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Il sogno di mezz’estate mette radici definitive

Niente chiamate dal Nordamerica entro la ‘deadline’ del 15 dicembre: Kubalik resta in Leventina. Paolo Duca: ‘Felici di averlo con noi’

‘Nelle ultime settimane l’ho visto in crescita di prestazioni e presenza sul ghiaccio’
(Ti-Press/Crinari)
16 dicembre 2024
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Non sono solo le fiabe ad avere un lieto fine. A volte pure la realtà si tinge di quei rosei contorni che solitamente danno una nota di colore ai racconti fiabeschi. E se a Cenerentola, allo scoccare della mezzanotte, la carrozza su cui si era recata al grande ballo si trasformava in zucca e i cavalli che la trainavano tornavano a essere dei topolini, in Leventina, invece, il passaggio da un giorno all’altro, e più precisamente da domenica a lunedì, ha fatto diventare realtà effettiva e definitiva quello che inizialmente era stato etichettato come un semplice sogno di mezza estate e, successivamente, una realtà da vivere giorno per giorno. Adesso è ufficiale e definitivo: Dominik Kubalik vestirà la maglia dell’Ambrì Piotta fino al termine della corrente stagione, niente più rischio di vederlo prematuramente ripartire per il Nordamerica. Coach Luca Cereda potrà dunque contare fino al termine del campionato 2024/25 su colui che grazie a un dicembre in netto crescendo ha scalato le gerarchie interne della squadra fino a guadagnarsi i ‘galloni’ del topscorer, per buona pace dei tifosi biancoblù, e della società, che possono dunque tirare un bel sospiro di sollievo. «Anche se ‘sospiro di sollievo’ non è l’espressione più corretta: diciamo piuttosto che per noi è una buona notizia, fermo restando che qualora la presenza di Kubalik ad Ambrì si fosse chiusa anzitempo, con il suo rientro in Nhl ancora quest’anno, saremmo stati comunque contenti per lui – tiene a precisare il direttore sportivo biancoblù Paolo Duca –. Questa era una porta che lo stesso 29enne di Plzen aveva voluto lasciare aperta fino all’ultimo termine possibile (scaduto appunto allo scoccare della mezzanotte del 15 dicembre, ndr), e questa era un’eventualità che fin da subito abbiamo dovuto mettere in conto. La chiamata non è arrivata, e dunque non possiamo che essere felici di poter contare sulla sua presenza anche per il resto della stagione, così come eravamo contenti la scorsa estate che Dominik avesse deciso di cominciare il campionato con la maglia biancoblù in attesa di sviluppi oltre Atlantico: per noi era un rischio che, al di là di tutto, eravamo disposti ad assumerci. Quando si era presentata questa opportunità, avevamo valutato tutti i pro e i contro, e avevamo deciso di sfruttarla, ritenendo che il santo valesse la candela». Bontà della scelta ribadita (anche, ma non solo) dai numeri dell’attaccante ceco, che con 22 punti (12 reti e 10 assist) è l’attuale miglior realizzatore dell’Ambrì Piotta (davanti a Jesse Virtanen, a quota 21, e Tim Heed, con 20 punti). «Fosse partito anzitempo, eravamo persuasi che, in ogni caso, la sua presenza qui sarebbe stata comunque utile per la causa della squadra, con la consapevolezza di averlo aiutato per la seconda volta a spiccare il balzo verso la Nhl; qualora invece fosse rimasto, come si è appunto rivelato il caso, avremmo potuto contare su un giocatore di ottimo livello per completare il nostro organico per l’intera stagione. Le sue qualità non le scopriamo ora e non le abbiamo scoperte all’inizio di questa stagione, e i numeri, sommati alle sue prestazioni, non sono che la conferma del fatto che Kubalik sia un giocatore di spessore. Nelle ultime settimane, poi, l’ho visto anche in sensibile crescita, tanto a livello realizzativo quanto per qualità della prestazione e di presenza sul ghiaccio, sia in attacco sia in fase di copertura, per cui sono fiducioso per il prosieguo della stagione, nella speranza che possa continuare in questa direzione».

Come avete vissuto questi mesi di incertezza legati alla sua permanenza in Leventina? «L’ho sempre detto e lo ribadisco: il mercato è qualcosa di dinamico e non statico, ragion per cui è indispensabile essere sempre... sul pezzo, pronti a intervenire qualora se ne presentasse la necessità, tenendo dunque occhi e orecchie aperti su quanto si muove, per poter anche cogliere eventuali opportunità. Seguendo questa logica, anche ora che la ‘tessera’ Kubalik resterà incollata al puzzle biancoblù fino al termine della stagione, continueremo a tenere un occhio vigile sul mercato, perché non sai mai cosa ti può riservare il futuro».

E il futuro di Kubalik, invece, dove sarà? «Considerato che fino a domenica non avevamo ancora nemmeno la certezza che avrebbe finito la stagione con noi, era ovviamente impossibile prevedere dove sarebbe stato in quelle seguenti. Ora che questo punto interrogativo è stato sciolto, avremo sicuramente tempo nelle prossime settimane di metterci a tavolino per vedere se ci sono i presupposti per intavolare una discussione circa il futuro di Dominik».

Lasciato alle spalle il secondo break internazionale, da mercoledì torna il campionato, con l’ultimo tour de force del 2024 – quattro partite in sei giorni (chiudendo appunto lunedì con il terzo derby stagionale) – al cospetto del quale i biancoblù si presentano in scia a quattro partite in cui sono sempre andati a punti (vincendone tre). «I risultati dipendono sempre da tante componenti, non da ultimo dall’avversario, che non possono essere controllate direttamente. Ciò che puoi fare è invece far sì che ci siano tutti i presupposti affinché la squadra possa fare risultato, ed è appunto con questo spirito che affronteremo ogni partita, sia quelle residue del 2024, sia quelle che seguiranno, concentrandoci su noi stessi e cercando di pigiare sull’acceleratore. Al di là di tutto, per avere una chance di fare risultato dovremo continuare a dare una certa importanza alla nostra stabilità difensiva, concedendo il meno possibile agli avversari, per poi essere super determinati ogni volta che ci si presenta un’occasione: questa è l’unica vera ricetta».

Come ha lavorato la squadra in questi giorni di tregua agonistica? «C’è ovviamente stata un po’ di pausa utile per poter svuotare la testa e il fisico dagli stress delle precedenti settimane, dopodiché, come d’abitudine durante queste pause, il gruppo ha ripreso ad allenarsi con una certa intensità: i break internazionali sono infatti utili per dei richiami della condizione fisica».