Il Blenio, fondato quarant'anni fa, è ormai una delle realtà consolidate della Terza Lega. Il presidente Giamboni: ‘Abbiamo giocatori da tutto il cantone’
Con l’inizio del mese d’ottobre e l’imminente inizio del campionato di Terza Lega torniamo a raccontare alcune storie dal mondo dell’hockey regionale, come quella dell’Hockey Club Blenio che proprio quest’anno festeggia i quarant’anni dalla fondazione, avvenuta nel 1983. «Il club fu fondato a Campra nel 1983, come Hockey Club Blenio-Campra, da diversi giovani appassionati della Valle – racconta l’attuale presidente Mauro Giamboni –. Il primo presidente fu Stefano Buzzi, nel 1997 ci fu il trasferimento a Biasca, nella nuova pista, per questioni di praticità e lì siamo rimasto. L’infrastruttura di Campra non è infatti certo ideale e il rammarico è proprio quella di non avere una struttura di riferimento nella Valle di Blenio, come accade per esempio in Vallemaggia o in Verzasca, nemmeno con il nuovo Centro di Campra; anche a Olivone c’era stato un progetto poi non andato in porto. Secondo me a Campra sarebbe stato possibile creare una pista con le dimensioni di Nhl, mentre la pista attuale non ha né le balaustre, né le misure regolamentari, né uno spogliatoio adibito. Non si sono trovate le persone giuste e le discussioni per creare almeno un po’ più di interesse, pur mantenendo Biasca quale centro operativo. Peccato, visti i soldi pubblici investiti. Ed è difficile portare avanti una realtà del genere senza l’aiuto di un settore giovanile».
Dunque chi fa parte della vostra rosa? «I nostri giocatori arrivano dunque da tutto il Cantone, sono in pochi a essere della Valle. Abbiamo comunque diversi nomi di spessore, come Alain Demuth, Paolo Imperatori o Éric Landry e non so quanti club regionali possano vantarsi di aver tesserato un ex Nhl. Quest’estate ci siamo rinforzati con, tra gli altri, Tommaso Goi e Giacomo Beltrametti. Abbiamo anche in squadra ragazzi che hanno giocato nel settore giovanile ad Ambrì come Samuele Celio(figlio di Filippo), Pietro Sartori (fratello di Riccardo). Inoltre quando il Biasca era salito in Prima Lega al posto del Chiasso ne avevamo approfittato, accogliendo diversi giocatori, in un periodo in cui non eravamo messi benissimo. Per cui adesso abbiamo un buon nucleo formato da amici nati tra il 1996 e il 2000. Il passaparola e l’ambiente sono fondamentali per portare giocatori. Tra l’altro una delle straniere dell’Hcap Girls ha portato con sé il suo compagno finlandese, che si allena con noi, tuttavia non possiamo tesserarlo, in quanto è qui con un visto turistico. Quest’anno abbiamo inoltre affidato la panchina al giovanissimo Nauel Calì, un ventenne molto appassionato e preparato, che sarà assistito da suo padre Marco. Le diverse generazioni legano infatti molto bene, chi non è particolarmente forte approfitta degli insegnamenti dei più esperti, mentre chi è più in là con gli anni approfitta del fiato dei più giovani. Il piacere che si è creato attorno al club, con gente che arriva da tutto il Cantone è una nostra caratteristica e noi cerchiamo di contribuire a rappresentare il nome della nostra valle».
Lei invece come si è avvicinato alla società ? «Io ho giocato, pur non avendo una base nell’hockey, ai tempi in valle di Blenio iniziavamo a giocare nei campetti di paese, nel mio caso ad Aquila, e la mia passione mi ha portato a entrare nel Blenio. Nel 2009 sono quindi subentrato come presidente, per cui mi avvicino al quindicesimo anniversario, su 46 anni di vita è un bel tempo. Ho la fortuna di avere un’attività indipendente che mi permette di compensare, perché il tempo da mettere a disposizione è parecchio. Abbiamo una bella struttura in comitato, io mi concentro sullo sponsoring, ma posso delegare tutta la parte operativa. Inoltre il mio predecessore Donato Sarcinella mi ha lasciato in mano una società ben funzionante. Non abbiamo comunque ambizioni enormi, per andare in Seconda Lega, oltre al livello tecnico ci vuole anche una solida copertura finanziaria. Abbiamo la fortuna di avere diversi sponsor del distretto, inoltre organizziamo una volta all’anno un torneo di beachvolley. Il nostro budget si situa dunque sui 40’000 franchi. In valle c’è gente che ci dà una mano, ma poca. Penso che l’assenza di una struttura, non ci aiuta a creare una tradizione, per cui dobbiamo rivolgerci a gente che si è avvicinata all’hockey a Biasca, a Bellinzona, a Faido o ad Ambrì».
Per festeggiare il quarantesimo, a cosa avete pensato? «Abbiamo iniziato i festeggiamenti all’ultimo torneo di beachvolley. Poi volevamo festeggiare con tutti i nostri ex giocatori e dirigenti, i Comuni e le persone a noi vicine a una partita, speravamo di organizzare per il debutto, ma prima o poi recupereremo». Domani avete in programma la prima giornata di campionato, ma attualmente la vostra casa di Biasca è fuori uso, come gestirete questo periodo? «Attualmente ci alleniamo a Faido, dobbiamo dunque capire bene come fare per l’inizio del campionato. Una delle possibilità è di giocare le prime partite in trasferta, nella speranza che entro fine ottobre la pista di Biasca sia in funzione. A Biasca però abbiamo il nostro spogliatoio, il nostro materiale, per cui possiamo dire di coccolare i nostri giocatori. Nulla a che vedere con i tempi, in Campra, quando era talmente freddo che tra un cambio e l’altro dovevamo andare in spogliatoio a scaldarci e osservavamo dalla finestra quando era il momento di tornare fuori».
Infine come vede il campionato di Terza Lega (che quest’anno comprenderà otto squadre)? «In Terza Lega si è purtroppo creato questo divario tra le squadre più importanti e le altre, per cui non vedo un grande futuro, con sole otto squadre iscritte, mentre i tornei amatoriali contano in tutto una cinquantina di compagini. L’idea con la Federazione svizzera era di inglobarle in un campionato di Quarta Lega Amatoriale, quindi senza check e con tempo di gioco ridotto, ma il divario è importante e non c’è nemmeno la possibilità di scambiare i giocatori. I playoff, introdotti lo scorso anno, hanno perlomeno aumentato un po’ l’interesse. Il mio sogno con il Blenio è quello di vivere almeno una stagione in Seconda Lega, per questa stagione abbiamo la possibilità di competere per il titolo di Terza, anche se non possiamo allenarci come vorremmo. L’anno scorso eravamo stati eliminati in semifinale dal Cramosina e penso che ce la giocheremo ancora con loro, Verzasca e Pregassona-Ceresio. Peccato che con il ritiro del Locarno si è persa un’altra squadra. Avere trovato dei giovani volenterosi mi dà un certo sollievo, ma penso che i prossimi quarant’anni della società non dipendano solo da noi».
L'appuntamento è dunque, per ora, per domani sera alle 20.30 a Faido, per il derby con il Lodrino.