FORMULA 1

Monza, un secolo di storia e di emozioni

Domenica si correrà il Gran premio d’Italia. Il previsto cambiamento delle temperature potrebbe causare difficoltà nella lettura dei dati degli pneumatici

Anche a Monza un minuto di silenzio in onore di Elisabetta II
9 settembre 2022
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È vero che le ricorrenze dicono poco o molto, ma raggiungere i 100 anni di esistenza e i 91 di gare valide per il Mondiale resta ed è un traguardo di grande prestigio. L’anello di Monza che fu costruito in tempi brevissimi negli anni 20 e che potrebbe sul tema essere di grande aiuto a Ustra oggi, resta considerato un tempio della velocità a tutti gli effetti. A parte la rimozione dal circuito della mitica parabolica, oggi tempio di scatti fotografici iconici e poco più, quello brianzolo è un tracciato nel quale conta la potenza pura del motore e la performance aerodinamica in una configurazione molto scarica. Il pedale dell’acceleratore è su Full Gas a lungo e dunque per Ferrari sarà una gara difficile contro la Red Bull che proprio sul tema della potenza pura ha annichilito la concorrenza a Spa due settimane fa.

È un rincorrersi di celebrazioni, tributi, colorazioni speciali. Un modo di affermare a giusta ragione che questo weekend sarà qualcosa di speciale e da celebrare. La Ferrari, ad esempio, con un tripudio di Giallo Modena a significare l’inchino morale a una pista che Enzo Ferrari ha sempre considerato "sua" sino ai mitici fischi degli anni 70 che lo allontanarono in parte. Per il team di Maranello, specie nelle stagioni magre e avare di risultati, una vittoria brianzola valeva il Mondiale smarrito. La relazione empatica con i tifosi, che quest’anno hanno comperato circa 300’000 biglietti, è emozionante. Rosberg ricorda ancora oggi il suo "poporoppopo" sul podio proteso sulla folla urlante, così come Leclerc, Vettel e tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno saputo onorare questa tradizione ora centenaria.

Pure Alfa Romeo ha un legame grande, e a giusta ragione, con la pista, anche se l’annuncio del ritiro della collaborazione con Sauber ne adombra un poco la credibilità della relazione comunicativa. Nei corridoi di Ingolstadt e Hinwil si è molto sorpresi dalla reazione quasi piccata, della quale mal si comprende la necessità, di dire al mondo intero con 18 mesi di anticipo della fine di una collaborazione, perdendo anche parte di quelle leve emotive e di marketing che sono parte fondante delle relazioni di sponsorizzazione. Il cambiamento dell’assetto societario sarà oggetto a breve di una modifica, ma si sa che ci saranno per conseguenza anche nuove persone che entreranno nel team sempre più a controllo tedesco. Lo stesso Fred Vasseur non ha ancora chiarito la sua posizione futura. Riteniamo non semplice fare a meno di un team principal navigato e capace come lui, ma è ovvio che Ingolstadt vorrà avere un ruolo decisionale preminente. La motorizzazione Ferrari è garantita da contratto vincolante sino alla stagione 2025 compresa, il distacco da Alfa Romeo potrebbe anche agevolarne la fluidità relazionale. Non è un segreto per nessuno che il distacco tra Stellantis e Ferrari sia stato molto netto, specie dopo il mal digerito tradimento delle motorizzazioni Maserati con progenitura da Maranello che sono state interrotte in modo brusco.

A livello di qualifiche e gara il cambiamento di temperature la farà da padrone. È atteso fresco sabato e più caldo domenica, dunque la lettura dei dati e del comportamento delle Pirelli saranno un poco più complessi da codificare, ma crediamo che Red Bull e Verstappen si prenderanno il palcoscenico.

Due punti sono importanti. Il primo si chiama Articolo 39 ed è quello legato al "porpoising" quel saltellamento che proprio da Spa è stato oggetto di modifiche regolamentari al telaio. Da quel momento la Red Bull è esplosa, la Mercedes-Benz ha recuperato e la Ferrari si è fatta più lenta. La risposta è lì, e in particolare nella parte posteriore a deformazione controllata di cui gode Verstappen e non Perez. Quindi la partita si gioca nel codificare cosa un avversario ha fatto meglio di un altro. Il secondo punto è che la Ferrari a Monza gioca sempre, anche nell’interesse degli organizzatori, la carta del marketing show: spremere in gara una cavalleria non praticabile e cercare la pole-position del sabato, che generi spettatori aggiuntivi e un senso di parziale soddisfazione in caso di mancata vittoria.

Stefano Domenicali, residente a Monza con la famiglia, la cui moglie è la figlia del mitico Ercole Colombo, il fotografo che ha fatto la storia della F1, ha mandato un chiaro messaggio all’Aci: bellissimo festeggiare i 100 anni dell’autodromo, ma nulla è garantito. O investimenti, o potrebbe non essere più in calendario.

Denaro a parte, un avvertimento in piena regola.