L’Ambrì e la storia di un sogno divenuto realtà, pur con la minaccia della clausola fino a dicembre. Paolo Duca: ‘Ci lascerà comunque qualcosa’
Natale è arrivato con qualche mese d’anticipo alla Gottardo Arena. Da più parti sognato, ipotizzato, dibattuto e infine smentito, il ritorno in biancoblù di Dominik Kubalik è realtà. L’annuncio ufficiale arriva a metà pomeriggio, in una nota stampa diffusa dalla società biancoblù che rivela un accordo valido sino a fine stagione tra il ventinovenne di Pilsen e quell’Ambrì che l’aveva accolto una prima volta sul finire dell’estate del 2017. Quando, sbarcato in Ticino già con la fama del fenomeno in divenire, diventò il beniamino della vecchia Valascia, totalizzando 37 gol e 60 assist in 90 partite (ciò che fece di lui, tra l’altro, il topscorer del campionato nel 2019) prima di trovare logico sbocco in National Hockey League, due stagioni più tardi: dapprima volò a Chicago, poi a Detroit e infine a Ottawa, dove nel luglio di un anno fa venne inserito in uno scambio che portò i Red Wings a mettere le mani su Alex DeBrincat.
A rilanciare per primo l’ipotesi di un ritorno dell’ala ceca in Leventina era stato il portale Watson, accennando al fatto che per Kubalik sarebbe stato più sensato tornare in Europa piuttosto che accettare un contratto two-ways in Nordamerica, in un’estate in cui per lui sembravano latitare le offerte, dopo che la sua produzione offensiva era andata scemando nelle ultime stagioni (dai 46 punti con i Blackhawks nel 2020 ai 15 dell’ultimo esercizio nella franchigia canadese, ma soprattutto con un bilancio di -30). Eppure, specialmente dopo un ottimo Mondiale – 8 punti in 10 partite con addosso la maglia della Nazionale ceca – nelle scorse settimane il suo nome era stato affiancato a diverse società: dai Capitals ai Bruins, dai Lightning agli Avalanche.
Nonostante tutto, però, pur avendo naturalmente il sogno di rimetter piede nella Lega più ricca del mondo, Kubalik ha scelto di tornare in Leventina, e l’unica minaccia per l’Ambrì è quella clausola che gli permetterebbe di partire immediatamente per il Nordamerica nel caso in cui dovesse strappare un contratto Nhl entro metà dicembre. Nell’attesa di capire cosa succederà da qui ad allora, il primo dato che salta all’occhio è che ad Ambrì ora come ora ci sono sotto contratto ben otto giocatori stranieri. «In verità, io direi che sono “7+” – dice il direttore sportivo biancoblù, Paolo Duca –. Intendo dire che il settimo (Kodie Curran, ndr) l’avevamo ingaggiato solo fino a novembre proprio per tenerci aperta questa possibilità, restare cioè flessibili per eventualmente mettere sotto contratto Kubalik nel caso in cui la situazione si fosse improvvisamente sbloccata. Sì, è vero, abbiamo otto stranieri, ed è altresì vero che non è una situazione facile da gestire, ma sappiamo che di fatto uno di loro (Curran, appunto, ndr) ha un contratto valido di due mesi, che scadrà quindi alla pausa per la Nazionale. Anche se abbiamo l’opzione per estenderlo sino a fine stagione: infatti ‘Kuba’ potrebbe partire oggi, come domani, come dopodomani».
Eppure, in un’intervista che avevi rilasciato non più di qualche settimana fa, avevi definito ‘non realistico’ un suo ritorno ad Ambrì. «È così, ma avrei risposto la stessa cosa anche soltanto qualche giorno fa – spiega Duca –. A mio avviso, Dominik rimane un giocatore da Nhl, e per quanto ne so io ha delle trattative in corso, e sono concrete e avanzate, con delle franchigie nordamericane. Ma lo scenario è cambiato veramente in fretta: anche per lui questa non è una situazione ideale, e il suo desiderio era iniziare ad allenarsi sul serio con una squadra in attesa di giocare qualche amichevole e debuttare in campionato, invece di restarsene lì ad aspettare. E noi ci siamo subito mostrati disposti a concedergli una clausola d’uscita».
In attesa di sapere come andranno a finire le cose nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, si può intanto già dire che il ritorno di Kubalik sia per voi un ‘boost’ non soltanto pensando alla sue qualità, ma pure all’entusiasmo che la notizia sta scatenando nei tifosi. «È inutile negarlo: senz’altro, ‘Kuba’ sarà un’arma in più sul ghiaccio – aggiunge Duca –. È un attaccante forte, questo nessuno lo discute, e d’altra parte sarà anche un ‘boost’ per tutto l’ambiente. Infatti il ricordo di Kubalik alla Valascia è ancora vivo nella memoria di tutti, anche dei più giovani. Senza dimenticare che lui ha sempre avuto un contatto con noi, un legame speciale con lo staff e con i giocatori. Ed è bellissimo che un attaccante del suo calibro abbia deciso di tornare da noi nella speranza di tentare nuovamente il salto in Nhl. E noi siamo pienamente convinti che anche se dovesse restare ad Ambrì soltanto per poco tempo, il suo passaggio avrà comunque lasciato qualcosa».