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Svizzera, un'altra impresa per confermasi nella top 8 europea

Domani alle 18.00 i rossocrociati di Murat Yakin affronteranno l'Italia negli ottavi di finale: ‘Siamo pronti, non vediamo l'ora’

(Yann Sommer e la Svizzera dovranno poporre una prestazione difensiva perfetta)
28 giugno 2024
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Berlino – In una Berlino inondata dal sole (e da qualche temporale di troppo), il grande giorno della Svizzera è arrivato. Tra meno di ventiquattro ore proverà a confermarsi nella top-8 continentale dopo l’impresa di tre anni fa a Bucarest contro la Francia. E per accedere una seconda volta ai quarti di finale di un grande torneo, sarà richiesta una nuova impresa: battere l’Italia all'Olympiastadion, la stessa cornice nella quale diciotto anni fa gli azzurri avevano alzato la Coppa del mondo. Battere i campioni d’Europa in carica, tirati giù dall’aereo in direzione Roma dal gol all’ultimo secondo di Zaccagni contro la Croazia, vorrebbe dire aprirsi una strada privilegiata per il prosieguo del torneo. Perché chi uscirà con il sorriso dallo storico stadio della capitale tedesca, prima della finale dovrà incontrare una sola “grande”, un’Inghilterra giunta a Euro 2024 con mille ambizioni di finalmente riportare un trofeo al di là della Manica, ma uscita alla terza partita della fase a gruppi sotto i fischi dei suoi tifosi.

I numeri parlano chiaramente a favore di un’Italia impostasi 29 volte nei 61 confronti diretti. Tuttavia, come ha ricordato Remo Freuler nei giorni scorsi, «agli ultimi Mondiali ci siamo andati noi e non loro». La sensazione è che domani sera in tavola ci saranno carte molto diverse rispetto a quelle sparigliate tre anni fa a Euro 2020 dalla squadra di Mancini nella notte di un altro Olimpico, quello di Roma. In questi tre anni la Nati è cresciuta, al netto di un autunno 2023 di grande difficoltà (soprattutto nei rapporti personali) e che ora sembra soltanto un brutto ricordo. L’Europeo in Germania appare come il vertice più alto della parabola di una generazione che ha enormemente contribuito alla crescita del calcio elvetico. Tra due anni, ai Mondiali nordamericani (ammesso di staccare il biglietto), questo gruppo potrà dare ancora molto, tuttavia quella attualmente al servizio di Murat Yakin sembra essere la Nazionale dal potenziale più elevato di sempre. Può affidarsi a un campione italiano (Sommer), a un campione inglese (Akanji) e a un campione tedesco (Xhaka), i quali formano l'indispensabile verticale sulla quale poggia ogni squadra di successo. Può ancora avvalersi, seppur a tempo limitato, del genio di Shaqiri, ha diversi giovani in rampa di lancio (Ndoye, Vargas, Amdouni, Rieder…) ed elementi di provata esperienza e affidabilità (Schär, Rodriguez, Freuler…).

Per la nazionale rossocrociata il punto interrogativo è legato all’assenza di Silvan Widmer, squalificato dopo il giallo nei minuti finali della sfida contro la Germania. In conferenza stampa – iniziata mezz'ora dopo l’orario previsto (20.15 invece delle 19.45) per il ritardo del volo che ha portato la Nati da Stoccarda a Berlino –, il tecnico basilese non si è sbilanciato. Subito dopo la sfida con la Germania, aveva indicato in Leonidas Stergiou il sostituto naturale del laterale del Magonza, ma per l’ex sangallese quella non è la posizione prediletta. Da quando ha assunto le redini della squadra, Yakin ha spesso adottato scelte sorprendenti, per cui non ci sarebbe da stupirsi di un’altra decisione inattesa, ad esempio con l’inserimento di Steven Zuber, titolare fino all’ultima amichevole con l’Austria, prima di ritrovarsi in panchina a causa di un guaio muscolare… «La formazione che manderò in campo la dobbiamo ancora definire nei dettagli – afferma Yakin –. Abbiamo due varianti a disposizione che dovrebbero permetterci di poter tenere testa all’avversario. Siamo alla quarta partita, per alcuni cambiamenti ci possono stare, a prescindere dalla squalifica di Widmer. Per contro, non ci saranno rivoluzioni di modulo, utilizzeremo il 3-4-2-1 delle prime tre partite, contro un’Italia che, al contrario, ha cambiato tre volte. Non vogliamo snaturarci, abbiamo conquistato gli ottavi con il nostro gioco, difesa solida e rapidi ribaltamenti di fronte, e così desideriamo andare avanti».

Una sfida a eliminazione diretta comporta la possibilità di finire ai calci di rigore, con i quali c’è un sentimento di amore e odio dopo la vittoria contro la Francia negli ottavi di finale e la sconfitta con la Spagna nei quarti di finale di tre anni fa… «Abbiamo avuto a disposizione una settimana per allenarci a calciare dal dischetto. Lo abbiamo fatto tutti i giorni, lo hanno fatto tutti i giocatori. Lo staff tecnico ha preso gli appunti necessari, ma sappiamo tutti come calciare in allenamento e calciare in partita, con tutto il peso della responsabilità e lo stress, siano due esercizi molto diversi. Ovviamente, non è nostra intenzione arrivare fino ai rigori, contiamo di riuscire a risolverla prima, perché la lotteria dagli undici metri non è mai piacevole. Comunque, siamo pronti e speriamo che se lì si dovesse giungere, la buona stella sia dalla nostra parte».

La Svizzera si sente sicura, sa di aver un gruppo forte e in forma, in grado di mettere in difficoltà un’Italia spesso costretta a cambiare uomini e moduli… «Abbiamo svolto i compiti a casa, non solo sulle ultime tre partite, ma anche su quelle che gli azzurri hanno giocato in precedenza. Mi ha colpito la capacità della squadra di cambiare modulo di gioco senza battere ciglio. L’Italia la conosciamo come il paese della tattica e questo mi piace molto, rimane una delle squadre che gioca a uomo su tutto il campo, come d’altra parte in Serie A fa l’Atalanta. Ritengo la mia squadra pronta ad affrontare ogni situazione di gioco, tuttavia dobbiamo concentrarci soprattutto su quelle che sono le nostre qualità, il nostro gioco, così da riuscire magari a sorprendere l’avversario».

Due anni fa ai Mondiali in Qatar, l’ottavo di finale si era tramutato in una tragedia sportiva, con l'imprevedibile 6-1 del Portogallo su una Svizzera che ci aveva capito poco o niente. Yakin, non vuole però sentir parlare di quella patita… «Sono due tornei diversi, quello era un Mondiale, adesso siamo qui all’Europeo. Sinceramente, quanto successo in passato non mi interessa, preferisco concentrarmi su situazioni sulle quali posso avere un influsso. Siamo in palla, lo abbiamo dimostrato contro avversari forti, siamo pronti ad affrontare l’Italia. Abbiamo lottato per conquistarci questa sfida e non vediamo l’ora di scendere in campo. Nelle qualificazioni per il Qatar l’avevamo spuntata noi, questo sarà un altro capitolo da scrivere daccapo per poterlo condividere con tutti i tifosi che verranno a sostenerci».

Sommer: ‘Non penso a Jorginho e ai rigori’

Alla conferenza stampa della vigilia ha presenziato pure Yann Sommer, per il quale non poteva mancare la domanda relativa ai due rigori sbagliati da Jorginho (uno parato dal portiere elvetico)... «Decisamente no, non ho alcun desiderio particolare di rivivere la sfida con lui. Per noi quelle erano state due situazioni molto importanti, ma sono trascorsi degli anni, quella di domani sarà una partita diversa, una situazione inedita. Se ci sarà un rigore cercherò di fare del mio meglio, ma non penso assolutamente a quanto successo in passato».

I rigoristi si allenano calciando durante la settimana, al portiere tocca studiare gli avversari… «Per me è importante preparare la partita, non tanto le conclusioni dal dischetto. Certo, siamo consci della possibilità di doverci giocare il passaggio del turno dagli undici metri, ma non è certo il nostro obiettivo. Non studio singolarmente i possibili rigoristi, sarebbe una mole di informazioni troppo grande da incamerare. Mi concentro su chi potrebbe calciare durante i 90’, se poi si dovesse andare alla lotteria finale, Patrick Foletti (preparatore dei portieri, ndr.) ha a disposizione tutte le indicazioni da potermi fornire».

In quanto estremo difensore dell’Inter, con molti giocatori della rosa azzurra ha già incrociato le armi in campionato, senza che questo possa essere un grosso vantaggio… «È utile conoscere gli avversari, averli già affrontati sul campo in altre circostanze. Tuttavia, l’Italia ha una rosa molto ampia di giocatori di prim’ordine e anche dal profilo tattico sa essere sorprendente. Posso avere a disposizione qualche dato in più sui nostri avversari, ma non sarà questo a decidere la sfida di domani».

Per la Svizzera si tratta del sesto ottavo di finale consecutivo… «In effetti, è una situazione già vissuta. Il nostro obiettivo è di passare il turno e andare avanti. Tuttavia, nelle partite a eliminazione diretta contano i dettagli, i singoli episodi e la direzione che prendono, la forma del giorno. In quanto protagonisti in campo, con le nostre prestazioni possiamo avere un impatto su tutto questo e noi ci proveremo».

Probabili formazioni

Svizzera: Sommer; Schär, Akanji, Rodriguez; Zuber, Freuler, Xhaka, Aebischer; Noye, Embolo, Rieder

Italia: Donnarumma; Di Lorenzo, Mancini, Bastoni, Darmian; Barella, Fagioli, Cristante; Chiesa, Scamacca, El Shaarawy

Arbitro: Marciniak (Polonia)

Note: Olympiastadion di Berlino. Inizio alle 18.00. Svizzera senza Widmer, Italia senza Calafiori (entrambi squalificati) e Dimaco (infortunato)