Hockey

Non bastano due autoreti: la Slovacchia alla fine è battuta

Seconda vittoria in ventiquattr’ore per la Nazionale di Fischer, che chiude con il sorriso la prova generale dei rossocrociati prima dei Giochi di Pechino

Bertschy contro Rybar, ma l’ultima parola sul rigore ce l’ha il portiere slovacco (Keystone)
17 dicembre 2021
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Alla sua seconda (e ultima) uscita sul ghiaccio di Visp, in quella che in pratica è la prova generale prima dei Giochi, a poco più di un mese dalla partenza per Pechino, la Svizzera di Fischer parte subito decisa, e la prima occasione se la procura subito Denis Hollenstein, il quale prova a fare il funambolo davanti a Rybar, ma non gli va bene. L’occasione più grossa, ma pure spettacolare, capita però sul bastone di Gaetän Haas, all’ottavo minuto, con l’acrobatica deviazione davanti alla porta che meritebbe tutt’altra sorte, invece si spegne di poco a lato. Manco a farlo apposta, sulla ripartenza la Slovacchia si porta in vantaggio: il disco saltella sul bastone di Loeffel, e quando arriva in mezzo incoccia il corpo del povero Riat, che senza neppure accorgersene lo mette in porta. È l‘1-0, all’8’57’’. Passa un minuto e la Svizzera potrebbe subito pareggiare, dopo che Bertschy si getta su un puck a centropista e dopo averlo raggiunto inscena un contropiede che lo slovacco Gachulinek può soltanto fermare con un fallo d’emergenza: è lo stesso attaccante del Losanna a incaricarsi di battere il rigore, ma Patrik Rybar non abbocca alla finta. E poco dopo gli slovacchi potrebbero addirittura raddoppiare: con Kreis sulla panchina dei puniti, a 7 minuti dalla pausa il bianconero Libor Hudacek mette un disco sulla porta, e il più lesto ad arrivarci è Peter Zuzin, sul cui tiro a botta sicura, con la porta praticamente spalancata, si tuffa d’istinto Reto Berra, riuscendo a bloccare il tiro nel guantone proprio davanti agli occhi dello slovacco Regenda, il quale ha già le braccia al cielo. Mentre il pubblico della Lonza Arena festeggia il ‘big save’ del portiere friborghese con una standing ovation.

Oltre che di un altro livello rispetto alla Lettonia affrontata la sera prima, la Slovacchia di Craig Ramsay gioca in modo aggressivo, complicando ai rossocrociati la costruzioen del gioco. Alla lunga, però la Svizzera ricomincia a costruirsi qualche opportunità, grazie a un paio d’invenzioni che permettono loro di entrare in velocità nel terzo, come nell’occasione degli affondi di Zehnder e Malgin, ma il primo non riesce a superare Rybar, e il secondo non centra nemmeno la porta. Poco dopo, poi, ci si mette anche la sfortuna, quando una bomba dalla distanza di Loeffel sfugge al portiere slovacco della Dinamo Minsk, ma proprio prima che finisca in porta viene spazzato via davanti alla linea di porta da Martin Gernat. A quel punto, però, si vede solo la Svizzera. Che moltiplica gli sforzi, continua a crederci e non smette mai di spingere: finché, meritatissimo (anche perché a quel punto il parziale di tiri in porta è di 11-3 per gli elvetici), arriva il pareggio di Hollenstein, che al secondo tentativo infila Rybar facendogli passare il disco sotto il braccio.

Quell‘energia la Svizzera non la molla, in un avvio di terzo tempo in cui la Slovacchia sembra marcare il passo: prima arriva la traversa di Malgin al 41’26’’, poi la trattenuta fischiata a Milos Roman che gli elvetici sfruttano per portarsi in vantaggio: illuminante tocco al centro di Praplan da dietro la porta, e Hollenstein, ancora lui, fa secco Rybar con un tocco di prima intenzione. Sembra il momento chiave della partita, invece non lo è: infatti ci si mette di mezzo nuovamente la sfortuna al 45’45’’, quando il tiro improvviso sulla porta di Kelemen, ancora lui, che per la seconda volta si vede accreditare un’autorete rossocrociata, perché è Le Coultre con il pattino a deviare involontariamente alle spalle di Berra il disco del 2-2. A quel punto è la Svizzera che comincia a dubitare. Dubbi che, però, i rossocrociati non si porteranno fino al termine: a 3’19’’ dal sessantesimo, un disco intelligentemente gestito da Marco Müller a centroghiaccio dà il la a un contropiede da manuale, con l’insospettabile Christian Marti, lui che attaccante non è, che riesce a mettere il puck dove Rybar non riesce ad arrivare, prima del decisivo tocco a porta vuota dell’opportunista Killian Mottet.

Svizzera - Slovacchia (1-0 0-1 2-1) 3-2
Reti: 8’57’’ Kelemen (autorete Riat) 0-1. 34’21’’ Hollenstein (Haas) 1-1. 42’12’’ Hollenstein (Praplan/esp. Roman) 2-1. 45’45’’ Kelemen (autorete Le Coultre!) 2-2. 56’41’’ Mottet (Marti, Müller) 3-2.
Svizzera: Berra; Heldner, Geering; Loeffel, Marti; Kreis, Glauser; Sutter, Le Coultre; Praplan, Haas, Hollenstein; Scherwey, Malgin, Bertschy; Riat, Walser, Mottet; Müller, Senteler, Zehnder.
Slovacchia: Rybar; Bucko, Gernat; Gachulinek, Golian; Vitalos, Ivan; Kelemen, Hudacek, Zuzin; Balaz, Griger, Varga; Regenda, Roman, Bondra; Mucha, Siska, Koch.
Arbitri: Tscherrig, Campbell (Can); Obwegeser, Ondracek (Cec).
Note: 2’587 spettatori. Penalità: 4 x 2’ contro la Svizzera; 6 x 2’ contro la Slovacchia. Tiri: 42-20 (11-9, 21-3!, 10-8). Prima della partita Romain Loeffel e Reto Berra omaggiati per la loro centesima partita in Nazionale. Al 10’16’’ rigore sbagliato da Bertschy (fallo d’emergenza di Gachulinek). Pali: 36’45’’ Sutter, 41’26’’ Malgin (traversa). Slovacchia senza portiere dal 59‘35’’ al 60’. Premiati a fine partita, quali migliori in pista, Dennis Hollenstein e Milos Kelemen.

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