Successo di misura della Nazionale all’esordio nel triangolare di Visp. E domani, in quella che è l’ultima uscita prima dei Giochi, c’è la Slovacchia
Prima un disco dimenticato per strarda da Geering subito dopo il primo ingaggio, poi un tiro di Marti che colpisce in faccia il povero Krastenbergs, infine un bel aggancio inutile di Malgin in piena zona offensiva, il tutto in appena trenta secondi. Insomma, l‘inizio di Svizzera-Lettonia alla Lonza Arena, primo impegno dei rossocrociati di Fischer nel quadrangolare di Visp poi ridotto a un triangolare (dopo i forfait dei russi prima e, all’ultimo, dei norvegesI), non è dei più appassionanti. Tuttavia, bastano cinque minuti un po’ pasticciati e poi i rossocrociati prendono in mano la situazione, contro la selezione lettone messa in pista da Harijs Vitolinsh che dimostra di soffrire, e parecchio, il gioco degli uomini di ‘Fischi’. I quali monopolizzano i dischi giocando con una buona dose di aggressività, oltre che con la loro proverbiale velocità. Anche se per far sì che tutto ciò possa accadere, prima serve che capiti qualcosa. E quel qualcosa è il vantaggio di Mottet, al 4’53’’, attaccante numero 87 del Friborgo che aveva messo piede in pista per la prima volta una decina di secondi prima, e che beffa il portiere Vitols rimasto senza bastone grazie a un rapido aggiramento della gabbia. In quel momento la Svizzera passa alla marcia superiore, e quando cinque minuti più tardi Scherwey si ritrova davanti alla porta quasi incustodita e deposita in rete il puck del 2-0, la cosa non sorprende nessuno.
Nel secondo tempo la Svizzera prova a riprendere da dove aveva lasciato, ma dopo il clamoroso palo colpito da Hollenstein al 26’ la contesa si fa decisamente più equilibrata. Con i lettoni che si fanno più minacciosi dalla parte di un Genoni che fino a quel punto aveva avuto tutto sommato poco da fare, e invece è costretto a diventare anche decisivo. Tuttavia, sul tiro di Berzins nel traffico al 30’46’’, il portierone dello Zugo, sicuro numero 1 anche in ottica Olimpiadi di Pechino, nulla può. Anche la Svizzera, però, ha sue brave occasioni. E la più clamorosa di tutte la creano Gaëtan Haas e Yannick Zehnder, che si presentano soli davanti a Vitosl a un minuto dalla seconda sirena proprio mentre i lettoni si trovano in superiorità numerica per un aggancio fischiato a Marti, ma incredibilmente non riescono a concretizzare. Quel 2-1 non si sblocca neppure nella prima parte del terzo periodo, in cui la Lettonia beneficia di una nuova penalità (stavolta sul conto di Sutter) in cui la Svizzera si difende senza troppi problemi. Poi, al 49’51’’ Scherwey avrebbe sul bastone il puck del 3-1, ma viene atterrato da Balinskis, e in quei due minuti in powerplay i rossocrociati non riescono neppure a rendersi minacciosi. Nel finale, però, i rossocrociati aumentano la pressione, ritardando il più possibile il forcing finale degli avversari. Il 3-1, però, non arriva. Né a porta vuota, e neppure con i piedi, come a un certo punto pretenderebbe di fare Bertschy.
Svizzera - Lettonia (2-0 0-1 0-0) 2-1
Reti: 4’53’’ Mottet (Walser) 1-0. 10’51’’ Scherwey (Bertschy) 2-0. 30’46’’ Berzins (Ozols) 2-1.
Svizzera: Genoni; Heldner, Geering; Loeffel, Marti; Kreis, Glauser; Sutter, Le Coultre; Praplan, Haas, Hollenstein; Scherwey, Malgin, Bertschy; Riat, Walser, Mottet; Müller, Senteler, Zehnder.
Lettonia: Vitols; Freibergs, Jaks; Mamcics, Balinskis; Zile, Cukste; Sejejs, Ozols; Krastenbergs, Abols, Kenins; Daugavins, Smirnovs, Andersons; Dzierkals, Dzerins, Bukarts; Marenis, Berzins, Jelisejevs.
Arbitri: Stolc (Slc), Iverson (Can); Steenstra (Can), Hynec (Cec).
Note: 1’500 spettatori. Penalità: 4 x 2’ contro la Svizzera; 2 x 2’ contro la Lettonia. Tiri: 30-21 (11-6, 11-11, 8-4). Al 25’10’’ palo colpito da Hollenstein. Lettonia senza portiere dal 59‘00’’ al 60’. Premiati a fine partita, quali migliori in pista, Gaëtan Haas e Patrick Ozols.