Stavolta la rimonta non riesce all’Ambrì Piotta: sotto di due reti alla seconda sirena, i biancoblù accorciano, ma riescono l’aggancio
C’è più fisico che qualità nei primi venti minuti del 241esimo capitolo della storia dei derby ticinesi. Tant’è che di occasioni limpide non ne vedono moltissime. Non aiutano molto nemmeno le possibilità di giocare con l’uomo in più, due per l’Ambrì Piotta (per le espulsioni di Wolf dopo appena un minuto e dieci secondi di gioco e Tschumi all’11.59“) e una per il Lugano (fuori Kneubuehler al 13’11”). Per Fadani (titolarizzato da McSorley vista la decisione di posticipare l’esordio in bianconero di Irving), e Ciaccio (a cui Cereda si affida nell’abituale turnover dei portieri), di lavoro non ce n’è di conseguenza moltissimo nella prima frazione. Di sbavature, in pista se ne vedono diverse. Come l’errore in uscita dal terzo di Alatalo che al 5’56" permette a Trisconi di andare al tiro, parato però dall’estremo difensore del Lugano. Gli impulsi più grossi dall’altra parte lo porta il solito Fazzini, che in un paio di occasione porta a spasso i difensori biancoblù. E che in occasione della superiorità numerica conseguente alla trattenuta di Kneubuehler va a saggiare le qualità di Ciaccio. Che, comunque risponde presente. Ci prova anche Vedova, in un ultimo minuto della frazione iniziale che il Lugano spende in attacco, ma la conclusione del numero 52 si spegne sulle assi di fondo.
A ravvivare il derby ci prova anche Grassi, che al 22’03" prova la conclusione da distanza ravvicinata si invito di Zwerger, ma Fadani non si fa sorprendere. E nemmeno quando Traber si fa espellere pr due minuti per eccessiva durezza l’inerzia del derby cambia. La prima occasione vera e propria del secondo tempo (e della partita), capita sul bastone di McMillan che in due tempi da distanza ravvicinatissima prova a battere il portiere bianconero, che compie un piccolo miracolo col bastone. Kneubuehler a metà partita va poi per la seconda volta ad accomodarsi sulla panchina dei penalizzati (per purgare una sanzione di squadra per cambio scorretto), ma il powerplay del Lugano dura solo nove secondi, perché Alatalo si fa a sua volta espellere per ostruzione. L’occasione con l’uomo in più però il Lugano se la procura ugualmente, perché poco dopo Regin raggiunge il numero 11 dei biancoblù. E qui, finalmente, l’equilibrio nel punteggio si spezza. Arcobello imbastisce l’azione offensiva dei bianconeri, col disco che gira da Fazzini a Boedker, e il danese lo scodella al centro per l’accorrente Müller che da due passi infila Ciaccio per l’1-0 che fa ufficialmente decollare il derby. Con Arcobello espulso, a una manciata di secondi dalla pausa, Regin va poi a cogliere il palo. Prima della sirena c’è però ancora spazio pe una rete del Lugano: con l’Ambrì costretto a giocare a 3 contro 5, il Lugano fa 2-0 con Boedker.
In avvio di terzo tempo l’Ambrì si ritrova nuovamente in doppia inferiorità numerica per un minuti. McSorley allora chiama il timeout. Ma i biancoblù resistono, grazie anche a Ciaccio che effettua un paio di interventi provvidenziali su altrettante conclusioni del powerplay del Lugano. Difendendosi anche con i denti, l’Ambrì Piotta riesce dunque a superare la delicatissima situazione senza subire altre reti, restando così in partita. A una dozzina di minuti dalla fine, una conclusione ravvicinata di Grassi fa gridare al gol i tifosi biancoblù, quando il disco non viene trattenuto da Fadani, con Haussener che lo spazza sulla riga di porta: gli arbitri vanno a rivedere l’azione al video ma decretano che effettivamente l’intervento del numero 14 dei bianconeri è avvenuto prima che il puck superasse la riga rossa. Il gol dei leventinesi non tarda tuttavia di molto, perché al 49’07" Pestoni accorcia le distanze con un tiro secco dalla media distanza. E il derby numero 241 si riapre a tutti gli effetti. A quel punto l’Ammbrì Piotta moltiplica gli sforzi per trovare anche il pareggio, ed è allora il turno del Lugano di difendersi serrando i ranghi. Il tempo intanto passa, giocando a favore dei bianconeri. Al 57’41" Cereda chiama il timeout e al 57’56" prova anche a togliere dai pali Ciaccio per mandare in pista un sesto uomo di movimento, e i biancoblù piazzano l’assedio alla porta di Fadani. Mossa che si traduce nel definitivo 3-1. di Traber a meno di dieci secondi dal sessantesimo.
Lugano - Ambrì Piotta (0-0 2-0 1-1) 3-1
Reti: 31’19" Müller (Boedker, Fazzini/esp. Regin, Alatalo) 1-0. 39’39" Boedker (Fazzini/esp. Fora e Kozun) 2-0. 49’07" Pestoni (Zwerger, Grassi) 2-1. 59’50" Traber (Boedker/Ambrì Piotta senza portiere) 3-1.
Lugano: Fadani; Nodari, Müller; Alatalo, Bernd Wolf; Chiesa, Guerra; Ugazzi; Fazzini, Arcobello, Walker; Vedova, Morini, Stoffel; Werder, Thürkauf, Boedker; Traber, Tschumi, Haussener.
Ambrì Piotta: Ciaccio; Fora, Zaccheo Dotti; Hietanen, Fischer; Fohrler, Burren; Hächler, Pezzullo; Trisconi, Kostner, Bianchi; Kozun, Regin, Kneubuehler; Bürgler, Heim, McMillan; Pestoni, Grassi, Zwerger.
Arbitri: Piechaczek, Wiegand; Steenstra, Thomas Wolf.
Note: 6’733 spettatori. Penalità: 6 x 2’ contro entrambe le squadre. Tiri in porta: 25-26 (7-9, 12-5,6-13). Lugano senza Bertaggia, Carr, Josephs, Davos senza Corvi (infortunati), Lugano senza Carr, Josephs, Herburger, Loeffel, Riva e Schlegel (infortunati); Ambrì Piotta privo di Isacco Dotti (infortunato) e D’Agostini (Ticino Rockets). Palo di Regin al 37’56. Timeout: 40’25“ Lugano; 57’41" Ambrì Piotta. Ambrì Piotta senza portiere dal 57’56" al 59’50”. Premiati quali migliori in pista Davide Fadani e e Inti Pestoni.