Hockey

Lugano, Domenichelli sceglie la via della continuità

Serge Pelletier (e con lui i suoi assistenti) sulla panchina bianconera anche la prossima stagione: 'Il rinnovo se lo sono meritato'

Serge Pelletier (Ti-Press)
14 maggio 2020
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Avanti con Serge Pelletier head coach e con Rob Cookson e Paul Di Pietro in qualità di assistenti, almeno per un'altra stagione. Il Lugano, come logica voleva, ha dunque scelto di dare continuità al nuovo corso, inaugurato a fine dicembre, confermando alla guida tecnica il 55enne Québécois, e con lui i suoi bracci destri. Un po' per necessità, un po' per virtù del trio, che tra fine dicembre dello scorso anno e fine febbraio aveva ridato slancio a una squadra sin lì in ambasce per traghettarla ai playoff - prima che questi ultimi venissero cancellati causa la pandemia di coronavirus - con una media punti seconda assoluta nella speciale classifica (33 punti incasellati in 18 partite per una media di 1,83 punti a incontro). Ruolino di marcia che dunque ha persuaso il direttore sportivo bianconero Hnat Domenichelli ad andare avanti su questa strada. Anche perché, in un momento contraddistinto dall'incertezza generale suscitata dall'attuale situazione sanitaria, cambiare corso sarebbe stato un ulteriore pericoloso azzardo.

La notizia della conferma della guida tecnica della prima squadra arriva all'indomani di quella del credito che la Confederazione stanzierà a favore di calcio e hockey. «Ma le due cose non sono collegate - tiene a premettere Hnat Domenichelli -. A dire il vero, già al termine della stagione regolare eravamo dell'avviso di rinnovare il contratto a Pelletier e ai suoi assistenti per la stagione a venire. Nei due mesi e rotti in cui ha diretto la squadra, Serge ha fatto un ottimo lavoro, meritandosi questo rinnovo». Impressioni, quelle di Domenichelli, a cui hanno fatto eco le impressioni, pressoché unanimi e positive, dei giocatori: «Ovviamente, prima di decidere per proseguire in questa direzione abbiamo sentito anche il parere dei giocatori. Nei colloqui post-season che ho avuto con loro ho ricavato la consapevolezza che il messaggio dell'allenatore, premessa indispensabile per costruire un team competitivo, passava nella forma auspicata. Del resto lo si è visto anche sul ghiaccio in gennaio e febbraio. Tutte cose che ci hanno indotto ancora di più a optare per la continuità del lavoro iniziato con lui a fine 2019. Se abbiamo atteso qualche settimana prima di ratificare il suo rinnovo è perché negli scorsi giorni c'erano alcuni aspetti amministrativi derivanti dall'emergenza sanitaria da regolare, cose che vista la situazione straordinaria avevano la priorità sulle altre faccende».

La figura dell'allenatore rappresentava forse il tassello chiave nella costruzione del Lugano che verrà, una costruzione che ora proseguirà come? «Oggi come oggi possiamo dire che è tutto fermo: siamo in una fase di stand-by, un po' come tutte le altre società di hockey, in Svizzera e all'estero. Qualcosa di più lo sapremo il 27 maggio, giorno in cui sono attese nuove importanti comunicazioni da Berna sulle misure che verranno adottare nei mesi a seguire per contrastare la pandemia di Covid-19. Altra data chiave per noi è poi quella del 17 giugno, quando i delegati dei club si ritroveranno per l'assemblea della Lega, e in quel contesto verranno prese le decisioni su come andare avanti. Almeno fino alla prima delle due scadenze è difficile che ci siano particolari novità...». Com'è anche probabile che ve ne saranno anche prima del 17 giugno. «È sicuramente una situazione strana, ma del resto il mondo non è mai perfetto: l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Stiamo vivendo una situazione singolare, che non trova paragoni con il passato, e impossibile da combattere con i nostri mezzi: non serve a niente cercare andare controvento; in una situazione come questa occorre adattarsi e seguire il corso naturale del fiume. Io, comunque, sono tranquillo: non appena ce ne sarà la possibilità, le soluzioni più appropriate le troveremo» 

Lajunen sotto i ferri: out 4-6 mesi

Fermo il mercato, è allora dall'infermeria che arrivano altre notizie. E non sono positive, visto che Jani Lajunen dovrà osservare una pausa forzata di 4-6 mesi. Infortunatosi all'anca nel finale della scorsa stagione, l'attaccante finlandese nei prossimi giorni sarà sottoposto a un intervento chirurgico in una clinica specializzata per questo tipo di interventi. In un primo tempo si era deciso per un approccio conservativo, ma alla ripresa degli allenamenti individuali, Lajunen aveva tuttavia accusato una ricaduta, rendendo a quel punto necessario un intervento chirurgico. «È un vero peccato che debba fermarsi e farsi operare. Sapevamo da diverse settimane del problema di Jani, e con lui avevamo provato una terapia più soft, ma dopo aver sentito anche il parere suo e quello dello staff medico, abbiamo capito che non c'erano altre  soluzioni se non un'operazione».