laR+ il dopopartita

Il Lugano fa poker ‘e a Friborgo vogliamo continuare la serie’

Langnau quarta vittima consecutiva dei bianconeri, ora decimi. Marco Müller: ‘Un passo avanti, ma non siamo ancora dove vorremmo’

Granlund protagonista positivo, Pesonen negativo. Tra i due finlandesi a festeggiare è il primo

Contro il Langnau arriva la quarta vittoria consecutiva per la squadra di Gianinazzi, dopo quelle contro Bienne, Losanna e Berna, meritata e frutto di una prestazione convincente per cinque sesti. Solo nella prima metà di terzo tempo il Lugano ha infatti rischiato di rovinare la serata, ma è stato bravo a riprendersi prima che la frittata fosse fatta.

Con questi tre punti i sottocenerini raggiungono l’Ambrì a quota 29 punti e fanno ritorno per la prima volta nella zona preplayoff dopo esservi usciti l’8 ottobre (sera del debutto in panchina di Luca Gianinazzi), grazie alla maggior media punti a partita. Fino al 40’ infatti il Lugano sembrava perfettamente in controllo, avanti 3-0, anche grazie a due regali degli ospiti (di Pesonen a Granlund per l’1-0 in shorthand,di Guggenheim a Fazzini per il 3-0, venti secondi dopo il 2-0) e a un polsino improvviso di Carr, tornato ad assaporare, alla seconda partita dopo la lunga assenza, la gioia del gol che gli mancava dallo scorso 18 marzo, nei preplayoff con il Ginevra.

Ci pensano Josephs e Granlund

Al 41’ però Eakin segna a sua volta in shorthand, mentre i cinque minuti comminati dagli arbitri per un brutto fallo di Rohrbach su Arcobello (che non rientra più) vengono vanificati da due falli di Carr e Andersson. Lugano che al 51’ viene così punito dalla rete di Saarela (vista dagli arbitri solo dopo consultazione video). Per fortuna che i tigrotti in superiorità fanno pure peggio e al 55’ lasciano partire Josephs che firma il 4-2. Chiude definitivamente i conti Granlund, 52" dopo.

Il finlandese è stato uno dei protagonisti della serata – assieme al solito Koskinen, che non ha dovuto comunque ricorrere al meglio del suo repertorio – e si è ripreso il casco giallo da un Connolly che rappresenta di controcanto una delle delusioni, assieme a un Fazzini sì furbo in occasione della rete segnata, ma altrimenti evanescente.

«Abbiamo ancora tanto lavoro da svolgere, ma si vede che siamo sulla strada giusta. Ultimamente stiamo giocando bene, però non dobbiamo dimenticare che siamo parte di una Lega molto forte, quindi dobbiamo continuare così», commenta Marco Müller, buona prova anche la sua. Vanno dunque evitati i cali di concentrazione: «Se non lavori sempre, ossia per sessanta minuti con lo stesso ritmo, poi capitano questi cali di tensione e la squadra avversaria ne approfitta come ha fatto il Langnau, tornando in partita. Forse pensavamo di avere già vinto, ma l’aspetto positivo è che siamo riusciti a segnare altre due reti che ci hanno permesso di portare a casa la quarta vittoria consecutiva. Non dobbiamo mollare anche se abbiamo fatto un passo avanti in classifica, ma non siamo ancora dove volevamo essere».

I prossimi avversari del Lugano si chiamano, da qui alla pausa, Friborgo, Zugo, Bienne, Ajoie e Rapperswil, solo quest’ultimo in casa. «Adesso ci aspettano quattro insidiose trasferte. Sarà un buon test per vedere dove siamo come squadra, penso che comunque in questa Lega non ci sono più partite facili, andremo a Friborgo con la ferma intenzione di continuare questa striscia positiva».

L’Annotazione

In cima e in fondo alla classifica

Con le due marcature in inferiorità numerica di ieri, il Lugano si porta in vetta a questa speciale classifica, a quota quattro, davanti a Kloten e Ginevra fermi a tre. Due di queste reti le ha realizzate Markus Granlund, che oltre ad aver aperto le marcature ieri, aveva già realizzato l’1-0 nel derby alla Gottardo Arena dello scorso 27 settembre, sfruttando una liberazione di Bennett dopo un errore di Shore. Ieri invece è stato direttamente servito da Pesonen che cercava di impostare l’azione dei Tigers (e che ha forse creduto d’essere con la Nazionale finlandese), ma che ha servito il 60 bianconero, bravo a controllare il disco e a involarsi a battere Boltshauser tra i gambali, proprio così come aveva fatto con Juvonen. Per quanto riguarda invece la statistica individuale, Granlund condivide il primato con il fenomeno del Kloten Ang. L’altra faccia della medaglia è però la condivisione con il Langnau del maggior numero di reti subite con l’uomo in più sul ghiaccio, quattro a testa anche in questo caso, non è dunque un caso che ieri i rispettivi powerplay abbiano lasciato a desiderare. Gianinazzi e Paterlini, sanno chiaramente su cosa chinarsi in vista del prossimo incontro.