Sotto 2-0 dopo 11', Bertaggia e il Ginevra ribaltano il Lukko Rauma grazie a una doppietta di Filppula. In finale se la vedranno con lo Skellefteå
Il Ginevra Servette è in finale di Champions. Un traguardo centrato sul ghiaccio di Rauma, dove le Aquile sono atterrate già nella giornata di domenica, in una partita che si apre subito con una buona occasione per i campioni svizzeri, dopo un crosscheck davvero evitabile di Krannila dietro la porta ai danni di Le Coultre. Il powerplay ginevrino è però davvero poco ispirato, siccome i dischi sono imprecisi oltre che prevedibili, così bisogna attendere la fine di quella penalità per assistere alla prima, grossa occasione del confronto, con Christopher Gibson (trentunenne portiere finlandese ‘doc’, a dispetto del cognome) che compie un mezzo miracolo su un tocco in controtempo di Manninen. Sono però i padroni di casa a passare per primi, al settimo minuto esatto: Praplan perde un ingaggio sulla destra di Olkinuora (già costretto a un intervento delicato poco prima su conclusione di Hämälainen), e il tiro dalla distanza di Stenqvist s’infila imparabilmente sotto la traversa. Olkinuora che, invece, al 11’15’’ non fa una gran figura, sul tentativo di Brayden Burke: il ventisettenne canadese, che aveva chiuso la scorsa stagione in quel di Visp, entrato nel terzo senza incontrare pressione, sorprende il portiere finlandese del Servette beffandolo tra i gambali per il gol del raddoppio. Il che è piuttosto grave per i granata, tenendo conto del sostanziale equilibrio che regna in pista durante il primo tempo. E la penalità sul conto di Vatanen, al 14’56’’, non arriva certo a semplificare le cose, anche se il lavoro con l’uomo in meno di Bertaggia e compagni è davvero esemplare. Poco dopo il rientro in pista di Vatanen, tocca prima a Praplan e poi a Le Coultre crearsi due ottime opportunità, ma Gibson tra i pali sembra davvero intrattabile.
Il periodo centrale si apre con un tentativo di Berni che non va a buon fine, e lo zurighese è poi costretto agli straordinari per fermare (con mezzi leciti, e non era facile) il lanciatissimo Tieksola, quindi ci prova Miranda. Insomma, il Ginevra non ha difficoltà nel riuscire a concludere, ma i risultati non sono quelli sperati. E così Jan Cadieux decide di operare qualche cambiamento, con Bertaggia che (almeno per qualche cambio) viene promosso all’ala del blocco completato dal topscorer Richard e da Noah Rod, e il ticinese al ventottesimo s’illustra sul piano difensivo, impedendo a Nyman di tirare come vorrebbe davanti a Olkinuora, dopo un'incomprensione dietro la gabbia tra Vatanen e Chanton. Pur se è il Servette a manovrare il disco il più delle volte, il Lukko Rauma riesce bene a difendersi, bloccando un sacco di tiri, chiudendo gli spazi e speculando che prima o poi si possa aprire qualche varco in attacco. E invece, a sei minuti dalla seconda pausa, Hartikainen e Filppula riescono a trovare il corridoio giusto per arrivare fin davanti a Gibson, e il numero 51 deve soltanto toccare nella porta vuota, mettendo fine a un digiuno di reti che per il Ginevra, tra campionato e Champions, durava addirittura da 157 minuti. E non è finita lì per gli uomini di Jan Cadieux, che appena cinquantotto secondi più tardi riaprono del tutto la contesa, con un gran tiro piazzato di Vatanen dalla media distanza, che s’infila nel ‘sette’: è il 37’47’’, e tra Lukko Rauma e Servette è tutto da rifare.
Così, dopo che già la sfida d'andata alle Vernets s'era chiusa sul 2-2, è tutto da rifare. Alla ripresa delle ostilità i finlandesi sembrano decisi a rimettersi a spingere, ma sono nuovamente i ginevrini a colpire, al 45'05‘’, pur se sono comunque due finlandesi all'origine del primo vantaggio granata: illuminante servizio di Vatanen per Filppula, la cui deviazione volante non lascia scampo a Gibson. Il problema, per i campioni svizzeri, è che un minuto dopo l'altrimenti ispirato Le Coultre si mette in testa di saper anche giocare a pallone, spedendo però direttamente il disco in tribuna con un maldestro calcione: in quei due minuti con l'uomo in meno per ritardo di gioco gli ospiti riescono a difendersi con ordine e disciplina, e una volta scampato il pericolo si ributtano all'attacco, creandosi subito un'opportunità con Manninen, da due passi. Galvanizzati, gli ospiti continuano a premere, e Filppula e Praplan si creano un'altra occasione, ma nell'occasione il numero 51 pecca forse un po‘ di egoismo. A poco poco però, naturalmente, cresce la pressione del Lukko Rauma, con gli ospiti che debbono stringere i denti, soprattutto quando Gibson viene richiamato in panchina a due minuti e mezzo dalla fine, quando un disco pericolosissimo attraversa l'area di porta spegnendosi a lato. Ma i tentativi finlandesi sono tutti inutili: il Servette è in finale di Champions, dove i romandi il 20 febbraio dovranno vedersela con gli svedesi dello Skellefteå, che nell'altra semifinale – nonostante la sconfitta di stasera (2-1) – hanno eliminato i cechi del Vitkovice grazie al 4-2 dell'andata.
Lukko Rauma - Ginevra Servette (2-0 0-2 0-1) 2-3
Reti: 6'00‘’ Stenqvist (Ikonen) 1-0. 11'15‘’ Burke (Brook) 2-0. 36'49‘’ Filppula (Hartikainen, Le Coultre) 2-1. 37'47‘’ Vatanen (Manninen) 2-2. 45'05‘’ Filppula (Vatanen, Chanton) 2-3.
Lukko Rauma: Gibson; Reunanen, Brook; Abt, Stenqvist; Almari, Ervasti; Plipponen, Järvinen; Burke, Fontaine, Tieksola; Nyman, Pathrik Westerholm, Ponthus Westerholm; Jandric, Krannila, Repo; Ikonen, Kainulainen, Hämälainen
Ginevra Servette: Olkinuora; Chanton, Vatanen; Karrer, Berni; Jacquemet, Le Coultre; Völlmin; Pouliot, Filppula, Praplan; Rod, Richard, Miranda; Jooris, Manninen, Hartikainen; Berthon, Cavalleri, Bertaggia; Maillard.
Arbitri: Nord (Sve), Holm (Sve); Nikulainen (Fin), Mäkinen (Fin).
Note: 4'500 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 1 x 2’ contro il Lukko Rauma; 2 x 2’ contro il Ginevra Servette. Ginevra Servette privo di Honka (ammalato) e, dal secondo tempo, Miranda (uscito per il riacutizzarsi di un problema fisico). Lukko Rauma senza portiere dal 58'19’' e fino al termine. Premiati quali migliori giocatori in pista Jakob Stenqvist e Valtteri Filppula.