laR+ Il dopopartita

‘Quando sei avanti di quattro gol, un punto è un bottino misero’

Dario Bürgler non nasconde la sua amarezza dopo la rocambolesca sconfitta dell’Ambrì Piotta sul ghiaccio delleVernets contro il Ginevra Servette

Espressioni che dicono più di mille parole...
(Keystone)
26 novembre 2024
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Pazza partita. Che dopo un quarto d’ora e una manciata di secondi di gioco sembrava srotolare davanti a sé un cammino tutto in discesa per l’Ambrì Piotta, addirittura avanti di quattro reti sul ghiaccio delle Vernets contro un Ginevra Servette che pareva esser già prossimo al kappaò. Con la squadra di Cadieux (già costretto a chiamare il timeout e ad avvicendare i portieri al 9’08”) nettamente sovrastata a 5 contro 5 e capace di scoccare il suo primo vero tiro verso la porta difesa da Juvonen dopo sette minuti. E invece... Invece alla fine a fare festa sono state proprio le Aquile, risorte quasi dal nulla grazie anche all’episodio chiave della penalità di partita di Virtanen, e di rifare superficie nel corso del periodo centrale. Prima di piazzare la stoccata decisiva nell’orvertime con l’ex di turno Spacek, il cui ultimo centro in National League l’aveva segnato... proprio con indosso la maglia dell’Ambrì Piotta: la beffa finale di una serata iniziata in fanfara dai leventinesi ma conclusa nel peggiore dei modi. «Beh, quando ti trovi avanti di quattro reti e alla fine te ne esci con un solo punto in tasca, è un po’ misero come bottino – ammette un abbacchiato Dario Bürgler a fine partita ai microfoni della Rsi –. D’altro canto il Ginevra è così: una buona squadra, dotata di tanta classe, a cui non puoi assolutamente permetterti di concedere chance. E lo ha dimostrato in più di un’occasione stasera. Ma ciò non toglie che fa male perdere così: al tirar delle somme avremmo meritato questo successo, almeno all’overtime».

A far cambiare direzione al vento alle Vernets, come detto, è stato quel contrasto vicino alla balaustra tra Virtanen e Manninen, con il topscorer biancoblù sanzionato (forse in modo un po’ troppo fiscale dagli arbitri) con 5 minuti di penalità effettiva (purgata da De Luca) e penalità di partita. Tolta già al 16’40” una delle pedine più importanti della difesa (e non solo di quella) dell’Ambrì Piotta e ritrovatesi col vantaggio numerico, le Aquile hanno dispiegato le loro ali per cominciare il loro lungo volo in risalita. Prima, proprio su quel powerplay, sono arrivate due reti, che hanno fissato il parziale di un primo tempo da... porte aperte sul 2-4. «La penalità di Virtanen e le due reti che ne sono scaturite sono sicuramente state un’iniezione di fiducia per i nostri avversari – prosegue il 36enne attaccante svittese –. D’altro canto il Ginevra possiede il miglior powerplay del massimo campionato (con una percentuale di riuscita addirittura superiore al 30%, ndr) e, ahinoi, ce ne ha dato la dimostrazione. Una sanzione esagerata? Per come conosco Jesse, non è certo un giocatore da commettere simili pericolosi interventi, ma, in tutta onestà, se un intervento dalla dinamica simile fosse capitato ai danni di un nostro giocatore, sono sicuro che anche noi avremmo invocato una decisione analoga da parte degli arbitri».

Poi, dopo il nuovo allungo a +3, e la conseguente illusione per gli uomini di Cereda che forse credevano di aver finalmente tarpato le ali ai padroni di casa, la formazione di Cadieux – apertamente fischiata nel primo tempo dal pubblico delle Vernets – è riuscita a completare la clamorosa rincorsa ancora nel corso del secondo tempo, chiuso con il parziale di 3-1 in suo favore, grazie alla doppietta di Manninen, inframmezzata dalla rete di Pouliot. Prima che l’ex biancoblù, dopo un terzo tempo altrettanto spettacolare ma mandato agli archivi senza segnature, chiudesse definitivamente i conti con il citato gol del sorpasso nel prolungamento.