Formula 1

Zandvoort, ovvero la ‘casa’ di Verstappen

Saprà l'onda arancione spingere l'olandese in cima alla classifica finale della gara di domenica?

La 'muraglia' arancio pronta a sostenere l'idolo di casa (Keystone)
3 settembre 2021
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È il weekend nel quale Kimi Raikkonen si presenta da oramai pilota in uscita, alla tredicesima prova di un Mondiale che per Verstappen sembrava molto bene instradato, ma che invece alla prova dei fatti si sta rivelando più complicato del previsto.

Ma andiamo con ordine... Il finlandese ha comunicato da solo e rapidamente la sua decisione, che all'interno vi narravamo da tempo, certi del fatto che non lo vedremo molto in giro, specialmente nel mondo della F1. Magari nei rally, o nell'hockey su ghiaccio; lui, del resto, non ha mai amato sino in fondo il corollario del Circus. Ha sempre privilegiato la pista alle conferenze stampa, gli scherzi con i suoi meccanici piuttosto che le serate con gli sponsor. Si è goduto sempre figli e moglie su ogni circuito, e ha fatto unicamente la parte che più ha amato fra quelle che impongono il mestiere di pilota. Mancherà specie, per certe mitiche risposte radio; su tutte 'stai zitto so quello che devo fare'.

Ed eccoci al secondo tema che tiene banco nel weekend. La marea arancione sta aspettando il suo pupillo Max per portarlo in cima alla classifica della corsa di domenica. Ieri, nelle libere, ha girato alla ricerca dell'assetto gara, con un alettone a cucchiaio tutto nuovo al posteriore e alla ricerca di una portanza aerodinamica sempre migliore. Per le ragioni poc'anzi elencate non ci si deve pertanto farsi ingannare dai tempi che lo vedono un poco attardato, visto che è piu concentrato alla ricerca del passo gara che del giro veloce, che la Red Bull possiede ampiamente di suo. Esatto opposto da quanto messo in campo ieri dalla Ferrari, che per volontà del tecnico transalpino Mekies ha portato in pista una monoposto completamente assettata sul giro secco.

Zandvoort è assai simile a Budapest, e dunque permette alla Rossa di spingersi meglio in cima che non a Spa, ma deve fare un tempone in qualifica, visto che sorpassare, su questo circuito è quasi un miraggio. Essere in cima allo schieramento diviene pertanto fondamentale.

Da annotare, per quel che concerne la giornata di ieri, il boato del pubblico che già gremiva ampiamente le tribune colorando di arancione gli spazi quando, dopo soli 6 minuti delle seconde libere, Hamilton ha avvertito un calo di potenza e ha fermato la monoposto per non danneggiare il propulsore: solo nella notte tra su oggi si saprà se sarà da sostituire o no. Quello che è certo è il fatto che la sua Mercedes-Benz nelle prime libere di ieri avesse comunque staccato un buonissimo cronometro.

La lettura della tabella tempi quindi non deve ingannare: di certo nelle qualifiche odierne i migliori torneranno a essere i migliori, senza sorprese eccessive. L'asfalto nuovo e la strettezza di taluni passaggi, poi, renderà impegnativa la gara, molto aperta a errori di guida e di scelta dei piloti, come abbiamo annotato ieri. Mazepin e Vettel ad esempio, che hanno attardato le prove per bandiere di protezione. Molto bene entrambe le Alpine, con Ocon di nuovo scintillante fresco di vittoria ungherese, considerando Spa uno spiacevole errore della Fia, e con Alonso che al netto delle bandiere rosse si è dimostrato regolare e pulito. Ha dichiarato la sua preoccupazione per il traffico, come tutti, e una pista difficile da gestire, ma anche divertente nelle paraboliche.

In seno alla Sauber buon tempo di Giovinazzi, che ovviamente sente il fiato sul collo di una decisione oramai presa anche per lui. Al netto delle voci che danno anche Vasseur partente dal team, il cambiamento tanto caro a Stellantis in quel di Hinwil è iniziato. Questione di giorni l'annuncio di Bottas, mentre si dice che Mick Schumacher faccia il suo rientro in Svizzera dopo il veto che la stagione scorsa, per dispetto, aveva messo Binotto della Ferrari. Querelle che sembra appunto rientrata.