Grazie alla rete di Forsberg (con deviazione decisiva di Akanji) la Svezia supera 1-0 i rossocrociati e vola ai quarti di finale dei Mondiali russi
Resterà, per ora, quello raggiunto nei Mondiali casalinghi del 1954 l’unico quarto di finale (perso 7-5 contro l'Austria a Losanna) disputato dalla Svizzera nella sua storia. Come i primi tre tentativi di superare gli ottavi (nel 1994 con la Spagna, nel 2006 ai rigori con l'Ucraina e quattro anni fa con l'Argentina), anche il quarto non è andato a buon fine, infrantosi a San Pietroburgo su una Svezia più solida e impostasi 1-0 grazie al gol trovato al 68’ da Emil Forsberg (in realtà più un’autorete di Akanji).
Il tanto temuto inizio di partita al rallentatore che i rossocrociati – schierati da Petkovic con Drmic in attacco, Lang a destra e Djourou centrale (al posto degli squalificati Lichtsteiner e Schär) – avevano accusato nelle partite della fase a gruppi, stavolta non si è prodotto (perlomeno non in maniera così evidente) e i primi scampoli di match sono stati all'insegna dell'equilibrio e dell'attenzione a non commettere errori, seppur con capitan Behrami e compagni un po' più propositivi sul piano del gioco. All'8' sono però stati gli svedesi ad avere la prima grande (doppia) occasione da gol, con Berg che dopo un errore nel rilancio di Sommer è stato chiuso all'ultimo da Akanji ed Ekdal che dal limite ha poi sparato alto. Anche nei minuti seguenti il canovaccio dell’incontro è stato chiaro: Svezia con undici uomini dietro alla linea della palla e pronta a ripartire al minimo errore degli elvetici, che dal canto loro hanno fatto girare la sfera con pazienza ma senza trovare pertugi. Al 28’ sono quindi stati ancora i gialloblu a sfiorare il vantaggio e questa volta, sulla girata di Berg, è stato Sommer a dire di no con una straordinaria parata. Dieci miuti dopo, finalmente la prima opportunità per la Svizzera, con Dzemaili bravo a duettare con Zuber ma impreciso nella conclusione da ottima posizione. Il finale di tempo è stato ancora tutto per i nostri avverasari, con dapprima l’autorete sfiorata da Dzemaili (deviazione su punizione a lato di poco) e la grande occasione sprecata da Ekdal, libero di colpire (male) sul secondo palo.
La ripresa è iniziata senza cambiamenti, tanto nelle formazioni quanto nell’andamento del match, e ancora una volta sono stati gli scandinavi a rendersi pericolosi per primi con una conclusione alta di Toivonen. Da parte Svizzera non si è invece andati oltre a un timido forcing attorno al 52’ (quattro calci d’angolo consecutivi) e così in maniera in fondo meritata al 68’ è stata la Svezia a passare: Forsberg riceve al limite e dopo una bella finta di corpo conclude verso Sommer, ingannato dalla decisiva deviazione di Akanji. La reazione rossocrociata inizialmente non è andata oltre un innocuo tiro dalla distanza di Rodriguez e l’assalto finale lanciato con l’inserimento di Seferovic (al posto di Dzemaili) ed Embolo (per Zuber) ha portato solo a un colpo di testa di Embolo respinto quasi sulla riga di porta da Forsberg e un'altra incornata di Seferovic parata da Olsen al 91'. Così a esultare al triplice fischio finale sono stati gli scandinavi, i quali sabato alle 16 a Samara nei quarti sfideranno la vincente dalla partita di questa sera a Mosca tra Colombia e Inghilterra.