Ciclismo

Mondiali di Zurigo, un bagno di folla. Ma segnati dalla tragedia

Oltre un milione di persone in nove giorni di gare sulle sponde della Limmat. Una festa del pedale adombrata però dalla morte di Muriel Furrer

Daniel Rupf e Olivier Senn
(Keystone)
2 ottobre 2024
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A tre giorni dalla conclusione dei Campionati del mondo di ciclismo e paraciclismo di Zurigo, il comitato organizzatore locale ha tracciato un primo bilancio. E ovviamente, in sede di bilancio, non poteva non mancare una menzione all'incidente con conseguenze letali capitato a Muriel Furrer nella prova juniores di giovedì scorso.

Dal punto di vista degli organizzatori, l'interesse del pubblico è stato estremamente soddisfacente: nonostante il maltempo che ha caratterizzato gran parte della manifestazione, secondo le stime, sull'arco dei nove giorni di gare, l'affluenza complessiva è stata di 1,2 milioni di persone. Cifra che supera abbondantemente le previsioni della vigilia, che parlavano di un'attesa di circa 850'000 spettatori.

Se, come era scontato che fosse, la parte del leone l'hanno fatta le gare del weekend, e in particolare quella su strada élite, anche le prove andate in scena in settimana hanno riscosso un interesse più che lusinghiero tra il pubblico, con circa 30'000 persone che hanno seguito regolarmente le gare. Il picco, come detto, è però stato raggiunto domenica, con un'affluenza lungo il percorso stimata in 800'000 persone. A nome del comitato d'organizzazione, nello stilare il suo bilancio, Daniel Rupf – project manager dell'evento – ha parlato di un "grande spettacolo ciclistico".

Non da ultimo, questi Campionati del mondo hanno anche stabilito nuovi criteri di inclusione.

‘La geolocalizzazione sarebbe stata una soluzione ideale’

Tuttavia, questi Campionati mondiali saranno purtroppo per sempre associati alla tragica morte della 18enne Muriel Furrer. Gli organizzatori non hanno fornito ulteriori dettagli sulle circostanze dell'incidente: l'indagine è nelle mani del pubblico ministero. «Noi forniamo informazioni e contatti, siamo il collegamento con l'Uci», ha dichiarato Olivier Senn, direttore sportivo dei Campionati del mondo.

Senn ha comunque confermato che la direzione di gara non ha avuto accesso ai dati Gps dei corridori durante le gare. Un tema, quello della localizzazione Gps, che era diventato d'attualità all'indomani del tragico incidente di Muriel Furrer, che secondo quanto finora emerso, sarebbe rimasta a lungo nascosta nella boscaglia prima che venisse individuata e soccorsa.

Proprio in riferimento al tema della sicurezza, Senn ha tenuto a precisare: «Di recente ci sono stati sicuramente troppi morti. Abbiamo detto all'Uci che vogliamo intensificare questa discussione. Faremo pressione affinché facciano qualcosa al riguardo». In termini di sicurezza, «si tratta di trarre lezioni da questi incidenti per il futuro. A posteriori, la localizzazione Gps sarebbe stata una soluzione ideale».