Russia 2018

L'imparzialità della Var è già diventata una chimera

Giocatori e tecnici hanno iniziato a protestare anche dopo decisioni assunte con l'ausilio delle immagini. E il Mondiale di Argentina e Serbia sarebbe cambiato se...

26 giugno 2018
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Sono bastati due turni della Coppa del mondo per incrinare l'idillio tra i calciatori e la Var. Quella che doveva essere la panacea a tutti i mali non ha risolto i problemi di fondo che tormentano il mondo del calcio. In primis l'incapacità di accettare – al contrario di quanto avviene in praticamente tutte le altre discipline sportive – le decisioni del direttore di gioco. All'inizio dei Mondiali quando un arbitro  si affidava alla Var i giocatori in campo accettavano la decisione con un inusuale fairplay, senza ulteriori discussioni. Sembrava che la moviola in campo avesse cambiato di punto in bianco un malvezzo atavico, un po' come aveva fatto (con pieno successo) la bomboletta spray utilizzata per segnalare la distanza della barriera. Invece, la speranza sembra essersi vaporizzata nel breve volgere di nemmeno due settimane, all'immagine delle furibonde mischie attorno agli arbitri di giocatori portoghesi, iraniani e marocchini nelle sfide di lunedì sera. “La Var è una stronzata”, ha gridato a favore di telecamere il difensore marocchino Nouredine Amrabat, per altro dopo che le immagini avevano attestato la regolarità del gol di Iago Aspas. E gli ha fatto eco l'ex bomber inglese Alan Shearer, per il quale la Var è “un'idiozia assoluta”.

Il problema – e ce lo si poteva aspettare – è che l'utilizzo delle immagini video inizia ad essere richiesto per ogni quisquiglia e non solo per gli ambiti contemplati dal regolamento (in occasione dei gol se vi è stata un'azione irregolare, nel caso di falli da rigore, per decidere su cartellini rossi e per evitare scambi di persona). Lunedì sera il tecnico del Marocco, Hervé Renard, ha chiesto la Var perché a suo dire il calcio d'angolo che ha preceduto il gol del pareggio di Aspas era stato battuto dalla parte sbagliata. E siccome un Mondiale può essere deciso anche dal lato di battuta di un corner è verosimile supporre che la Fifa dovrà fare i conti con una forte pressione affinché i margini di manovra della moviola in campo vengano sensibilmente ampliati. Ciò che condurrebbe inevitabilmente a maggiore caos, a partite sempre più spezzettate e ad arbitri sempre meno inclini a prendere (e difendere) decisioni in prima persona. Senza dimenticare che già nelle prime due settimane dei Mondiali russi l'imparzialità della Var ha lasciato molto a desiderare. Il colpo di gomito di Ronaldo contro l'Iran andava punito con l'espulsione (la semplice ammonizione non viene contemplata dal regolamento della moviola, per cui l'arbitro ha commesso un errore sventolando il cartellino giallo sotto il naso di CR7)? E perché le due clamorose trattenute ai danni dell'inglese Harry Kane nella sfida contro la Tunisia non hanno destato l'attenzione degli arbitri stanziati a Mosca? E che dire del placcaggio in sandwich (safety e cornerback dei New England Patriots non avrebbero saputo far meglio) di Lichtsteiner e Schär ai danni di Mitrovic? O ancora, come sarebbe cambiato il Mondiale dell'Argentina se, contro l'Islanda, dopo il primo rigore (fallito da Messi) la Var fosse intervenuta per quello altrettanto clamoroso ai danni di Pavon? Numerose sono le occasioni nelle quali le immagini video hanno permesso di evitare un errore, ma in altrettante circostanze la Var ha fallito. Venerdì la Fifa terrà una conferenza stampa per fare il punto sull'arbitraggio al termine della fase a gironi. Inevitabilmente al centro della discussione vi sarà la Var, per cui si potrà sapere qual è il primo bilancio di Massimo Busacca e colleghi. Resta il fatto che, pur con l'ausilio delle immagini, a decidere saranno sempre degli esseri umani, per cui l'errore rimane in agguato dietro ogni giocata. Ce ne saranno meno, ma non è detto che saranno meno decisivi...