Senza strafare, il Lugano mette sotto i giurassiani: alla Cornèr Arena finisce 4-1
Bastano tre minuti e spiccioli al Lugano per indirizzare la partita sui binari giusti. Perché è appunto già al secondo numero centonovantasette che i bianconeri, in pista con Irving tra i pali (lo straniero in soprannumero è Boedker) e una prima linea giocoforza ridisegnata (alle ali di Arcobello stavolta ci sono Bertaggia e Fazzini) aprono le danze contro l’Ajoie. Per riuscirci, gli uomini di McSorley sfruttano la prima opportunità di giocare con l’uomo in più, nata da una trattenuta dell’ex bianconero Romanenghi. Il gol lo sigla Josephs, al termine di un bell’uno-due con Morini.
I giurassiani faticano a tenere il passo dei padroni di casa, che quando spingono, macinano occasioni su occasioni. Dopo il powerplay, a colpire è anche il boxplay bianconero, che per la sesta volta in stagione va a bersaglio. Dopo un’occasione sventata da Irving, in contropiede i bianconeri si riversano dalle parti di Östlund, con Bertaggia che da dietro la sua porta mette sul bastone di Herburger il disco del 2-0, permettendo così al Lugano di andare alla prima pausa sul comodo doppio vantaggio.
Le speranze dell’Ajoie di rientrare in carreggiata, comunque già drammaticamente ridotte dopo i venti minuti iniziali, di azzerano quando Birbaum dopo cinque minuti e rotti di gioco nel periodo centrare, si fa spedire sulla panchina dei penalizzati per un’ingenuità. Al Lugano bastano nove secondi di quel powerplay per andare sul triplo vantaggio. Firmato da Luca Fazzini, che ritrova così la via del gol, che gli mancava dal derby del primo ottobre (quando segnò una doppietta). Forte del vantaggio acquisito, il Lugano smette di spingere, limitandosi a giochicchiare: il più, a quel punto, ormai è fatto per gli uomini di McSorley. Gli ospiti approfittano del rilassamento dei padroni di casa per crearsi qualche buona opportunità, senza tuttavia trovare il modo di scardinare la porta difesa da Irving.
Il poker bianconero lo confeziona Hudaceck, che da distanza ravvicinata al 42’53" insacca da distanza ravvicinata un disco scodellato al centro da Alatalo. Devos a metà dell’ultimo periodo si toglie poi lo sfizio segnando la rete della bandiera le per la sua squadra, rovinando la festa a Irving: il portiere dei bianconeri respinge il primo disco scagliato da Fortier, ma sul rebound il numero 8 dei giurassiani non perdona: 4-1. Ma quello è l’ultimo sussulto di una partita che in pratica il suo destino l’aveva già bell’e scritto al termine del primo tempo. Anche perché la rete di Fazzini, a porta vuota, arriva quando la terza sirena è già squillata.
Lugano - Ajoie (2-0 1-0 1-1) 4-1
Reti: Josephs (Morini/esp. Romanenghi) 1-0. 13’21" Herburger (Bertaggia, Nodari/esp. Traber!) 2-0. 25’34" Fazzini (Alatalo, Arcobello/esp. Birbaum) 3-0. 42’53" Hudacek (Alatalo, Josephs) 4-0. 50’08" Devos (Fortier, Frossard/esp. Müller) 4-1.
Lugano: Irving; Altalo, Riva; Nodari, Müller; Chiesa, Bernd Wolf; Villa, Haussener; Fazzini, Arcobello, Bertaggia; Hudacek, Thürkauf, Josephs; Vedova, Herburger, Motini; Traber, Walker, Stoffel.
Ajoie: Östlund; Hauert, Pouilly; Birbaum, Joggi; Hänggi, Eigenmann; Schnegg, Helfer; Wannström, Devos, Fortier; Rohrbach, Frossard, Romanenghi; Bogdanoff, Ness, Schmutz; Frei, Macquat, Huber.
Arbitri: Hebeisen, Mollard; Cattaneo, Duarte.
Note: 4’756 spettatori. Penalità: 5 x 2’ contro il Lugano; 4 x 2’ contro l’Ajoie. Tiri in porta: 43-29 (13-7, 10-11, 17-11). Lugano privo di Carr, Fatton, Guerra, Schlegel (infortunati), Boedker e Tschumi (soprannumero); Ajoie senza Asselin, Gauthier-Leduc, Hazen (infortunati) e Rouiller (ammalato). Al 58’43 timeout Ajoie, poi senza portiere dal 58’53" e fino al termine. Premiati quali migliori in pista Troy Josephs e Matteo Romanenghi.