Domenica riprende la battaglia per il primato tra Hamilton e Verstappen. Intanto però Mercedes già davanti, in un venerdì segnato dal crash di Giovinazzi
I primi giri di pista, prove tattiche per un Gran Premio, domani alle 14, che si preannuncia infuocato dopo il clamoroso incidente di Monza. Intanto, però, sull’asfalto russo di Sochi le Mercedes fanno subito l’andatura, in un venerdì in cui resta vivo l’eco delle dichiarazioni del giorno prima, in cui il campione del mondo Lewis Hamilton diceva che almeno per quest’anno spera di non dover più assistere a incidenti tra la sua monoposto e quella dell’olandese. Parole che, naturalmente, non vanno proprio giù al talento della Red Bull, da tempo ormai unico ostacolo sulla strada del britannico verso quello che sarebbe l’ottavo titolo di una strabiliante carriera. «Penso che dipenda da entrambe le parti, no? Non sono soltanto io ad essere coinvolto – ragiona il ventitreenne della Red Bull – quando battagliamo l’uno contro l’altro. Quei commenti dimostrano solo che lui non mi conosce davvero, il che va bene». I commenti a cui si riferisce Verstappen sono le allusioni di Hamilton alla presunta eccessiva foga, dettata dalla sua giovane età. «Credo che tutti dovremmo essere un po’ intelligenti per capire che non c’è possibilità di poter affrontare una curva in certi modi – le parole del campione di Stevenage –. Si tratta solo di poter avere un approccio giusto per arrivare alla seconda curva. Questo equilibrio si può trovare grazie all’esperienza, che ti consente di stabilire che una vittoria non si decide in un punto e basta, ma che si può costruire anche con altre opportunità. So che cosa vuol dire essere in lotta nelle tue prime battaglie, si è impazienti e si vivono emozioni differenti, ma sono fiducioso che non avremo più incidenti con il prosieguo dell’anno».
Di sicuro, non ce ne saranno nelle prime tornate della corsa sul Mar Nero. Infatti, dopo la certezza di dover scontare tre posizioni in griglia proprio a causa della penalità inflittagli dalla Fia dopo il crash con Hamilton in Brianza, la Red Bull ha deciso di approfittare (si fa per dire) dell’occasione per montare una power unit nuova di zecca sulla monoposto di Verstappen, ciò che lo costringerà a partire dall’ultima fila. Al pari del ferrarista Charles Leclerc, che si lancerà a sua volta dal fondo della griglia per il medesimo motivo. Tanto l’olandese, quanto il monegasco confidano nell’arrivo della pioggia (e per ora i meteorologi non sono in grado di smentirli), che potrebbe rimescolare del tutto le carte, rendendo il pomeriggio di domenica ancor più appassionante.
Intanto però, prima delle qualifiche del sabato la Mercedes Benz si gode un venerdì agli avamposti, con la vettura di Valtteri Bottas che fa segnare il miglior tempo assoluto in entrambe le sessioni delle libere, su un tracciato che tra l’altro, questo va detto, ha tutte le caratteristiche per essere favorevole al team della Stella d’Argento. Nella seconda, naturalmente la più veloce, il finlandese ha fermato il cronometro sull’1’33’’593 precedendo di poco Lewis Hamilton (1’33"637), e poi Paul Gasly (AlphaTauri), Lando Norris (McLaren) e Esteban Ocon (Alpine). Sesto tempo invece per Verstappen, in una seconda tornata di prove segnata soprattutto dall’incidente capitato ad Antonio Giovinazzi, finito a muro con la sua Alfa Sauber dopo un testacoda alla curva numero 10. Nessun problema comunque per il ventottenne pilota italiano, che sta lottando per il suo futuro a Hinwil, uscito illeso da una monoposto che, invece, andata praticamente distrutta nella sua parte posteriore. Alla fine Giovinazzi ha chiuso la sessione al quattordicesimo posto, due posizioni dietro al compagno Kimi Raikkonen, di ritorno dopo due Gp saltati dopo la positività al Covid. «Sono felice di tornare in macchina dopo aver perso due corse – sono le prime parole del finlandese –. A nessuno piace essere testato positivo, ma è accaduto e bisogna seguire le regole».