Sotto di due reti alla prima pausa, dal ventesimo il Lugano innesta la marcia superiore e centra il quinto successo consecutivo
È una partenza ad handicap quella che accusa il Lugano contro il Davos, che alla prima pausa ci arriva in ritardo di due reti. E che già dopo trentasei secondi è costretto a inseguire gli uomini di Wohlwend, passati a condurre le danze alla Cornèr Arena grazie a un zig-zag di Stransky tra le maglie della difesa bianconera concluso con un tiro sott’asta. L’azione è talmente fulminea che gli arbitri non se ne avvedono subito, lasciando proseguire l’azione per un altro paio di minuti. È solo allora che il gioco si interrompe, e dopo aver rivisto l’azione al video i gialloblù possono esultare. La rincorsa però dura mezzo minuto e spiccioli, perché all’1’06" Boedker in aggiramento della porta difesa da Sandro Aeschlimann pesca l’accorrente Morini che fa centro: 1-1. Negli istanti che seguono il gioco del Lugano si fa più concreto, al punto che gli uomini di McSorley sembrano in grado di prendere in mano le redini della partita. Colpiscono anche un palo con Riva, ma niente reti su quel fronte. Ne arrivano invece due su quello opposto: la prima la firma Pospisil, che insacca un disco buttato sullo slot a ritroso da Hammerer, e l’altra è a cura di Corvi a fil di sirena, con la complicità di un erroraccio di Fazzini in uscita dal terzo.
Ciò che il Lugano non era riuscito a fare nei primi venti minuti, lo concretizza nel tempo di mezzo. In cui il momentum passa decisamente nelle mani dei pupilli di Chris McSorley. Al 26’20" Thürkauf dà ufficialmente avvio alla rinascita dei bianconeri, accorciando le distanze doo una verticalizzazione di Bertaggia, abile a impossessarsi di un disco all’altezza della linea blu. Il pareggio è cosa fatta poco dopo il giro di boa di metà partita: Arcobello vince l’ingaggio e serve il puck a Carr, il cui diagonale non lascia scampo ad Aeschlimann. Subito dopo i bianconeri vivono il loro momento più delicato del secondo tempo: tra il 32’57" e il 35’27" si ritrovano infatti in doppia inferiorità numerica. Centocinquanta interminabili secondo in cui il Davos piazza un assedio asfissiante, cozzando però ripetutamente contro la muraglia alzata da Schlegel. E al 38’19" arriva anche il sorpasso con un’entrata di Josephs dalla sinistra del portiere del Davos che viene battuto in velocità: 4-3, risultato con cui le due squadre riguadagnano lo spogliatoio per la seconda pausa.
Ed è ancora il numero 19 dei bianconeri a trovare il guizzo che al 42’42" permette al Lugano di andare in doppio vantaggio, mettendo in discesa i binari del confronto. Il Davos non vuol comunque saperne di mollare la presa, e allora ci pensa ancora una volta Schlegel a blindare la sua gabbia. Il 6-3 di Carr, al termine di un brillante due contro uno condotto da un Jospehs in formato extralusso mette la parola fine con largo anticipo al match: il Davos accorcia sì le distanze a 6’22" dal sessantesimo con Simic, ma da quel 6-4 non si schioderà infatti più.
Lugano - Davos (1-3 3-0 2-1) 6-4
Reti: 33" Stransky 0-1. 1’06" Morini (Boedker) 1-1. 9’55" Pospisil (Hammerer) 1-2. 18’50" Corvi (esp. Riva, Rasmussen) 1-3. 26’20" Thürkauf (Bertaggia) 2-3. 30’47" Carr (Arcobello/esp. Jung) 3-3. 38’19" Josephs (Arcobello) 4-3. 42’42" Josephs 5-3. 51’17" Carr (Josephs) 6-3. 53’38" Simic (Rasmussen) 6-4.
Lugano: Schlegel; Loeffel, Müller; Riva, Alatalo; Chiesa, Guerra; Wolf; Boedker, Herburger, Morini; Fazzini, Arcobello, Carr; Bertaggia, Thürkauf, Josephs; Vedova, Walker, Stoffel; Traber.
Davos: Aeschlimann; Stoop, Zgraggen; Nygren, Jung; Dominik Egli, Wellinger; Barandun; Schmutz, Chris Egli, Canova; Stransky, Rasmussen, Simic; Wieser, Corvi, Ambühl; Hammerer, Prassl, Pospisil.
Arbitri: Dipietro, Kaukokari (Fin); Wolf, Kehrli.
Note: 4’634 spettatori. Penalità: 9 x 2’ contro il Lugano; 6 x 2’ contro il Davos. Tiri in porta: 31-32 (5-12, 16-7, 10-13). Lugano senza Herren (infortunato), Hudacek, Irving, Nodari (soprannumero); Davos privo di Bromé, Frehner, Nussbaumer (infortunati), Heinen (ammalato), Knak, Parrée e Ritzmann (soprannumero). Pali: 1’31" Riva, 51’52" Boedker. Davos senza portiere dal 58’12" al 58’58”. Premiati quali migliori in pista Troy Josephs e Matej Stransky.