Il 30 luglio il primo Europeo della montagna al quale parteciperanno tutte le categorie, compresi i semplici appassionati. Nel massimo rispetto ecologico
Gli appassionati di ciclismo farebbero bene a segnarsi questa data: 30 luglio 2023. Tra poco più di tre settimane si disputeranno i primi Campionati europei della montagna e la location scelta dall’Unione europea di ciclismo è quanto di più iconico si possa immaginare: la Tremola che da Airolo porta al passo del San Gottardo, poco meno di 13 km, lungo i quali si superano 930 metri di dislivello. È il più lungo monumento viario della Svizzera, costruito tra il 1828 e il 1832 quale strada bianca e poi lastricato all’inizio degli anni Quaranta del secolo scorso. E, soprattutto, è da sempre una delle mete preferite del mondo del ciclismo, amatoriale come professionista. E nel cuore delle Alpi, lungo la Via delle genti, gli amanti delle due ruote avranno non soltanto la possibilità di ammirare alcuni tra i principali protagonisti del ciclismo che conta, reduci dal Tour de France e in fase di preparazione per i Mondiali di Glasgow, ma pure quella – più unica che rara – di confrontarsi direttamente con loro. Il Campionato europeo della montagna, infatti, sarà aperto a tutte le categorie, dai professionisti (uomini e donne) giù giù fino ai semplici appassionati.
La manifestazione è stata presentata alla stampa al Caseificio del Gottardo di Airolo, alla presenza del promotore Rocco Cattaneo e del presidente del comitato d’organizzazione Hans Bandi. La formula scelta per questa prima edizione è quella della cronoscalata, con partenza dal nucleo di Airolo e arrivo in vetta al San Gottardo… «In un primo momento, si era pensato di suddividere la gara in due tronconi – afferma Cattaneo –: una partenza in linea al mattino e, per i meglio classificati, una cronometro al pomeriggio. Poi, però, si è deciso di scegliere la via più semplice, con una cronometro aperta a tutti».
Difficile, al momento, azzardare proiezioni su quella che sarà l’effettiva partecipazione… «Con i Mondiali di Glasgow alle porte, la nostra manifestazione cade in un periodo non particolarmente propizio. Tuttavia, stiamo lavorando con manager e squadre per capire chi potrebbe presenziare e sono sicuro che non mancheranno i nomi di spicco. Ciò detto, a noi interessa molto la partecipazione popolare. Chi è desideroso di cimentarsi con i più grandi lungo i tornanti della Tremola deve iscriversi e per farlo può visitare il nostro sito www.tremolagrimpeurs.ch. Se esiste un numero massimo di iscrizioni? Per ora è un tema sul quale non ci siamo chinati, ma ritengo che l’organizzazione sia in grado di gestire senza problemi circa 400 partenze».
Quello dell’Europeo degli scalatori è un tema da sempre caro a Cattaneo… «È un’idea che mi frullava in testa da anni. Quando ero presidente dell’Unione europea avevo provato a portarla avanti, incappando nello scetticismo del comitato direttivo. Tuttavia, ciò che non mi era riuscito quando ero al vertice, l’ho invece ottenuto una volta uscito dall’Uec. Ho proposto la cosa al nuovo presidente Enrico Della Casa, il quale ha accettato di promuovere l’idea».
La scelta è caduta sulla Tremola… «È una strada conosciuta in tutto il mondo, al centro delle Alpi e dell’Europa. Non poteva esserci un luogo più adatto. Siamo comunque consci del fatto che, in quanto prima edizione, la manifestazione è esposta ad alcuni rischi, primo fra tutti quello relativo alla partecipazione. L’obiettivo è che l’Europeo per scalatori della Tremola possa diventare una classica del ciclismo continentale e per questo motivo sarebbe importante che la giornata del 30 luglio si risolvesse in un pieno successo».
Nel corso degli ultimi mesi, la macchina organizzativa è riuscita a risolvere tutti i problemi sul piatto… «D’altra parte – conferma Hans Bandi – bloccare la circolazione sulla Tremola è molto più semplice che chiudere al traffico una strada a grande percorrenza. Grazie all’appoggio di Armée Suisse e degli sponsor istituzionali e privati (Axion Swiss Bank, Chicco d’Oro, Spash&Spa Tamaro, Stisa e i comuni di Airolo e Hospental) è stato possibile trovare una risposta a ogni quesito. E, soprattutto, saremo in grado di proporre la prima manifestazione di ciclismo a bassissimo impatto ambientale. Infatti, è stato deciso che non vi saranno ammiraglie lungo il percorso. Tutti i partecipanti, dai professionisti all’ultimo degli amatori, avranno a disposizione tre punti di appoggio tecnico disseminati lungo il percorso, ai quali dovranno fare capo in caso di noie meccaniche o di forature. Ciò significa che chi dovesse rimanere appiedato a metà strada tra un punto e l’altro, dovrà arrangiarsi a raggiungere la postazione di supporto. Da questo punto di vista, dunque, tutti i partecipanti saranno messi sullo stesso piano. Inoltre, i veicoli sul percorso – auto e moto dell’organizzazione – saranno a propulsione elettrica, mentre le riprese verranno effettuate con l'ausilio di droni. Vorremmo riuscire a dimostrare che un ciclismo di alto livello nel pieno rispetto della natura e della sostenibilità ambientale non è un’utopia».
Un’ultima considerazione: chi vorrà cimentarsi lungo i tornanti in pavé della Termola dovrà dotarsi di una bicicletta a… propulsione muscolare. Potrà essere da corsa, da mountain bike, da gravel o, addirittura, una bici militare, l’importante è che a spingerla siano soltanto i muscoli di chi la guida. In poche parole, non sono ammesse biciclette elettriche.