A Bergamo la fuga arriva nuovamente al traguardo, mentre tra gli uomini di classifica rimane tutto immutato
Nella tappa da Seregno a Bergamo, contraddistinta da ben quattro Gran Premi della montagna, sul Giro d'Italia torna finalmente a splendere il sole. La corsa vede partire una quindicina di fuggitivi il cui vantaggio arriva ai sei minuti abbondanti, mentre il plotone è guidato dalla Groupama della neo-maglia rosa Bruno Armirail. Dopo il primo passaggio sotto lo striscione d'arrivo, a una cinquantina di chilometri dal traguardo, è stato Niccolò Bonifazio a dinamitare la gara, intenzionato ad anticipare i migliori scalatori, prima di salire la Roncola. Nel frattempo la Jumbo di Roglic si assume la conduzione del gruppo principale. Il gruppo di fuggitivi si spezzetta con McNulty e Frigo in testa e Rubio e Healy a inseguire, solo il secondo riesce però a riportarsi sulla coppia di testa. L'irlandese tenta poi l'allungo individuale, rintuzzato però dallo statunitense e, a dieci chilometri dall'arrivo, anche dall'italiano. Sulla salita di Bergamo alta, a scattare è stato ancora Healy, mentre Frigo perde metri preziosi e recuperandoli poi in difesa. Ma in volata il più scattante è stato McNulty, mentre Healy si classifica al secondo posto, sfiorando soltanto il secondo successo dopo quello di Fossombrone.
Nel gruppo maglia rosa Roglic e Almeida provano a dare una sferzata, ma gli uomini di classifica arrivano praticamente tutti assieme, con sette minuti di ritardo. Perde qualche secondo, ma senza rischiare di perdere la maglia, Armirail.