinturault, infortunatosi alla coscia (lesione muscolare) e in forse per la combinata di domenica. Tra coloro che hanno riportato spiacevoli conseguenze dal doppio impegno di Alta Badia, anche l'elvetico Marco Odermatt, operato al menisco del ginocchio destro e che potrebbe rientrare, nella miglior delle ipotesi, poco prima della fine della stagione.

«Per una prova di Cdm una pista così è davvero al limite – ha dichiarato il norvegese Henrik Kristoffersen, vincitore del gigante – Non incolpo gli organizzatori, in quanto questi attuano le disposizioni fornite loro dalla Federazione internazionale». Ed è in effetti la Fis ad essere presa di mira delle critiche degli atleti, come quelle del francese Victor Muffat-Jeandet... «Complimenti alla Fis per una nuova magnifica preparazione di corsa e un super spettacolo – ha scritto, con chiara ironia, sui social media –. Non ho mai visto una cosa simile dal mio ingresso in Coppa del mondo nel 2009. Penso che la Fis abbia i mezzi sufficienti per mettere una squadra a disposizione della preparazione delle piste e che possa farlo con largo anticipo, non solo negli ultimi giorni. È una questione di sicurezza nei confronti degli atleti e permetterebbe al nostro sport di rappresentare uno spettacolo per tutti gli appassionati», ha concluso Muffat-Jeandet che come molti altri sciatori critica la federazione internazionale, colpevole di non ascoltare a sufficienza la voce degli atleti.

Ad onor del vero, per ogni prova di Coppa del mondo gli sciatori e le sciatrici hanno diritto a un rappresentante che possa dialogare con la Fis e gli organizzatori: un figura che gode, però, di un margine di manovra troppo ristretto e, di conseguenza, di un peso decisionale molto limitato. Anche se a volte i protagonisti dello spettacolo del Circo bianco provano a a condizionare le decisioni di chi sta sopra di loro. Come successo a Val d'Isère due settimane fa: numerosi atleti si erano riuniti prima dello slalom per esprimere la loro volontà di non prendere il via in condizioni meteo considerate troppo sfavorevoli. E la corsa era stata annullata...