Pablo Bentancur senior, patron Acb, commenta i danni lasciati dai Campionati svizzeri di atletica e rivela che dentro il club qualcuno faceva il furbo
L’idea di Pablo Bentancur senior di potenziare il personale negli uffici del club ha già dato frutti: chi è stato chiamato a dare un’occhiata ai conti societari ha infatti immediatamente scoperto che, all’interno del sodalizio, c’era qualcuno che – in combutta con un fornitore – provvedeva a gonfiare i costi delle forniture per farci sopra una bella cresta. «Inutile dire che sono davvero amareggiato per questo fatto», esordisce il patron granata. «Alcune persone hanno approfittato della nostra buona fede, della nostra fiducia, per ricavarne benefici personali. Stiamo raccogliendo tutte le prove necessarie affinché i nostri avvocati, che sono già al lavoro, le possano poi produrre in sede legale. Le conseguenze per queste persone, ovviamente, saranno pesantissime».
Sotto i Castelli, dunque, operava una specie di talpa. Paiono invece un lavoro fatto dai cinghiali – o da un mortaio – le voragini lasciate al Comunale dai recenti Campionati svizzeri di atletica. «Giavellotto, peso, martello e disco hanno devastato il campo principale, che ora pare bombardato», si lamenta Bentancur. «I responsabili hanno poi applicato nuove zolle come fossero dei cerotti», spiega sconsolato il dirigente, «ma si tratta di erba e terra troppo diverse, e nulla riesce ad attecchire, tutto salta via di nuovo appena ci corri sopra. È un sistema che può funzionare se hai al massimo due o tre buche da rattoppare, ma sicuramente fallimentare quando ne hai invece alcune centinaia, come in questo caso. Immagino che ora ci vogliano almeno un paio di settimane per riparare il danno, e noi non potremo né giocare né allenarci sul campo A, il rischio di infortuni è troppo alto. Senza contare che, già gli ultimi giorni della scorsa settimana, non l’abbiamo potuto usare perché doveva essere preparato appunto per i Campionati di atletica».
Malgrado la grande amarezza per questi contrattempi, Pablo senior riesce comunque a trovare motivi, in questo inizio di stagione 2023-2024, per essere ottimista. «Avendo di parecchio abbassato l’età media della rosa – moltissimi sono i ragazzi nati nel 2001, nel 2002 e nel 2003 – abbiamo potuto ridurre un po’ il budget destinato ai salari dei giocatori per fornire maggiori risorse a chi lavorerà nell’ambito dirigenziale e amministrativo. Investiamo dunque nel club, nel marketing, nella contabilità, nel controllo interno, e i risultati si stanno già vedendo. Alla nostra campagna abbonamenti, ad esempio, la gente ha risposto molto positivamente. E poi abbiamo investito parecchio nella nuova sede, in parallelo alla nuova palestra, che sono autentici gioielli: vogliamo rafforzare il club e la nostra presenza in città. Fra poco ci sarà l’inaugurazione ufficiale, anche se non abbiamo ancora deciso la data. Il lavoro svolto in questo ambito da mio figlio e dai suoi collaboratori è stato davvero eccellente».
A livello tecnico, che impressione ha fatto la squadra a Pablo Bentancur, dopo le prime due giornate di campionato? «Mister Chieffo mi piace molto, è bravissimo coi giovani e soprattutto è uno che lavora sodo. Non abbiamo ancora vinto, è vero, ma l’ultima volta ci siamo andati vicini. E se non fosse stato per un’evidente svista arbitrale (rigore negato sul campo del Baden, ndr), avremmo conquistato i tre punti. Del resto, si tratta di errori a cui un po’ siamo già abituati, purtroppo». Tenuto conto del budget diminuito e del ringiovanimento del roster, qual è il vostro obiettivo per quest’anno? Puntate solo alla salvezza? «No, crediamo e speriamo di poter chiudere fra le prime cinque. Ma soprattutto lavoriamo per stabilizzare il Bellinzona in Challenge League e per dotare il club di una migliore struttura operativa, indispensabile per avere continuità».
La scorsa stagione è stata caratterizzata anche dal difficile rapporto con la frangia più calda del tifo granata: quali sono i vostri auspici per quest’anno? «Noi non accettiamo alcuna forma di violenza o di intolleranza, quindi condividiamo l’idea dei vertici del calcio svizzero su biglietti e abbonamenti nominativi, e stiamo andando proprio in questa direzione. A proposito, vorrei ricordare che ci sono ancora una denuncia e un’indagine in atto a seguito degli episodi verificatisi alla fine della scorsa stagione, in trasferta, contro lo Stade Losanna. Quelli non sono veri tifosi, perché fanno solo danno al club. Chi danneggia il nostro bus e gli spogliatoi, chi sottrae materiale e chi offende i giocatori non può essere considerato un tifoso. Spero che la polizia possa svolgere bene il proprio lavoro, è importante fare chiarezza».