Hockey

Emozioni, spettacolo e i primi due punti al Lugano

Alla Cornèr Arena il primo intenso derby della stagione si chiude ai rigori, dove a decidere tutto sono le trasformazioni Granlund e di Fazzini

In sintesi:
  • Ambrì due volte in vantaggio, due volte raggiunto
  • Lugano più presente in attacco, con molte occasioni create
La rude battaglia dei derby
(Ti-Press)
29 settembre 2023
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Porta la firma del Lugano il primo vero derby stagionale, dopo quello amichevole di fine estate. In un venerdì sera in cui Gianinazzi e Cereda confermano le linee ammirate la vigilia sul ghiaccio di Lugano e Ambrì, nell'ultimissima sgambata d'allenamento. Lugano prova subito a spingere, tanto che ci vuole quasi un minuto, prima che i cinque biancoblù in pista possano completare il primissimo cambio. Tuttavia, la prima occasione della serata è per la squadra di Cereda, con Ruotsalainen che viene spedito in panchina al 1'09‘’ per una trattenuta: il boxplay del Lugano è aggressivo, ma a ventisei secondi dalla conclusione della penalità il missile di Bürgler non lascia scampo a Koskinen: è lo 0-1 al 2'45‘’. E lo scatenato Bürgler si ripete poi al 5'24‘’: Terraneo salva un puck in uscita di terzo, e sulla prosecuzione dell'azione Lilja trova un assist illuminante per il numero 87, che sfrutta la respinta d'istinto di Koskinen per costruirsi il raddoppio, completando indisturbato l'aggiramento della gabbia.

La risposta bianconera è veemente: intelligente servizio di Thürkauf da dietro la porta, per un Daniel Carr che colpisce un clamoroso palo a portiere battuto, e qualche secondo dopo lo stesso numero 7 spedisce di poco fuori dopo l'astuto tocco di Joly. Insomma, il derby è più che mai lanciato. Anche perché un minutino dopo, lo stesso Daniel Carr – la risposta bianconera a Dario Bürgler – tocca imparabilmente con una gran deviazione sulla conclusione partita dal bastone di Alatalo (1-2 all'11'03‘’), quando Virtanen si trova sulla panchina dei cattivi per un colpo di bastone. Improvvisamente, l'Ambrì fatica a contenere la verve dei bianconeri, e le due penalità ravvicinate del già citato Virtanen (9'44‘’) e di Lilja (12'34‘’) lo dimostrano. Nonostante un ficcante tentativo di Ruotsalainen, Juvonen e compagni riescono a portare a termine la seconda senza incassare altre reti. Anche perché da lì alla pausa di davvero significativo non succede più nulla.

In avvio di secondo tempo sono i bianconeri a farsi subito minacciosi, con un Joly lanciatissimo verso la porta biancoblù dopo lancio da una quarantina di metri di Andersson, ma Pezzullo è bravissimo a metterci una pezza all'ultimo, e sulla ripartenza Wütrich a sua volta avrebbe l'occasionissima per andare in rete. Lo stesso Joly ci riprova poco dopo, ma la sua conclusione finisce addosso a Ruotsalainen, che si fa sorprendere dal rimbalzo. A ogni modo è il Lugano a fare la partita, mentre l'Ambrì è costretto a passare il tempo soprattutto a difendersi: il primo vero affondo offensivo, al trentesimo, porta la firma di Grassi, ma il suo tentativo non ha fortuna. La risposta dei padroni di casa è un velenosissimo tocco di Ruotsalainen davanti a Juvonen e poi una conclusione di Guerra di poco fuori, imitato sull'altro fronte dallo svedese Lilja, in una partita che resta animata e più incerta che mai. Poi, il Lugano ha una nuova occasione a 5 contro 4, per uno sgambetto fischiato a Virtanen, ma per i biancoblù la situazione si complica davvero quando Kostner arpiona Ruotsalainen nell'angolo, costringendo i suoi a restare sul ghiaccio in tre per un minuto e mezzo: quell'1'32” viene interrotto da una parata di Juvonen, con Gianinazzi che decide di fermare tutti e chiamare il timeout, e la mossa dà i frutti sperati, con Fazzini che si ritrova il disco davanti e lo spara a fil di palo per il gol del pareggio, al 36'16‘’.

Così, dopo due tempi tra Lugano e Ambrì è tutto da rifare. E, dopo un secondo tempo difficile, per i biancoblù si presenta subito in avvio una buonissima opportunità, quando Alatalo – al 41'18‘’ – si fa buttar fuori per sgambetto: a Johnny Kneubuehler bastano appena sei secondi per approfittarne, con una sventola all'incrocio dei pali che lascia Koskinen di sasso. Lo stesso Kneubuehler, tuttavia, sotto la pressione di Daniel Carri, poco più di un minuto dopo perde un disco pericolosissimo dietro la porta di Juvonen, che l'accorrente Thürkauf tramuta nel gol del nuovo pareggio, al 42'37‘’. Sulla scia dell'entusiasmo, i bianconeri si creano subito un'altra occasione, ma un comunque attivissimo Ruotsalainen non trova la misura. Ma la chance più ghiotta capita poco dopo al solito Carr, la cui conclusione però (di nuovo) si stampa sul palo, mentre la successiva ripresa finisce fuori. Il Lugano non molla il piede dall'acceleratore, e al 47'22‘’ troverebbe anche la quarta rete, ma l'ostruzione sul portiere è così netta (Joly nell'area di porta e spinge Virtanen addosso al suo portiere) che gli arbitri annullano senza neppure andare a rivedere le immagini tivù. I biancoblù provano a reagire, e il solito scatenato Kneubuhler su lancio dalle retrovie allerta nuovamente Koskinen, che sfiora quel tanto che basta per sventare la minaccia. Intanto l'orologio corre e la partita sembra avviarsi verso la decisione al prolungamento, finché irrompe Ruotsalainen e fa secco l'incolpevole Juvonen, che nulla può, perché ha la visuale coperta e non vede partire il tiro. È il 56'41‘’ e la Cornèr Arena esplode in un boato, ma per la seconda volta il Lugano si vedrà negare la gioia della rete: infatti l'Ambrì intuisce che quell'azione potrebbe essere viziata sul nascere da un fuorigioco di Carr, così fa ricorso all'arma del coach's challenge e le immagini gli danno ragione.

Così, alla fine è davvero il prolungamento a decidere tutto. Con Juvonen che in avvio compie un vero miracolo sul solito Carr, mentre l'Ambrì fallisce una buona opportunità con Lilja. Poi ci provano di nuovo Carr e Thürkauf, mentre Pezzullo tocca quel tanto che basta per destabilizzare Joly. La risposta biancoblù è affidata al bastone di Virtanen, ma in qualche modo Koskinen si salva. Ma le emozioni non finiscono lì: infatti, sull'ultimissimo ingaggio della partita, Fazzini mette subito il puck sulla porta, e dopo essere rimbalzato addosso a Juvonen il disco va a finire nella porta vuota. A quel punto, però, la sirena è già squillata: per la terza volta in una sola sera il Lugano si vede negare la gioia del gol. Consolandosi poi però con i due punti, frutto dei rigori trasformati da Granlund e Fazzini

Lugano - Ambrì Piotta (1-2 1-0 1-1 0-0; 1-0) d.r. 4-3
Reti: 2’45" Bürgler (Virtanen, Kneubuehler/esp. Ruotsalainen) 0-1. 5’24“ Bürgler (Lilja, Terraneo) 0-2. 11’03” Carr (Alatalo/esp. Virtanen) 1-2. 36'16‘’ Fazzini (Carr, Granlund/esp. Virtanen e Kostner) 2-2. 41'24‘’ Kneubuehler (Bürgler/esp. Alatalo) 2-3. 42'37‘’ Thürkauf 3-3. Rigori: Virtanen -, Carr -; Bürgler -, Granlund 1-0; Heed -, Fazzini 2-0; Lilja -
Lugano: Koskinen; LaLeggia, Mirco Müller; Peltonen, Alatalo; Andersson, Guerra; Wolf; Zanetti, Thürkauf, Carr; Joly, Ruotsalainen, Verboon; Fazzini, Mirco Müller, Granlund; Walker, Canonica, Morini.
Ambrì Piotta: Juvonen; Heed, Zaccheo Dotti; Virtanen, Pezzullo; Wütrich, Terraneo, Fohrler; Grassi, Kostner, Douay; Bürgler, Dauphin, Lilja; Pestoni, Spacek, Kneubuehler; Brüschweiler, Landry, Eggenberger; De Luca.
Arbitri: Hebeisen, Stricker; Obwegeser, Fuchs.
Note: 6'733 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 2 x 2’ contro il Lugano; 5 x 2’ contro l’Ambrì Piotta. Tiri in porta: 43-11 (8-3, 18-2, 8-5, 9-1). Lugano privo di Cormier (infortunato), Fatton, Gerber, Hausheer (in soprannumero), Arcobello (straniero in soprannumero); Ambrì Piotta senza Isacco Dotti, Zwerger, Zündel (infortunati), Hofer (in soprannumero). Pali: 9'25‘’ Carr, 46'15‘’ Carr. Al 36'04‘’ timeout chiesto dal Lugano. Al 56'41‘’ rete annullata a Ruotsalainen dopo analisi delle immagini tv.