Il bernese della Uae ha vinto la Clàsica bruciando allo sprint Alaphilippe, con cui era andato in fuga
È senz'altro uno dei successi più prestigiosi della sua carriera quello firmato sabato nei Paesi Baschi da Marc Hirschi. Il 25enne della Uae ha messo infatti in bacheca la Clàsica San Sebastian. Solo il suo trionfo alla Freccia Vallone del 2020 ha un valore maggiore, per quanto attiene al suo personale palmarès.
Hieschi ha bruciato allo sprint il francese Julian Alaphilippe – due volte campione del mondo – con cui era andato in fuga sull'ultima salita di giornata, il terribile Pilotrgi. «Con la Freccia e con la tappa vinta al Tour de France», ha detto il bernese, «questo è ovviamente il mio miglior successo. È davvero magnifico. Alaphilippe ha attaccato con grande potenza sull'ultima salita, e ho dovuto stringere i denti per riuscire a stargli a ruota. Poi, dopo avere scollinato vedendo che nessuno ci stava dietro, abbiamo pedalato al massimo, e tutto si è deciso in un bello sprint». Una vittoria, quella di Hirschi, che fa ben sperare anche in vista dei Mondiali di Zurigo, previsti la terza settimana di settembre.
Hirschi ha goduto dell'impeccabile lavoro svolto dalla sua squadra.: il suo compagno Sivakov aveva attaccato a circa 40 km dal traguardo, obbligando le altre squadre a forzare il ritmo per riuscire a stargli dietro. E, quando è stato ripreso, è stato poi McNulty – altro uomo della Uae – a tenere alta l'andatura della corsa. Ottima gara anche da parte di Jan Christen, pure lui svizzero e pure lui in forza alla Uae, che ha chiuso al 9° posto. Prima di Marc Hirschi, soltanto un altro ciclista rossocrociato aveva iscritto il proprio nome nell’albo d'oro di questa corsa: parliamo di Niki Rüttimann, che a San Sebastian aveva trionfato nel 1984.