Grazie alle reti di Granlund e Bennett il Lugano rientra da Friborgo con il break in tasca, ‘ma per domani possiamo ancora migliorare’
Buon lavoro in fase difensiva, buona percentuale di sfruttamento delle occasioni offensive e una maggior predisposizione all’hockey da playoff. Così il Lugano ha espugnato 2-1 la Bcf Arena di Friborgo. «Oggi tutti hanno giocato bene, le quattro linee d’attacco, i sette difensori e ovviamente Mikko – racconta il matchwinner Kris Bennett –. È stata una partita pregna d’emozioni, da playoff, ci stiamo concentrando su un cambio alla volta, un tempo alla volta e una partita alla volta e stasera abbiamo giocato da squadra e con resilienza. Adesso vogliamo ancora migliorare in vista di giovedì per chiudere la serie in casa».
Sono cadute tutte nel periodo centrale le reti, dapprima con Granlund, poi il pareggio di De la Rose e infine, a pochi minuti dalla sirena, è stato Kris Bennett a decidere con largo anticipo la contesa. Insomma la prima linea (completata da Marco Müller) del Lugano è stata quella che ha fatto la differenza. «È bello segnare due reti, sappiamo che nei playoff non è evidente andare in gol, ma è stato uno sforzo collettivo, è una bella vittoria di gruppo».
C’è poi stata anche una componente di fortuna. Si vedano per esempio i due pali colpiti dai padroni di casa (uno in superiorità numerica con Rask al 7’, uno in situazione di penalità differita con Walser al 30’). Anche le decisioni arbitrali hanno sostanzialmente dato una mano ai bianconeri. Il cross-check di Marco Müller ai danni di Sutter che ha permesso a Granlund di servire a Bennett il disco del 2-1, poteva tranquillamente essere giudicato falloso, così come Carr non può lamentarsi della decisione di valutare da 2’ (e non da 5’ come fatto prima di visionare il video) il suo intervento alla balaustra ai danni di Gunderson al 49’. «Con le emozioni da playoff che c’erano in ballo entrambe le squadre hanno lottato finché non arrivava il fischio, sul mio gol onestamente non ho visto cos’è successo dietro alla porta, sicuramente il forecheck è stato efficace».
Il boxplay bianconero ha comunque svolto egregiamente il suo lavoro (prima del pareggio di De la Rose i ticinesi avevano superato un minuto in tre contro cinque), mentre altrettanto non si può dire del powerplay. Piuttosto emblematica a questo proposito la superiorità numerica di 5’ avuta a inizio periodo centrale (con Desharnais che per quella bastonata tra le gambe di Josephs è stato spedito sotto la doccia), quando a rendersi più pericolosi sono stati i padroni di casa, con quel contropiede di De la Rose neutralizzato da Koskinen. «Dobbiamo ovviamente guardare qualche video per capire come lavorano loro per chiuderci, dobbiamo migliorare e trovare il modo di segnare almeno un gol, anche se loro giocano bene in quattro, bloccando tanti tiri».
Due parole vanno spese anche su Koskinen, autore complessivamente di 31 parate (contro le 18 effettuate da Berra), alcune per nulla evidenti, una su tutte, l’autentico miracolo compiuto ai danni di Rask al 48’. Insomma se il Firborgo avesse vinto nessuno si sarebbe sorpreso, ma alla fine la squadra che ha giocato con maggiore cattiveria agonistica, è stata quella ospite che è stata ricompensata: «Già nelle ultime quattro o cinque partite abbiamo giocato con una mentalità da playoff, con "emergenza", emozioni e disperazione, come se fosse la nostra ultima partita. Stiamo giocando bene in difesa, bloccando tiri e rimanendo stretti e Mikko con le prestazioni degli ultimi tempi ci sta pure dando una grossa mano».
Dopo le quattro sconfitte in regular season contro i burgundi si è dunque trovata la maniera di arginarli: «Arrivavamo a questa partita come ultimi qualificati e con tutti gli scontri diretti persi, ma il bello dei playoff è che si parte sempre dallo 0-0, penso che abbiamo giocato in maniera un po’ differente rispetto alle altre volte».
Così come l’anno scorso con il Ginevra Servette, il Lugano ha colto l’importantissimo break in gara 1, vincendo per 2-1 (allora in gol andarono Mark Arcobello e Daniel Carr), domani gli uomini di Gianinazzi vorranno dunque anche ripetere la vittoria (in quel caso per 3-2 al supplementare) che seguì. La pressione è dunque tutta sulle spalle di Sprunger e compagni, chiamati a reagire sul ghiaccio della Cornèr Arena. Ai ticinesi il compito di impedirglielo. Un’eventuale squalifica di Desharnais sarebbe sicuramente benvenuta, ma in ogni caso alcuni degli uomini chiave dei padroni di casa (come Mottet o Sörensen) dovranno forzatamente aumentare il loro contributo.