Il 3-3 finale tiene lontani entrambi dalla Svizzera nella classifica del gruppo G
Un Camerun scosso dalla clamorosa cacciata del portiere Onana, allontanato dal selezionatore Song con l’avallo del presidente federale Eto’o, riesce a girare una partita che pareva già irrimediabilmente persa. Il portiere dell’Inter avrebbe reagito male ad alcune osservazioni formulate dal Ct a proposito del suo stile nel parare. Tensioni che, almeno nei primi minuti, parevano non aver destabilizzato l’ambiente: gli africani infatti, dopo aver tremato per un palo colpito da Mitrovic all’11’ e un gol divorato dalla stessa punta serba 5 minuti più tardi, erano addirittura riusciti a passare in vantaggio col difensore Castelletto (padre friulano e madre camerunese), lasciato troppo solo in area in occasione di un corner (28’). I balcanici parevano incapaci di reagire, ma poi, quando si stavano giocando ormai i minuti di recupero del primo tempo, riuscivano a segnare addirittura due reti. Dapprima col difensore Pavlovic, che staccava imperiosamente di testa su una punizione calciata benissimo da Tadic, e poi col laziale Milinkovic-Savic, che approfittava di una leggerezza del napoletano Anguissa e con un bel sinistro sul primo palo infilava Epassy, non del tutto incolpevole.
Dopo il riposo e il terzo gol serbo, firmato da Mitrovic al 53’ dopo un torello nell’area camerunese, i giochi parevano ormai chiusi: gli africani erano in balia degli eventi, del tutto incapaci di influire in qualche modo sul gioco. Ma poi improvvisamente – come era successo ai serbi sul finire del primo tempo – si risvegliavano e nel giro di tre minuti riaprivano il match con due gol che ristabilivano la parità. Il clamoroso calo di attenzione degli uomini di Stojkovic permetteva dapprima ad Aboubakar (63’) e poi a Choupo-Moting (66’), entrambi in contropiede, di iscrivere i propri nomi nel tabellino dei marcatori. Troppo alta, e applicata male dai serbi, la tattica del fuorigioco. Nei minuti che restavano da giocare, a farsi più pericolosi erano gli slavi, incapaci però di trovare un nuovo vantaggio. Dragan Stojkovic provava con alcune sostituzioni a ridisegnare la squadra nella speranza di cambiare l’inerzia del match (usciva fra l’altro il Milinkovic-Savic di movimento) – e altrettanto faceva Song –, ma il rocambolesco 3-3 rimaneva il risultato finale, per la gioia della Svizzera che, contro la Serbia il 2 dicembre, per qualificarsi potrà permettersi anche di pareggiare.
Camerun - Serbia 3-3 (1-2)
Al-Janoub Stadium, Al-Wakrah. Arbitro Abdulla (UAE) 39’789 spettatori
Reti: 29’ Castelletto 1-0. 45’ Pavlovic 1-1. 45’ Sergej Milinkovic-Savic 1-2. 53’ Aleksandar Mitrovic 1-3. 64’ Aboubakar 2-3. 66’ Choupo-Moting 3-3.
Camerun: Epassy; Fai, Castelletto, Nkoulou, Tolo; Anguissa (81’ Gouet), Kunde (67’ Ondoua), Hongla (55’ Aboubakar); Mbeumo (81’ Mbeumo), Choupo-Moting, Toko Ekambi (67’ Bassogog).
Serbia: Vanja Milinkovic-Savic; Milenkovic, Veljkovic (78’ Babic), Pavlovic (56’ Stefan Mitrovic); Zivkovic (78’ Radonjic), Lukic, Maksimovic, Kostic (92’ Djuricic); Tadic, Aleksandar Mitrovic, Sergej Milinkovic-Savic (78’ Grujic).
Ammoniti: 24’ Nkoulou. 93’ Milenkovic.