All’Ambrì non basta un gol di Bianchi subito in avvio: i bianconeri ribaltano la situazione nel terzo tempo grazie alle reti di Josephs e Arcobello
Sorride il Lugano, nel penultimo derby di regular season, in quest’epilogo di 2021. In un venerdì che si apre subito buon ritmo e impegno fisico sui due fronti, con l’Ambrì che si ripresenta in pista con Trisconi e il canadese Brandon McMillan (l’altro Brandon, Kozun, invece è dato per ammalato), mentre invece il Lugano ha lo stesso volto di sabato scorso a Berna. La prima ghiotta occasione già al 2’ è del Lugano, ma Mirko Müller da buona posizione spara alto. I biancoblù poco dopo rispondono con un altro difensore, quel Zaccheo Dotti che prova lo sfondamento e riesce a concludere, ma anche in quel caso il disco è fuori misura. Non così, invece, la conclusione di Elias Bianchi poco dopo: la conclusione dell’attaccante numero 20, defilato sulla destra, sorprende Schlegel sul primo palo. Insomma, il derby numero 244 della storia, il 216esimo in A, è subito lanciato. Anche perché poco dopo il Lugano è costretto a giocare in 4 per uno sgambetto di Bertaggia ai danni di Heim, e il powerplay biancoblù è ispiratissimo, con Kostner e D’Agostini che vanno vicinissimi al raddoppio. E soli dieci secondi dopo il ritorno in pista di Bertaggia, tocca a Herburger finire a sua volta in panchina, per un colpo di bastone. Tocca allora a Kneubuehler e Regin, mentre il Lugano naturalmente si fa schiacciare, ma a un certo punto riesce a uscire dal terzo, quando Carr che si lancia nel terzo avversario e, dopo essersi aperto la strada con una finta, arriva a un niente dal pareggio, ma il canadese si allunga un po’ troppo il disco e Ciaccio è graziato. Poi è la volta dei bianconeri a ritrovarsi in superiorità, per una trattenuta fischiata a Isaccco Dotti: il boxplay leventinese è molto aggressivo, ma il Lugano riesce comunque a crearsi una grossa occasione, ma Ciaccio si supera e dice di no a Carr con il guantone. Un primo tempo animato, brioso e appassionante si chiude con due veloci contropiede bianconeri, e sul secondo tentativo Zaccheo Dotti è costretto al fallo d’emergenza su un Morini ritrovatosi di fronte alla porta vuota.
Superati senza danni quei due minuti d’inferiorità, poco dopo sono i padroni di casa a ritrovarsi in powerplay, per una carica di Thürkauf ai danni di Fischer: anche quei 120 secondi a 5 contro 4, però, si concludono con un nulla di fatto. L’Ambrì, però, si crea una nuova occasione poco dopo, quando Chiesa riesce una prima volta a bloccare astutamente un ‘contre’ di McMillan, che però si rifà poco dopo: tuttavia, né Trisconi, né D’Agostini sfruttano l’opportunità. La più concreta chance sul fronte bianconero capita a Riva a metà tempo, ma la conclusione del difensore è centrale, e Ciaccio para senza problemi. Adesso la partita è un continuo su e giù: ci provano Pestoni e Grassi, poi Bertaggia lancia Herburger che pero non aggancia, quindi Pestoni chiama ancora in causa Schlegel. Quindi un disco spedito in tribuna da Burren, a 4’24’’ dalla seconda pausa, riporta i bianconeri in superiorità: l’unico vero pericolo, però, è un tocco ravvicinato di Thürkauf. Non passano che pochi istanti, però, e i padroni di casa si ritrovano di nuovo in inferiorità numerica, dopo un intervento di Zaccheo DOtti ai danni di Fazzini che fa discutere: il Lugano ha un paio di buoni tentativi, ma i puck non arrivano sulla porta, mentre sul fronte biancoblù è ancora Pestoni a farsi minaccioso, dopo un‘indecisione di Schlegel fuori dai pali. Alla fine, però, si chiude sul nulla di fatto: a decidere tutto è sempre il gol di Bianchi al 3’45’’.
In avvio di terzo tempo è l’Ambrì a partire meglio, il Lugano invece pasticcia. Solo con la prima linea in pista, al quarto minuto, gli ospiti si fanno minacciosi davanti a Ciaccio, con Guerra che avrebbe sul bastone il puck del pareggio. L’Ambrì, naturalmente, non sta a guardare, e Grassi arriva a un niente dal raddoppio. Al contrario, non passa qualche secondo e il Lugano trova il punto dell’1-1. Originato, invero, da un clamoroso liscio di Damiano Ciaccio che, impeccabile fin lì, si pianta dietro la propria porta, regalando a Josephs il disco che rilancia del tutto la partita. Partita che l’Ambrì potrebbe anche subito richiudere, ma con Schlegel fuori causa il tiro di Kneubuehler finisce addosso a Heim, il quale tocca sul portiere anziché nella porta sguarnita. Poi, un aggancio fischiato a Dal Pian offre la quinta occasione con l’uomo in più per la squadra di McSorley. Stavolta, però, i bianconeri non si fanno pregare: puck di Alatalo per Arcobello, il cui tiro all’incrocio al 50’36’’ non lascia scampo al portiere biancoblù. È un colpo duro per l’Ambrì di Cereda: il coach ticinese chiama il timeout, e poco dopo uno sgambetto di Herburger i suoi uomini hanno una nuova opportunità per giocare a 5 contro 4. Il Lugano tuttavia si difende con ordine e il risultato non muta, nonostante una grossa chance sul conto di Regin, che però s’incarta al momento di tirare. Il finale è combattuto e incerto, con l’Ambrì che prova a spingere, mentre il Lugano prova a chiudere ogni varco. Stringendo però pure i denti, in un epilogo a 4 contro 6 con Ciaccio sulla panchina di riposo biancoblù e Carr su quella dei penalizzati.
Ambrì Piotta - Lugano (1-0 0-0 0-2) 1-2
Reti: 3’45" Bianchi (Incir) 1-0. 46’06" Josephs 1-1. 50’36" Acobello (Alatalo/esp. Dal Pian) 1-2.
Ambrì Piotta: Ciaccio; Hietanen, Burren; Fohrler, Fischer; Zaccheo Dotti, Isacco Dotti; Hächler; Incir, Kostner, Bianchi; Bürgler, Heim, Kneubuehler; D’Agostini, Regin, McMillan; Trisconi.
Lugano: Schlegel; Loeffel, Müller; Alatalo, Riva; Chiesa, Guerra; Traber, Wolf; Fazzini, Arcobello, Carr; Bertaggia, Thürkauf, Josephs; Morini, Herburger, Boedker; Vedova, Walker, Stoffel.
Arbitri: Stolc (A), Wiegand; Obwegeser, Progin.
Note: 6’533 spettatori. Penalità: 5 x 2’ contro entrambe le squadre. Tiri in porta: 33-34 (14-11, 9-11, 10-12). Ambrì Piotta senza Conz, Fora, Zwerger (infortunati) e Kozun (soprannumero); Lugano privo di Herren (infortunato), Hudacek, Irving, Nodari (soprannumero). Al 50’36" timeout Ambrì Piotta, poi senza portiere dal 59’25" e fino al termine. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Peter Regin e Calvin Thürkauf.