CICLISMO

Thomas attacca, Roglic accusa il colpo, Almeida vince la tappa

Al Giro d'Italia il gallese è la nuova maglia rosa grazie al secondo posto sul Monte Bondone. Lo sloveno perde 25” (più abbuoni)

23 maggio 2023
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Joao Almeida trionfa sul Monte Bondone, Geraint Thomas è la nuova maglia rosa del Giro d’Italia. Al di là delle due “breaking news”, nella prospettiva delle ultime quattro tappe a fare notizia è soprattutto la difficoltà alla quale è andato incontro Primoz Roglic, staccato negli ultimi chilometri e giunto al traguardo con un ritardo di 25”. Dopo il ritiro per Covid-19 di Remco Evenepoel, la maglia rosa sembrava promessa senza troppe difficoltà allo sloveno. E invece, nella prima frazione di montagna nella quale i big hanno messo il naso alla finestra, il capitano della Jumbo è andato incontro a un passaggio a vuoto. Non la si può chiamare crisi, ma è comunque il sintomo di una difficoltà che dovrebbe rendere oltremodo incerta l’ultima settimana di corsa. Anche perché Geraint Thomas ha dimostrato di avere la gamba giusta e nella lotta per la vittoria finale si è inserito pure il portoghese Almeida, l’uomo che ha acceso la miccia e che in classifica generale ha scavalcato proprio Roglic per posizionarsi alle spalle di Thomas. A terza settimana di corsa iniziata, i primi tre della classifica sono racchiusi in 29”, una garanzia di spettacolo sulle Tre Cime di Lavaredo (venerdì) e nella cronometro del Monte Lussari (sabato).

Sul Monte Bondone, a dire il vero, le emozioni sono giunte quasi tutte da dietro, nel senso che adagio adagio il gruppo dei migliori ha perso vagoni su vagoni, senza per altro che i pretendenti alla vittoria finale iniziassero a darsi battaglia. A 10 km dall’arrivo, ha perso contatto anche il francese Bruno Armirail, bravo a onorare la maglia rosa, ma impossibilitato a reggere il ritmo imposto prima dalla Jumbo con Rohan Dennis, poi dalla Uae Emirates con Davide Formolo e Jay Vine. E proprio un’accelerazione dell’australiano a poco più di 8 km dal traguardo ha definitivamente scremato il gruppo e lasciato davanti soltanto Almeida, Thomas, Roglic, Kuss, Zana (poi staccatosi) e Dunbar. L’azione decisiva ai -6 km, quando a partire è stato Almeida. Rimasto per alcuni chilometri a uno sputo dagli inseguitori, ai -4,5 km si è visto piombare alle spalle Thomas, il quale ha percepito la difficoltà di Roglic e lo ha piantato in asso. I due hanno trovato subito un buon accordo, iniziando a guadagnare secondi preziosi, per giungere a un vantaggio stabilizzatosi attorno al mezzo minuto. Allo sprint, Almeida è stato più veloce del gallese e ha intascato anche i 10” di abbuono, mentre al suo compagno ne sono andati 6 e a Roglic 4. Per il portoghese si tratta del primo successo in un grande giro. L’ex maglia rosa Armirail ha tagliato il traguardo con un ritardo di 4’23”.

La tappa è stata animata da una fuga di dodici corridori (i fratelli Paret-Peintre, Aurélien è stato pure maglia rosa virtuale, Pronskiy, Haig, Konrad, Lastra, Healy, Swift, Gee, Verona, Zana e Ulissi), ripresi soltanto sul Monte Bondone.

Mercoledì si torna in pianura con una frazione dedicata ai velocisti tra Pergine Valsugana e Caorle. Seguiranno le tre tappe decisive, con l’arrivo di giovedì in Val di Zoldo (due Gpm di prima e due di seconda categoria), quello alle Tre Cime di Lavaredo di venerdì (Passo Campolongo, 3,9 km al 7%, Passo Valparola, 14,1 km al 5,6%, Passo Giau, 9,9 km al 9,3%, Passo Tre Croci, 7,9 km al 7,2% e l’arrivo alle Tre Cime, 7,2 km al 7,6% con pendenze massime del 18%) e la crono del Monte Lussari (18,6 km con gli ultimi 7,3 in salita con pendenze del 12,1% e massime del 22%). Terreno per rivoluzionare la classifica ce n’è ancora parecchio: l’importante è che vi sia anche la voglia (e il coraggio) di non aspettare gli ultimi 5 km per cercare di fare la differenza.