Sotto di due reti al 20’, i bianconeri ribaltano il Davos e allungano la serie positiva
Lugano – Il giro d’onore sotto la Curva Nord è per Daniel Carr. L’autore della terza e soprattutto dell’ultima rete dei bianconeri, quella che al 51’17” del terzo tempo permette al Lugano di blindare il primo successo stagionale (al terzo tentativo) sul Davos e, soprattutto, il suo quinto consecutivo. Ma il grande protagonista della serata e della rimonta bianconera – che poco dopo si concede pure lui un altro giro di pista per prendersi l’acclamazione del pubblico presente alla Cornèr Arena (invero un po’ poco per il tenore della serata) – è Troy Josephs, autore prima della doppietta che consente al Lugano di prendere definitivamente in mano le redini del confronto e poi propiziatore del brillante due contro uno che a una decina scarsa di minuti dalla fine permette al suo connazionale di infilare il gol che mette in ginocchio i grigionesi.
Richiamato in pista anche Schlegel, un altro degli indiscussi protagonisti della serata a tinte bianconere, è poi il turno di tutta la squadra, che lascia il ghiaccio della Cornèr Arena sotto uno scrosciante, e meritato, applauso. L’ultima casalinga del 2021 porta in dote tre punti pesanti, che permettono agli uomini di McSorley di lasciare immutato il ritardo nei confronti dello Zurigo, sesta forza del massimo campionato.
Il finale in carrozza di Thürkauf e compagni è la giusta ricompensa di una partita iniziata in salita, ma via via spianata con tanta abnegazione, pazienza, sudore e un grande cuore. E soprattutto una fiducia mantenuta intatta malgrado il tribolato (e fors’anche un tantino ingeneroso) inizio, con un primo tempo consegnato agli archivi con un doppio svantaggio. In ritardo dopo appena 33 secondi, i bianconeri pareggiano i conti con Morini mezzo minuto più tardi (dopo un bell’aggiramento della gabbia difesa Aeschlimann di Boedker), ma poi si fanno infilare altre due volte: dapprima con Pospisil su retropassaggio del diciannovenne Hammerer, e poi dalla finta di Corvi, che dopo aver sottratto un disco a Fazzini all’altezza della blu fa sdraiare Schlegel e deposita il puck in fondo al sacco.
Ma, appunto, quell’1-3 è ingannevole. Perché dal secondo tempo in avanti a condurre le danze sono i bianconeri. I gol di Thürkauf e Carr (quest’ultimo in powerplay) rimettono l’ago della bilancia in perfetto equilibrio. Che il momentum sia definitivamente cambiato lo si capisce quando tra il 32’57” e il 35’27” i grigionesi beneficiano di ben centocinquanta secondi di doppia superiorità numerica, con Schlegel e la difesa bianconera che alzano la muraglia davanti alla propria porta. Gli uomini di Wohlwend ci provano a ripetizione, ma di gol non ne arrivano. E una volta ritrovati i cinque uomini di movimento, Josephs piazza la mazzata che regala alla sua squadra il primo vantaggio della serata. Poi, in avvio di terzo tempo, ancora Josephs porta lo score sul 5-3, e da ultimo, come detto, Carr mette in chiaro tutto e tutti. Il Davos troverà sì la forza di segnare anche il 6-4 con Simic, ma non quella per ricucire il divario.
Primi venti minuti da dimenticare, poi la grande rimonta... «È stata una partita incredibile – sottolinea Niklas Schlegel–. Penso che il primo tempo è stato uno dei nostri peggiori di questo campionato. Difficile decifrarlo: troppi errori difensivi... Peccato: davanti avevamo pure creato tanto. Poi, per fortuna, dopo la prima pausa abbiamo cambiato atteggiamento». Fondamentali quei 150 secondi in doppia inferiorità numerica chiusi senza subire reti: «È stato sensazionale come i giocatori sul ghiaccio abbiano retto l’urto del Davos. Se non sbaglio Müller ha bloccato ben quattro tiri. Alla fine penso che il risultato sia giusto: abbiamo fornito una bella dimostrazione del collettivo. Ci portiamo a casa ulteriori 3 punti, importanti per la nostra classifica».
Alessandro Chiesa non cerca scuse per la brutta entrata in materia della partita: «Nel primo terzo abbiamo fatto tutto noi: le tre reti grigionesi sono frutto di altrettanti nostri errori; loro non hanno creato niente. Nella pausa ci siamo detti che la partita era ancora aperta e che potevamo senz’altro girarla, e alla fine è andata proprio così. La nostra sensazione era buona, non abbiamo mai pensato di perdere questa partita: malgrado gli errori c’era molta intensità e a livello gioco eravamo superiori». E la striscia positiva si allunga. «Tutti stanno dando il massimo; abbiamo cambiato marcia. Oggi avevamo di fronte una squadra tosta, sempre molto temibile, soprattutto per le ripartenze, ma non abbiamo perso la testa e al 60’ siamo usciti vincitori».