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Svizzera, un primo posto a portata di impresa

La Nazionale di Yakin, praticamente certa dell'accesso agli ottavi di finale, sfida domenica sera la Germania per la leadership di gruppo

21 giugno 2024
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Ancora un piccolo sforzo, un ultimo passo per assicurarsi un ottavo di finale, il sesto consecutivo in una grande competizione internazionale. Un ultimo passo da compiere domenica sera a Francoforte contro i padroni di casa della Germania. In palio, non c’è il semplice passaggio del turno, ma addirittura il primo posto di gruppo che permetterebbe di andare ad affrontare la seconda classificata del gruppo C, al momento la Danimarca o la Slovenia (due punti ciascuno), evitando in tal modo di incrociare Italia o Croazia. E Pier Tami, direttore delle squadre nazionali, incontrato venerdì mattina al rientro dal suo quotidiano allenamento in bicicletta, in proposito non ha dubbi… «Non so come andrà a finire, ma sono certo che disputeremo una grande prestazione».

La Nazionale rossocrociata è in fiducia. Dopo due partite ha praticamente timbrato il cartellino per gli ottavi, ha raccolto consensi sia contro l’Ungheria, sia contro la Scozia ed è pronta a mettere i bastoni tra le ruote anche alla selezione sin qui più ammirata, unitamente a quella spagnola. «Sono contento di quanto fatto contro gli scozzesi. Avemmo potuto vincere sulla base di un numero superiore di occasioni, ma il pareggio è un buon risultato. Quella era soprattutto una partita da non perdere. E mi è piaciuto l'atteggiamento della squadra. Anche nei momenti di maggiore pressione dell'avversario non è mai andata in panico, ma ha gestito molto bene la situazione».

Questa mattina, per la prima volta, Yakin e i suoi uomini si sono potuti allenare sul nuovo manto erboso dello stadio di Waldau, rizollato da cima a fondo, dopo che quello precedente era stato giudicato irrecuperabile. Alla seduta ha preso regolarmente parte Fabian Schär, mentre Ruben Vargas, colpito duro a un piede contro la Scozia, ha svolto una preparazione a parte, senza che ciò metta in pericolo, per il momento, la sua disponibilità contro la Germania.

Sfidare la Mannschaft crea in giocatori e giornalisti di lingua tedesca le stesse emozioni che noi ticinesi rischiamo di vivere sabato 29 nel possibile ottavo di finale di Berlino contro l’Italia. E nessuno è pronto a dare per scontato il risultato finale. Anche perché la Svizzera in occasione delle ultime tre sfide dirette ha ottenuto due pareggi e una vittoria. È vero, il successo risale al 2012 in un’amichevole che per i tedeschi aveva rappresentato l’ultimo impegno prima degli Europei per i quali la Svizzera non si era qualificata e i pareggi (1-1 e 3-3) nella Nations League 2020 avevano opposto i rossocrociati a una squadra in ricostruzione, ma queste sono considerazioni che i giocatori non vogliono sentire, soprattutto quando sono convinti di poter ottenere un grande risultato. D’altra parte, Gemania in difficoltà oppure no, tre risultati positivi di fila la Svizzera non li conquistava più dal 1938, quando tra febbraio e giugno aveva ottenuto due pareggi e una vittoria: 1-1 in amichevole e poi negli ottavi di finale dei Mondiali di Parigi, prima di un perentorio 4-2 nella ripetizione della partita (a quei tempi la lotteria dei rigori non era ancora in uso).

«Sarà una grande partita – ha affermato Ricardo Rodriguez in conferenza stampa –. Premesso che la scelta della formazione spetta a Murat, non vedo l’ora di scendere in campo». Il giocatore del Torino, in scadenza di contratto e alla ricerca di una nuova sistemazione per la prossima stagione, è una delle piacevoli sorprese dei primi due impegni europei. Molti lo consideravano perso per la posizione di laterale sinistro, non essendo più in grado per chiari limiti anagrafici di "fare la fascia” come ai bei tempi. E lui, grazie anche alle cure di Juric al Torino, si è trasformato in un braccetto di sinistra affidabile sotto ogni punto di vista, nel gioco aereo come nell’anticipo, nell’impegno fisico come nel supporto alla costruzione del gioco. Per lui, questa è la sesta fase finale di un grande torneo… «Sono numeri importanti, non posso che esserne fiero. Ma è mia ferma intenzione far sì che non sia l’ultimo. Sono stati tutti momenti che hanno segnato la mia carriera, ma in particolare sono legato al torneo del mio esordio, i Mondiali in Brasile. Per quanto riguarda la sfida con la Germania, è sicuramente un tema di discussione all’interno del gruppo. Ci siamo preparati bene e siamo tutti consci della fortuna di poter giocare una partita come questa».

La prestazione contro i padroni di casa potrà verosimilmente dire con accurata precisione quanto vale per davvero una Svizzera eccellente contro l’Ungheria, un po’ in difficoltà contro la Scozia… «Ai miei occhi siamo un’ottima squadra e lo abbiamo dimostrato. Chiaro, contro gli scozzesi abbiamo faticato di più, loro ci hanno pressati molto bene. Avrei desiderato una prestazione migliore, ma abbiamo comunque ottenuto un punto che ci consente di andare ad affrontare la Germania a cuor sereno, con la ferma intenzione di provare ad agguantare il primo posto di gruppo».

Il fatto che la qualificazione sia in pratica assicurata al 99%, rischia di rendere la sfida di Francoforte poco più di un’amichevole… «Trovo che la pressione debba sempre essere presente, ma personalmente avrei preferito se il posto agli ottavi lo avessimo certificato già mercoledì scorso. Detto questo, per come conosco i miei compagni non ce ne sarà nemmeno uno che penserà a questa partita come a un’amichevole. Vogliamo assolutamente vincere, per regalare una gioia a voi giornalisti e a tutti i tifosi della Nati». E, nel caso specifico di Rodriguez, per dimostrare alle società interessate a un suo ingaggio quali possono ancora essere gli atout di un calciatore alle porte dei 32 anni e che nelle ultime stagioni si è ritagliato un nuovo ruolo senz’altro in grado di prolungargli la carriera.

La partita di domenica, lo si è detto, riveste un’importanza tutto sommato relativa ai fini della prosecuzione del cammino in questo Europeo. Non però per quanto riguarda i cartellini gialli: al termine della fase a gironi non verranno azzerati, per cui un’eventuale seconda sanzione comporterebbe un turno di sospensione. E la Svizzera ha tre uomini importanti (Rodriguez, Freuler e Widmer, oltre a Sierro) sulla lista dei cattivi… «Non possiamo iniziare con questi calcoli – ha precisato Pier Tami –. Tenere a riposo un giocatore perché necessita di recupero fisico è un conto, lasciare qualcuno in panchina per timore di una squalifica è tutt’altro, rappresenterebbe un brutto segnale nei confronti del gruppo».

D'altra parte, tre anni or sono nell’indimenticabile ottavo di finale contro la Francia, capitan Xhaka si era fatto ammonire per la seconda volta ed era stato costretto a saltare la sfida con la Spagna. Sfida che, anche senza il leader della squadra e dal 77’ senza Freuler (espulso), la Svizzera aveva portato fino ai rigori. Quindi niente calcoli di sorta e sotto con la Germania, il primo posto di gruppo e un altro risultato storico sono lì da cogliere.