Passano da una vittoria nel derby le chance dell’Ambrì di preplayoff. Rüfenacht: ‘Dobbiamo evitare di lasciare il momentum agli avversari con dei falli’
Il 249esimo derby ticinese si disputa domani alla Gottardo Arena (dove, contando anche i precedenti alla Valascia, i padroni di casa sono in minimo vantaggio con 58 vittorie a 57). Ma i punti in palio sono fondamentali soprattutto in ottica rincorsa ai preplayoff. Intanto ci sarà un cinquantacinquesimo giocatore a disputare questa partita con entrambe le maglie. Dopo aver vestito quella del Lugano tra il 2012 e il 2014, Thomas Rüfenacht è infatti da poche settimane approdato in Leventina. Quali sono i tuoi ricordi del derby ticinese? «Mi ricordo che sono state partite molto emozionanti, con dei tifosi molto appassionati su entrambi i fronti e che si fanno sentire parecchio anche sul ghiaccio».
Inoltre arrivate dalla vittoria a Davos di ieri, motivo per il quale oggi la squadra non si è allenata sul ghiaccio, un bello stimolo in più: «La vittoria di Davos, ma anche quella di Bienne, dimostrano che possiamo avere la meglio anche sulle squadre più in forma, che possiamo dunque giocarcela con tutti e che siamo una buona squadra».
Nelle ultime due uscite contro Losanna e Davos avete chiuso i primi venti minuti sotto per 2-0. L’approccio alle gare è insomma da migliorare: «Sia a Losanna, sia a Davos il problema non è che non fossimo pronti, bensì che abbiamo subito incassato una penalità e siamo stati puniti. Così poi ci siamo subito ritrovati a dover rincorrere. Ecco, ciò che dobbiamo fare è non commettere falli e lasciare così il momentum agli avversari. A questo proposito dovremo sfruttare l’energia che riceveremo dal pubblico».
Chi potrebbe avere più pressione, voi che rincorrete in classifica (a -2 da bianconeri, Berna e Kloten) e giocate in casa, o il Lugano, le cui aspettative sono più alte? «Non lo so, entrambe le squadre vogliono ottenere una vittoria per raggiungere i preplayoff. Bisogna avere fiducia nel proprio sistema, ma pressione non è la parola giusta, parlerei più di emozioni, il nostro è infatti un gioco molto eccitante».
Il Lugano è comunque in un buon periodo di forma, come testimoniano le tre vittorie nelle ultime quattro partite, un avversario non semplice da mettere in difficoltà : «Dobbiamo essere costanti per sessanta minuti, senza pensare troppo a cosa faranno loro, anche perché negli ultimi incontri siamo rimasti sempre attaccati agli avversari e non siamo mai stati sovrastati, perdendo di cinque o sei gol».
L’Ambrì si ritrova a questo punto un po’ nella stessa situazione dello scorso anno, quando doveva rincorrere il Berna, si possono tracciare delle analogie? «Queste sono questioni per i media, noi non possiamo pensare al passato, ma solo a prepararci al meglio fisicamente e mentalmente per domani, poi vedremo a che punto saremo».
Intanto, grazie ai tre punti conquistati nei Grigioni, è stata ratificata la salvezza matematica, a livello mentale ora siete più liberi? «Il nostro obiettivo è solamente quello di entrare nei preplayoff, il che significa vincere il derby e poi sabato a Rapperswil. Se riusciremo a raggiungere quell’obiettivo, poi fisseremo il successivo. Ma sicuramente non saremo soddisfatti se il risultato massimo sarà l’aver evitato i playout».
A livello personale, un gol e tre assist nelle prime sei partite, dopo una lunghissima pausa, rappresentano sicuramente un buon impatto: «Mi sento meglio ogni giorno e partita dopo partita. Anche la condizione fisica migliora e sono pronto a giocare sempre più minuti. La direzione presa è sicuramente positiva».
Hai già avuto la possibilità di giocare con numerosi compagni di linea diversi, un vantaggio perché ti permette di conoscere meglio tutti i compagni o uno svantaggio perché ti impedisce di creare un’intesa speciale con qualcuno? «Per me essere mescolati così è sicuramente buono, l’importante è la comunicazione con i compagni e la voglia di divertirsi e di giocare in qualsiasi posizione. Trovo giusto provare a dare nuovi impulsi ed energia con dei cambiamenti nelle linee».
Stai anche provando a conquistare un contratto per la prossima stagione? «No, attualmente all’anno prossimo non ci penso, ora mi sto semplicemente godendo l’opportunità di giocare e cerco di ripagare chi mi ha concesso questa occasione, in particolare Paolo Duca e Luca Cereda», conclude il fresco 38enne di Meggen.