Formula 1

Max Verstappen pare già fuori portata per tutti

Si apre domenica a Sakhir il 74° Mondiale di Formula 1 con la Red Bull e l’olandese campione in carica destinati di nuovo a dominare il campionato

2 marzo 2023
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Il grande sonno​​ è finito. Domenica, sul circuito di Sakhir, la Formula 1 farà maledettamente sul serio. Le monoposto che i piloti e gli ingegneri sognano durante l’inverno sono tutte veloci e indistruttibili. In pista ci sarà il risveglio, e per quanto con il lavoro in fabbrica e ai computer si possa essere migliori dello scorso anno, qualcuno deve pur arrivare primo o ultimo.

Così è lo sport. Un assaggio di realtà le scuderie lo hanno avuto nell’unica sessione di test, disputata sulla stessa pista su cui si correrà il primo dei ventitré Gran Premi della stagione. Tra le nuvole di sabbia smossa dal vento del Bahrain sono ancora sbucate per prime le Red Bull. Il campione del mondo Max Verstappen ha già fatto suo un primato: è stato l’unico pilota a presentarsi sorridente ai microfoni. La sua monoposto non ha avuto problemi tecnici, è fulminea sul dritto, formidabile in appoggio nelle curve medio-veloci. Sarà ancora l’uomo da battere, insegue il terzo titolo consecutivo, come Juan Manuel Fangio, come Michael Schumacher.

Le Rosse

Le Ferrari inseguono. Nuovo team principal – l’ex Sauber Frédéric Vasseur sostituisce Mattia Binotto – vecchio destino. Le Rosse sembrano più vicine alle Red Bull quando cercano la prestazione sul giro secco. Nelle qualifiche del sabato, se giocano bene le loro carte, potrebbero persino stare davanti. È sul passo gara che non sembra esserci storia.

A Maranello hanno problemi a far durare le loro gomme e hanno un assetto sottosterzante che favorisce Carlos Sainz più di Charles Leclerc, che ha messo il muso e ha parlato a lungo con gli ingegneri a favore di telecamere. La coesistenza dei due comincia a essere un problema. Hanno stili di guida diversi e uno staff ben ammanicato a rappresentarli. Vasseur dovrà essere bravo a non lasciarsi tirare per la giacchetta dall’uno o dall’altro, per il bene della Ferrari.

La Mercedes

Le sorprese sono arrivate da due motorizzate Mercedes. La casa madre, guidata in pista dal 7 volte campione del mondo britannico Lewis Hamilton, ha mille problemi. La monoposto non sviluppa carico aerodinamico sufficiente all’anteriore, e se si prova a rimediare con cambi di assetto, ecco che a ballare è il retrotreno. Toto Wolff, team principal di lungo corso, ha già fatto capire che servirà lavoro in fabbrica e tanto tempo, una risorsa che in Formula 1 è più preziosa dei soldi. Perché se da un lato è vero che con stagioni così lunghe c’è sempre possibilità di rientrare, è anche vero che queste macchine non si rompono più, quindi bisogna essere a posto da subito.

L’altra sorpresa è la verde Aston Martin, con un motore Mercedes nel cuore, e con la novità del veterano Fernando Alonso al volante. Gli pneumatici della Aston Martin durano più di quelli degli altri, e questa sarà davvero una formidabile arma tattica da sfruttare in corso di Gran Premio.

Hinwil, auspici e prospettive

Buoni riscontri anche dal team Alfa Romeo Sauber. La monoposto è nata bene, è veloce in assetto da qualifica e consistente sul passo gara. Si candida a essere la quarta, quinta forza del campionato. Peccato per qualche problema di affidabilità di troppo che ha limitato il tempo in pista al sabato.

Si deve sperare che il motore Ferrari, che non viene da una stagione esaltante, non faccia troppo tribolare. Guanyu Zhou e Valtteri Bottas sono una coppia di piloti ben assortita. Zhou può esplodere definitivamente, nella stagione d’esordio ha fatto vedere a tratti lampi del suo talento. Se riesce a disciplinarsi in gara, a capire quando spingere e quando gestirsi, può fare tanti punti in più dei sei dello scorso anno. Bottas invece non riserva sorprese, nel bene o nel male. È un pilota consistente che, quando può, porta la monoposto al traguardo e in zona punti. Sia lui che Zhou vivranno una stagione con un bersaglio sulle spalle.

L’anno prossimo Sauber entrerà in Audi e già si immaginano i massicci investimenti che rivoluzioneranno il team. Per questo i sedili di Bottas e di Zhou sono diventati molto ambiti dagli altri piloti. In bocca al lupo a loro, ne avranno bisogno.

Alpine potente, ma...

Nelle retrovie la situazione è più fluida. La Williams ha percorso tanti chilometri senza problemi, ma avrà trovato la velocità? Alexander Albon è un veterano ormai, ma cosa aspettarsi dal rookie​ americano​ Logan Sargeant è incerto. Alpine e McLaren, due scuderie candidate per i posti di rincalzo in griglia, sotto il primo sole di Sakhir si sono sciolte. Alpine non è mai sembrata in grado di scaricare a terra tutta la potenza del motore Renault, troppi saltellamenti e una guidabilità difficile, soprattutto nella percorrenza delle curve veloci.

McLaren ha girato poco, ha avuto problemi di ogni tipo: dal raffreddamento dei freni al fissaggio di alcuni elementi aerodinamici, fino ad arrivare alla scadente penetrazione dell’aria in rettilineo. Se McLaren non riuscisse a riprendersi sarebbe un vero peccato, è il team che ha la coppia di piloti più interessante della griglia.

Norris corteggiato

Di Lando Norris si conoscono i pregi, è un pilota veloce in ogni condizione, ha risolto i suoi problemi di tenuta fisica e mentale lungo l’arco di una stagione. Pare che Red Bull abbia tentato due volte di portarselo a casa e che Mercedes inizi a fargli l’occhiolino, per quando dovrà sostituire Hamilton. Il suo nuovo compagno Oscar Piastri è un diamante grezzo tutto da scoprire. Si dice che sia veloce: e chi non lo è tra questi venti fenomeni? Si dice anche che il suo approccio al lavoro sia infallibile, parla poco ma le sue indicazioni sulle regolazioni della monoposto sono sempre azzeccate. Che sia il nuovo Schumacher?

In fondo alla griglia

Le posizioni di retrovia se le contenderanno Alpha Tauri e Haas. Sono le scuderie che hanno più difficoltà economiche, sempre in cerca di nuovi finanziatori o di soluzioni originali per risparmiare denaro. Haas porterà al muretto soltanto tre persone, tutti gli altri resteranno in fabbrica, raggiungibili attraverso le reti di telecomunicazione.

Alpha Tauri pare aver perso il sostegno economico della Red Bull. I beninformati sostengono che la scuderia con sede a Faenza sia in vendita. Gli acquirenti non dovrebbero mancare, questa Formula 1 fa gola a tutti. Porsche, che nei mesi scorsi aveva cercato un varco in Red Bull, potrebbe tornare alla carica. Un consorzio americano di investitori, tra questi la Chevrolet, vorrebbe far parte del giro dal 2026. L’affare potrebbe chiudersi in poco tempo.

Con le mani...

Queste, come detto, sono solo sensazioni, immagini residue che i test hanno lasciato nella mente e negli occhi. Erano reali invece le mani dei piloti, private dei guanti nelle lunghe pause tra una regolazione e l’altra. Mani aperte a simulare la pressione sui pedali del freno e dell’acceleratore. Mani dalle dita serrate, strette intorno a un volante invisibile, che sembravano riceverne gli scossoni per le asperità dell’asfalto, per la violenza della trazione. Mani che sognano di stringere trofei, una volta sola nella vita o a ogni possibile occasione.

Domenica sera sapremo, anche se la pista di Sakhir, con il suo asfalto abrasivo e le sue poche curve, non è certo un buon rappresentante degli altri circuiti. Ma la realtà della pista in un modo o nell’altro si farà avanti, statene certi.