Verstappen domina anche l'ultimo Gp stagionale e coglie il successo numero 19 del 2023
Mille giri al comando. È solo una cifra in uno sport dominato dai numeri, ma mette i brividi e riassume bene cos’è stato Max Verstappen per la Formula 1 in questa stagione: un tiranno. L’olandese si aggiudica anche l’ultimo appuntamento stagionale di Abu Dhabi. La sua scuderia, la Red Bull, mette le mani su ogni trofeo meno che uno, la coppa di Singapore portata via dalla Ferrari e da Carlos Sainz.
Abu Dhabi è una pista inserita nel circuito mondiale ormai dal 2009, ma non ha mai offerto uno spettacolo eccezionale. Eppure è una gara, posta in fondo al calendario, sulla quale si sono decisi tanti titoli mondiali. L’ultimo della serie e il più spettacolare: il rocambolesco finale di stagione del 2021, con Max Verstappen a mettere i guanti sul primo dei suoi tre titoli consecutivi, con il race director Michael Masi travolto dalle polemiche per aver interpretato il regolamento in maniera spregiudicata. Dall’anno scorso il tracciato è stato modificato e sono stati introdotti alcuni punti di sorpasso aggiuntivi, ma lo sforzo non è stato apprezzabile. Colpa delle maledette gomme il cui consumo condiziona le gare: su un asfalto così abrasivo i piloti si mettono in gestione, regolando i tempi sul giro e fissando i display come tassisti che guardano lo scorrere del tassametro.
È una situazione che durante l’anno abbiamo visto più volte. Lì dove l’usura degli pneumatici è esagerata, le strategie diventano stagnanti. I piloti formano un trenino e non rischiano niente, sono rari gli incidenti e gli inconvenienti tecnici che movimentano una gara. Abi Dhabi non ha fatto eccezione. Charles Leclerc è stato l’unico a tenere la coda di Verstappen per il primo segmento di gara, entrambi i piloti sono stati i più abili a far di conto a trecento orari, a non osare con le gomme più del consentito. La gara imponeva le due soste e il primo pilota che fosse entrato ai box sarebbe rimasto fregato. Decidono per un cambio anticipato le due McLaren, poi subito dopo le due Mercedes. Un inconveniente ai box permette a George Russell di sopravanzare Lando Norris e Oscar Piastri. Sono punti decisivi, che regaleranno alla Mercedes il secondo posto nella classifica mondiale ai danni della Ferrari. Si fermano anche Leclerc e Verstappen, non passa dai box Carlos Sainz. Il pilota spagnolo è stato in difficoltà fin dal venerdì, quando è finito a muro con la sua Ferrari. Ha compromesso il suo weekend con l’eliminazione in Q1 durante le qualifiche ufficiali.
Sainz è partito con una mescola di differenza rispetto agli altri, gomme dure fin dall’inizio, più morbide per i piloti che gli stavano davanti. Forse il tentativo degli strateghi della Ferrari – un tentativo cervellotico alquanto – era quello di portare Sainz in una zona della gara in cui avrebbe potuto permettersi di fare una sosta sola anziché due. Ma la strategia era piuttosto chiara dall’inizio e nessuno poteva sottrarsi. Alla Ferrari non hanno più saputo recuperare dall’errore iniziale: Sainz è stato tenuto fuori troppo a lungo, poi richiamato per mettere un set di gomme identico a quello che già aveva. Alla fine hanno sperato in una safety car che non è arrivata. Sainz ha chiuso la gara mestamente, fermandosi ai box per il secondo pit stop a un giro dalla fine e rifiutandosi di riprendere la pista, dato che tutto era perduto.
Sull’ultimo podio della stagione sono saliti Verstappen, Leclerc e Russell, tre piloti di cui tutti dicevano un gran bene. Per ora solo l’olandese ha mantenuto le promesse. Gli altri due hanno un Mondiale nel piede, ma occorre che abbiano anche il mezzo. Le loro scuderie non stanno dando grandissimi segnali di fiducia in vista del 2024. I manager di Mercedes hanno detto che il comportamento delle auto in pista è spesso sorprendente, per uno sport che fa affidamento sulla ripetitività delle simulazioni al computer in pista non è il massimo. Anche in Ferrari sembrano brancolare nel buio: se si copia la Red Bull si finisce per inseguire. Bisogna innovare, ma come? L’unica scuderia che esce da questa stagione rafforzata nelle proprie convinzioni è la McLaren, potrebbe essere la sorpresa di inizio marzo, quando il Mondiale riprenderà da Sakhir.
Tristissimo epilogo per le Alfa Romeo Sauber. Monoposto lente per tutto il weekend e una strategia spericolata in gara non hanno aiutato Valtteri Bottas e Guanyu Zhou. In classifica mondiale la scuderia di Inwil finisce penultima, davanti alla malandata Haas che ha utilizzato le ultime gare del campionato per fare sperimentazioni in vista dell’anno prossimo. In Alfa avevano sperato nel sorpasso ai danni dell’Alpha Tauri, poi la casa madre Red Bull è corsa in soccorso della succursale. Nuovo retrotreno e prestazione monstre di Yuki Tsunoda ad Abu Dhabi per chiudere ogni discorso. Sarà un inverno lungo per tutte le scuderie, ma lo sarà soprattutto per gli uomini del Canton Zurigo che dovranno ripensarsi come una scuderia vincente. Appuntamento al 2024.