Ciclismo

Muriel Furrer non ce l'ha fatta

È purtroppo deceduta la 18enne ciclista svizzera, caduta e ferita alla testa giovedì nella gara mondiale juniores di Zurigo

27 settembre 2024
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Le speranze che Muriel Furrer potesse sopravvivere alla terribile caduta di cui è rimasta vittima giovedì erano pochissime, e ora, intorno alle ore 14.50 di venerdì, purtroppo è giunta la conferma ufficiale della sua morte. La diciottenne della regione di Zurigo era finita a terra, e poi probabilmente contro un albero, durante la gara juniores in linea valida per il Campionato del mondo in corso proprio nella città sulla Limmat.

Vicempionessa svizzera di categoria sia in linea sia a cronometro – oltre che buona interprete della mountain bike, del ciclocross e appassionata di sci di fondo – Muriel Furrer era nata il 1° luglio del 2006 e viveva a Egg (Zh), non lontano da Uster, dove aveva preso il via giovedì la gara in cui ha perso la vita.

Dell'incidente non si sa ancora nulla, o quasi: pare però che Muriel si trovasse in coda a un terzetto attardato e che sia caduta affrontando una curva. Le due atlete che la precedevano non hanno udito nulla, e dunque si pensa che la giovane sia rovinata non sull'asfalto, ma direttamente fuori strada. Sembra inoltre che la ragazza, dopo la caduta che la ha provocato un gravissimo trauma cranico, sia stata vista quasi per caso, dato che era nascosta dalla fitta vegetazione. È però certo, al contrario di quanto riportato da qualcuno, che i soccorritori sono giunti sul luogo dell'incidente in tempi brevi, meno di una manciata di minuti dopo la caduta.

Come annunciato dall'Unione ciclistica internazionale, da Swiss Cycling e dal Comitato organizzatore dei Mondiali, la manifestazione – con l'avallo dei genitori di Muriel – ha continuato e continuerà a disputarsi come previsto dal programma.

La morte di Muriel Furrer segue di un anno e tre mesi quella di un altro sfortunato ciclista elvetico, Gino Mäder, che perse la vita a 26 anni – pure lui cadendo durante una discesa – nel corso del Tour de Suisse 2023 sul Passo dell'Albula, nella tappa del 15 giugno da Fiesch a La Punt. E non pochi sono i punti in comune fra i due incidenti: ad esempio, non si sa di preciso cosa sia accaduto, anche perché non ci sono immagini – né foto né filmati – di quanto accaduto, e inoltre mancano anche testimonianze dirette, dato che in entrambi i casi nessun corridore o nessuna persona al seguito della corsa è stato in grado di vedere nulla.

Incidenti simili, purtroppo, stanno diventando sempre più frequenti nel ciclismo moderno: lo scorso luglio, ad esempio, anche il professionista norvegese André Drege è morto venticinquenne per una caduta scendendo dal Grossglockner durante il Giro d'Austria. Tutti episodi che hanno contribuito ad aprire un dibattito sulla sicurezza e sull'estrema ricerca e sviluppo – specie per quanto concerne le biciclette, sempre più veloci - visti negli ultimi anni in questa disciplina sportiva. Resta il fatto, ad ogni modo, che un grande ruolo in questi casi è giocato anche dalla fatalità.

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