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Alatalo: ‘I tre punti li meritavamo sicuramente noi’

Il Lugano domina l’incontro, ma la spuntano solo ai rigori, nonostante i 43 tiri a 11. Kneubuehler: ‘Ma se avessimo vinto noi non avremmo rubato nulla’

Carr, uno dei migliori in pista, dà il via alla rimonta dei padroni di casa
(Ti-Press/Golay)

Lugano – Non ha certo mancato di emozionare il primo derby stagionale, in una Cornèr Arena esaurita (almeno a partire dal secondo tempo, quando sono riusciti ad accedervi tutti i tifosi ospiti). L’Ambrì parte alla grande con la doppietta di Bürgler nei primi 5’24”, il Lugano deve poi lottare per rientrare in partita, riuscendoci con le reti in superiorità numerica (prima semplice poi doppia) di Carr e Fazzini. Nel terzo tempo il protagonista è invece Kneubuehler, prima con il nuovo vantaggio leventinese in powerplay e poi con il disco perso in difesa che dà vita al pareggio di Thürkauf. La partita si è poi decisa ai rigori, con le trasformazioni decisive di un Granlund fin lì invisibile e di Fazzini. Nel mezzo, però, il Lugano ha decisamente legittimato il suo successo, colpendo due pali con Carr, e vedendosi annullare due reti – la prima di Morini per invasione d’area di porta, la seconda di Ruotsalainen per fuorigioco – segnandone un’altra pochi istanti dopo lo scadere del supplementare (con Fazzini) e chiudendo il match con 43 tiri in porta contro 11 (!). Agli uomini di Gianinazzi si può dunque semmai rimproverare di non avere sfruttato a dovere le numerose occasioni create, confermando la fatica a segnare a ranghi completi, ma – trascinati da Carr e Ruotsalainen – hanno indubbiamente offerto la loro miglior prestazione stagionale. «Peccato per l’inizio difficile, ci hanno sorpresi, cosa che non doveva succedere – dice Santeri Alatalo –. Per fortuna ci siamo ripresi, abbiamo inserito una marcia in più e abbiamo fatto vedere di che stoffa siamo fatti. Sicuramente avremmo meritato di portare a casa tre punti, l’Ambrì può essere contento di averne fatto almeno uno. Oggi abbiamo segnato sei reti, tre delle quali purtroppo irregolari. Ci teniamo questi due punti, dovevamo far vedere che la squadra era viva e ci siamo riusciti».

Per i bianconeri, il successo casalingo ci voleva: «Ci sono state tante emozioni sul ghiaccio. Ma non dobbiamo abbassare l’asticella: stasera a Kloten ci aspetta una partita difficile. Dobbiamo ricaricare bene le batterie, portare la stessa intensità in pista e confermare questa vittoria. Sono contento che il powerplay quest’anno fino a oggi stia funzionando bene. È arrivato un nuovo assistente, Kalle Kaskinen, che sta facendo un buon lavoro. Speriamo di poter dare seguito a questo trend positivo».

Gli uomini di Luca Cereda hanno stretto i denti con encomiabile costanza, e possono ringraziare un Juvonen in stato di grazia, ma non sono riusciti a capitalizzare il buon inizio di partita e dal secondo tempo hanno commesso qualche errore difensivo di troppo, e decisamente da rivedere la linea di Spacek, forse troppo leggera in un simile contesto. La delusione sul fronte biancoblù sta tutta nelle parole di Johnny Kneubuehler. «Sono arrabbiato con me stesso – dice l’attaccante numero 11 –. Perché il terzo gol è colpa mia, ho perso il disco: è vero, Carr ha giocato intelligentemente, mentre io sono tornato nella zona in un momento delicato del match. D’accordo, ci sarà stata anche un po’ di sfortuna, ma così, a caldo, è difficile vederla diversamente».

L’Ambrì ha cominciato benissimo e poi ha colpito nei momenti giusti, anche se alla fine il bilancio dei tiri in porta parla chiaro. «Però eravamo in partita, e se avessimo vinto noi, credo che non avremmo rubato nulla. Loro hanno giocato bene, ma anche noi, e credo che dev’essere stata una bella partita da seguire. Alla fine, però, i nostri errori hanno fatto la differenza: so bene che hanno avuto molte occasioni, ma credo che li abbiamo anche aiutati a vincere. Avremmo dovuto giocare con più testa».

Di nervosismo, invece, neppure l’ombra: del resto, le due reti in entrata sono state il migliore degli inizi. «Eravamo sereni, tanto in panchina, quanto sul ghiaccio. Siamo venuti qui per vincere, non per non perdere. Certo, torniamo a casa almeno con un punto, ma vista la fisionomia del match avremmo potuto ottenere di più».

Disordini sugli spalti a partita finita

Per concludere, la divisione dei punti (2 a 1 in favore del Lugano) può tutto sommato soddisfare entrambe le squadre, pur se i bianconeri speravano ovviamente in qualcosa in più vista la bella figura in un venerdì spettacolare ed emozionante, purtroppo con la macchia dei disordini sugli spalti a fine gara. Dove, stando alle ricostruzioni, alcuni tifosi ospiti avrebbero scavalcato la recinzione che divide i posti in piedi dalla Tribuna ovest, venendo alle mani con alcuni agenti di sicurezza.