Ciclismo

È morto Rik Van Looy, aveva 90 anni

Stroncato da un male fulminante, il belga – autentica leggenda del pedale – fu il primo corridore a conquistare tutte le corse-monumento

18 dicembre 2024
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Rik Van Looy, che fra pochi giorni avrebbe compiuto 91 anni, si è spento mercoledì, stroncato da una malattia fulminante. Attivo fra gli anni Cinquanta e i Settanta, fu il primo corridore a vincere tutte le classiche-monumento e, prima dell'avvento di Eddy Merckx, fu probabilmente il più grande ciclista della storia belga.

E proprio il Cannibale è stato fra i primi a commentare pubblicamente la scomparsa di Van Looy: «Era un super campione, quasi imbattibile nelle classiche», ha detto in un comunicato. «Il suo palmarès è incredibile», ha aggiunto il 79enne Merckx, che nel 1965 fu compagno di squadra di Van Looy. «Sono orgoglioso di aver corso insieme a lui, e contro di lui. Benché fosse malato, la scorsa settimana mi aveva chiamato per farmi gli auguri, mentre mi trovavo in ospedale dopo la mia caduta. Si era ammalato lo scorso mese, e il suo stato è rapidamente peggiorato», ha concluso il solo belga in grado di vincere più di Van Looy (525 successi contro 371).

Il suo fisico imponente gli ha sempre impedito di conquistare un grande giro, ma vanta comunque ben 37 successi di tappa fra Giro, Tour e Vuelta. Grazie alla sua potenza nello sprint, fu però in grado di vincere tutti e cinque i cosiddetti monumenti: Sanremo 1958, Fiandre 1959 e 1962, Roubaix 1961, 1962 e 1965, Liegi 1961 e Lombardia nel 1959. Originario di Anversa e battezzato Hendrik, fu due volte campione del mondo e due volte campione nazionale. A 12 anni aveva iniziato a lavorare consegnando giornali, e nel 1962 riuscì, nel giro di una sola settimana, a mettere in bacheca Fiandre, Roubaix e Gand-Wevelgem.

Van Looy riuscì a imporsi in un'epoca ricca di grandissimi campioni: fu infatti rivale di Van Steenbergen, del già citato Merckx, di Fausto Coppi, Ferdy Kubler, Hogo Koblet, Bobet, Anquetil, Poulidor e Charly Gaul. Senza dimenticare il suo connazionale Roger De Vlaeminck (77 anni), che ha così voluto ricordare il fuoriclasse scomparso: «Provo dolore nel veder morire colui che fu il mio idolo. Ci siamo sfidati per circa quattro anni: conservo una foto che ritrae me, Van Looy e Merckx insieme, prima di una corsa».

Al culmine della carriera, Van Looy riceveva oltre mille lettere ogni settimana da parte di ammiratori e ammiratrici. «I più giovani non lo sanno, ma Rik era straordinariamente popolare», ha ricordato Lucien Van Impe, ultimo belga a vincere la Grande Boucle, nel 1976. «Sono molto triste per la sua morte», ha detto il francese David Lappartient, presidente dell'unione ciclistica internazionale. «Van Looy è stato una figura monumentale del pedale, e verrà certamente ricordato per sempre».