Alla vigilia dell'ultimo match del girone d'andata, il patron granata Pablo Bentancur traccia il bilancio di una prima parte di stagione in chiaroscuro
Sarà la trasferta di sabato (ore 18) sul campo del Wil a chiudere la prima parte di stagione del Bellinzona, che era partito bene – inducendo i vertici granata a lanciare proclami di promozione – ma il cui rendimento, col trascorrere dei mesi, è andato poi notevolmente peggiorando, tanto che ora, al termine del girone di andata, la squadra si ritrova soltanto terzultima in classifica, con la miseria di soli 3 punti in più dello Stade Nyonnais fanalino di coda del torneo cadetto. Inutile dirlo, ma cogliere un successo prima del rompete le righe di metà stagione sarebbe il viatico ideale per poi poter riprendere a battagliare, dopo la pausa invernale, col giusto ottimismo. Ma battere il Wil non sarà per nulla facile: i sangallesi, infatti, fin qui una delle compagini migliori, sono reduci da due successi consecutivi, l'ultimo dei quali un rotondo 2-0 sul campo del Thun capolista.
Ad aiutarci a tracciare un bilancio del girone d'andata disputato dai granata – che insieme alle delusioni, va detto, ha regalato ai tifosi anche la soddisfazione di essere ancora in corsa per la Coppa Svizzera – è il patron Pablo Bentancur, che fra le cause di un cammino non certo entusiasmante inserisce anche la sfortuna... «Eravamo partiti bene, grazie soprattutto a un mercato estivo di qualità e al fatto di aver confermato lo staff tecnico, che già lo scorso anno aveva dato prova di saper lavorare molto bene. Poi però, purtroppo, la malasorte si è messa di mezzo, facendo infortunare davvero un gran numero di giocatori».
Ma allora lo staff, forse, qualche colpa ce l'ha... «Non direi: se ci sono problemi a livello di allenamenti e preparazione fisica, di solito ad abbondare sono gli infortuni muscolari, mentre noi abbiamo avuto soprattutto guai a livello di legamenti. E davvero non succede spesso che 4-5 giocatori si rompano i legamenti nel giro di così poche settimane: se non è sfortuna questa... E poi, purtroppo, si è fatto male quasi subito anche Sabbatini, a causa di un colpo, dopo che lo scorso anno a Lugano aveva giocato invece la bellezza di una cinquantina di partite. Inoltre, abbiamo perso pure i due centrali, uno per via di un piede e l’altro per un legamento saltato. Anche nell’ultima partita, per dire, abbiamo visto rompersi un tendine d’Achille addirittura nel riscaldamento pre-partita, una cosa che non succede quasi mai, e dopo tre minuti di gioco c’è stato anche uno strappo all’adduttore. Una sfortuna enorme, non saprei come definirla altrimenti».
Ai tifosi, cosa si sente di dire? «Noi non molliamo, rinforzeremo la squadra e continueremo a battagliare».