MOUNTAIN BIKE

Ai Mondiali Svizzera al palo, vincono Hatherly e Pieterse

Si è chiusa la più deludente rassegna iridata dell'ultimo quarto di secolo. Un cattivo presagio a dodici mesi dall'appuntamento di Crans-Montana

Il nuovo campione del mondo
1 settembre 2024
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Per la Nazionale svizzera si è chiuso come era iniziato – vale a dire senza soddisfazioni – il peggior Mondiale dal 2000 a oggi. Due sole medaglie – argento per Dario Lillo nella categoria U23 e per Nathalie Schneitter nella mountain bike elettrica – e tante delusioni. Le ultime sono arrivate dalle due prove principali, quelle élite. In campo maschile il migliore è stato Matthias Flückiger (ed è tutto dire considerando che il bernese una settimana fa era ancora degente all'ospedale dopo un'appendicectomia), il quale si è però dovuto accontentare dell'ottavo posto a 1’58” dal vincitore, il sudafricano Alan Hatherly, primo africano a conquistare una maglia iridata. Nino Schurter, mai in grado di lottare per il podio, né alle Olimpiadi, né tanto meno ai Mondiali, ha chiuso al 13° rango a 2’49”, mentre per Filippo Colombo la giornata ad Andorra è stata da dimenticare, con il 32° posto a 4’58”.

La prova, come detto, se l'è aggiudicata Hatherly, il quale nel corso dell'ultimo giro ha lasciato sul posto Victor Koretzky. Il sudafricano conferma così la sua brillante stagione che lo ha visto sul gradino più basso del podio alle Olimpiadi, mentre il francese fa il tris di medaglie con l'argento olimpico e il titolo mondiale nella short-track. È per contro andata male al campione uscente, il britannico Tom Pidcock, grande favorito della gara. Si è dovuto accontentare del terzo posto a 39” da Hatherly, in una stagione che lo ha comunque visto confermare il titolo olimpico e aggiudicarsi tre prove di Coppa del mondo, tra cui quella di Crans-Montana, dove i Mondiali andranno in scena tra dodici mesi.

In campo femminile le cose non sono andate meglio, anzi. La migliore delle elvetiche, Sin Frei, ha chiuso al 16° posto a 3’34” dall'olandese Puck Pieterse. Alessandra Keller, attuale numero uno del ranking, si è dovuta accontentare del 21° rango a quattro minuti e mezzo, mentre Jolanda Nef è stata la peggiore delle sette rossocrociate al via con un 35° posto a 6’46” che la dice lunga sulla sua attuale condizione fisica.

Alle spalle di Pieterse si è classificata un'altra olandese, Anne Terpstra a 59”, mentre sul terzo gradino del podio è salita l'italiana Martina Berta a 1’19”.

La delegazione svizzera, dunque, torna a casa con le pive nel sacco e si appresta a chiudere un 2024 piuttosto deludente, ben lontano dai fasti di tre anni fa, quando ai Giochi di Tokyo aveva conquistato quattro medaglie (la tripletta Nef, Frei, Indergand in campo femminile e l'argento di Flückiger tra gli uomini), alle quali si erano aggiunti la doppietta Schurter-Flückiger, l'oro (short-track) e il bronzo (cross-country) di Frei, il titolo di Nicole Göldi nella Mtb elettrica e il bronzo di Camille Balanche nella prova di downhill alla rassegna iridata in Val di Sole. A dodici mesi dai Mondiali casalinghi (gli ultimi, quelli del 2017 a Lenzerheide si erano chiusi con otto medaglie, di cui quattro d'oro), il segnale è tutt'altro che incoraggiante...