In vantaggio prima 4-1 e poi 5-2 i bianconeri per la prima volta in stagione sono costretti ad arrivare ai rigori, dove decidono Fazzini, Boedker e Josephs
Ottava vittoria di fila per il Lugano di Serge Pelletier. Anche se stavolta i punti sono soltanto due, in un sabato sera in cui i primi a passare sono proprio i ticinesi, già al secondo minuto di gioco. E in quell'azione ci mette nuovamente lo zampino il nuovo arrivato Troy Josephs, che scippa il disco a Jung, quindi Lammer e Herburger seminano scompiglio nello slot, e Mayer può soltanto restare a guardare. Poi, un paio di minuti dopo, quando Heed finisce sulla panca dei cattivi per uno sgambetto ai danni di Corvi, il Lugano va subito vicino al 2-0, dopo un gran lavoro di Boedker che porta il disco fin dentro al terzo, e sull'accorrente Wellinger il portiere del Davos è costretto a superarsi. Alla fine, però, Il raddoppio ticinese arriva. Nell'epilogo di tempo, quando i bianconeri si mettono a monopolizzare il disco, con i cinque del Davos che si trascinano sul ghiaccio sfiniti, schiacciati come sono nel loro terzo per un minuto abbondante: il puck gestito da Arcobello dietro la gabbia viene messo in mezzo per Boedker, che infila Mayer sul palo più vicino.
Una penalità inflitta a Morini sul finire del tempo, ancora per sgambetto, riporta però i grigionesi in partita all'inizio del tempo di mezzo: bastano ventitré secondi a Marc Wieser per mettere alle spalel di Zurkirchen il provvisorio 1-2. Tuttavia, la speranza per i padroni di casa è di brevissima durata: la sanzione successiva, un aggancio fischiato a Sund, porta un caparbio Lammer a trovare il terzo gol al 24'49''. E il ventottenne attaccante zurighese che non segnava da una vita, ovvero dal 31 gennaio del 2020 (!), addirittura si ripete al 27'43'', dopo una splendida sgroppata di Romain Loeffel.
L'1-4 è il gol di troppo per Robert Mayer. Infuriato, l'ex portiere del Servette frantuma il bastone sul palo della propria porta (tra le proteste della panchina bianconera) e visibilmente infuriato s'avvia verso la panchina grigionese, mentre Marc Aeschlimann ne prende il posto sul ghiaccio. Una nuova infrazione, stavolta sul conto di Josephs, permette nuovamente al Davos di provare a rifarsi sotto, al 35'00'', con Ullström. Tuttavia non passano che ventisei secondi e l'attaccante canadese piovuto da Visp trova subito il modo di farsi perdonare, freddando Marc Aeschlimann con un gran polsino nel 'sette'. In un secondo tempo delle porte aperte, tuttavia, non finisce lì: una disattenzione bianconera permette a Frehner di trovarsi tutto solo davanti a un Zurkirchen che nulla può (3-5 al 38'31''), mentre a un minuto esatto dalla seconda sirena arriva persino anche il 4-5, con un tiro dalla distanza del solito Nygren.
In pista con Schlegel al posto di Zurkirchen, per i bianconeri l'inizio del terzo tempo non è tanto diverso dalla fine del secondo. Infatti, un tiro certo non imparabile ancora di Ullström finisce tra i gambali del numero 39, il quale inavvertitamente completa l'opera dell'insperata rimonta grigionese (del resto, il Lugano ancora al 36' si trovava avanti di tre gol) spingendo il disco in porta con il pattino, prima del definitivo tocco di Corvi. Schlegel che al 45'18'' deve pure ringraziare la traversa, su un tiro a botta sicura di Sund, mentre al 46'41'' il palo dice di no a un tentativo di Herzog. Insomma, il Davos non è più quello di prima. Ma a poco a poco il Lugano torna ad affacciarsi in attacco. Finché a tre minuti dalla fine Marc Aeschlimann deve fare gli straordinari per riuscire a fermare i tentativi ravvicinati di Herburger e Loeffel. Il risultato però non muterà più fino al sessantesimo, così si va al prolungamento per stabilire il nome del vincitore. Dove il Lugano beneficia di una superiorità numerica per una bastonata di Herzog a Fazzini, con lo stesso Fazzini che a powerplay ormai concluso va a colpire una traversa a dir poco clamorosa. Alla fine, e per la prima volta in stagione, i bianconeri sono così costretti ad andare fino ai rigori, dove a decidere tutto sono le conclusioni di Fazzini, Boedker e Josephs.
Davos - Lugano (0-2 4-3 1-0 0-0; 0-1) d.r. 5-6
Reti: 1'51'' Herburger (Lammer) 0-1. 19'05'' Boedker (Arcobello, Bürgler) 0-2. 20'23'' Marc Wieser (Ullström, Corvi/esp. Morini) 1-2. 24'49'' Lammer (Bürgler/esp. Sund) 1-3. 27'43'' Lammer (Loeffel) 1-4. 35'00'' Ullström (esp. Josephs) 2-4. 35'26'' Josephs 2-5. 38'31'' Frehner (Baumgartner) 3-5. 39'00'' Nygren (Herzog) 4-5. 41'07'' Corvi (Ullström) 5-5. Rigori: Fazzini 0-1, Palushaj -; Arcobello -, Ullström -; Boedker 0-2, Ambühl 1-2; Josephs 1-3, Marc Wieser -
Davos: Mayer (27'43'' Sandro Aeschlimann); Nygren, Sund; Guerra, Heinen; Jung, Hänggi; Barandun, Stoop; Herzog, Egli, Frehner; Ullström, Corvi, Palushaj; Ambühl, Nussbaumer, Marc Wieser; Baumgartner, Marc Aeschlimann, Kienzle.
Lugano: Zurkirchen (dal 40'00'' Schlegel); Loeffel, Chiesa; Heed, Wellinger; Wolf, Nodari; Riva; Bürgler, Arcobello, Boedker; Fazzini, Morini, Suri; Lammer, Herburger, Josephs; Zangger, Sannitz, Haussener; Romanenghi.
Arbitri: Tscherrig, Lemelin (Usa); Pitton, Steenstra (Can)
Note: partita a porte chiuse. Penalità: 6 x 2' contro il Davos; 3 x 2 contro il Lugano. Tiri: 37-38 (8-14, 15-16, 11-8, 0-2). Davos senza Dino Wieser, Du Bois, Paschoud, Rubanik (tutti infortunati) e Turunen (straniero in soprannumero); Lugano privo di Bertaggia, Traber, Lajunen, Walker (tutti infortunati), Antonietti e Vedova (in soprannumero). Pali: 45'18'' Sund, 46'41'' Herzog. Al 62'23'' timeout chiesto dal Lugano. Premiati quali migliori giocatori in pista Chris Egli e Dominic Lammer.