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L’Acb cerca stabilità: focus (solo) sul campo

Venerdì la compagine di Benavente di scena in quel di Nyon a caccia di tre punti. Nel frattempo è stato ufficializzato l’ingaggio di Caleb Chukwuemeka

(Ti-Press)
25 luglio 2024
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Fra mille rebus ancora da risolvere, e una rosa da completare, l’Acb ha ripreso il suo cammino nella lega cadetta imponendosi 2-1 in rimonta sul Wil. Non è stata una sfida pirotecnica, eppure i ragazzi di coach Benavente sono riusciti a mettere subito in cascina il bottino pieno. O, perlomeno, rimarrà tale finché la Commissione disciplinare della Swiss Football League non si pronuncerà sulla querelle di quell’ottavo giocatore ‘non formato localmente’ schierato lo scorso weekend sul foglio partita. Lo spogliatoio è aggiornato sui fatti, perciò «siamo tranquilli. È una faccenda di cui si occupa la società. I ragazzi hanno massima fiducia nella dirigenza, che sistemerà tutto – ha evidenziato Aris Sörensen –. Il nostro compito è di rimanere focalizzati sul campo esprimendoci, se possibile, su contenuti ancor migliori di sabato così da impreziosire ulteriormente la voce punti all’attivo. Non spetta d’altronde a noi combattere queste battaglie più burocratiche». L’errore di lieve gravità, come sintetizzato dal presidente Brenno Martignoni Polti, non è stato però un caso isolato. Già, perché l’Acb ha incontrato qualche difficoltà pure nello stampare le tessere annuali. Un impiccio che non faciliterà sicuramente il compito di risanare la spaccatura fra piazza e dirigenti. «È comunque gradevole percepire il calore dei nostri tifosi, ritrovare quella caratteristica bellinzonesità. Siamo inoltre più che soddisfatti di questo nuovo spirito. Il cuore non manca e nemmeno la volontà di regalare spettacolo a chi vorrà sostenerci».

Nel corso della preparazione l’Acb è stato piegato da Lugano, Basilea e Taverne (Prima Lega), mentre si è imposto sul Collina d’Oro. Le partite amichevoli non hanno dunque tranquillizzato l’ambiente, ancora memore delle scorse difficili stagioni. Più ottimista è parsa invece la società, che punta in alto. «Le sessioni di allenamento sono infatti state intense, era importante rispondere presente in occasione dell’esordio casalingo. Nelle battute iniziali abbiamo sofferto, ma siamo riusciti a trovare le contromisure offrendo una buona prestazione. I tre punti sono meritati, speriamo di ripeterci a Nyon». Sabato la canicola è stata opprimente, eppure la compagine di Benavente non è sembrata accusare cali fisici. «La preparazione serve a mettere benzina nelle gambe: sappiamo che in questi mesi le alte temperature possono farla da padrone. Nella ripresa la rosa ha però mostrato di essere fresca, firmando addirittura il 2-1 a cinque minuti dalla conclusione». I sopracenerini hanno rinnovato il parco attaccanti (a cui è stato integrato nelle ultime ore Caleb Chukwuemeka) nonché la zona mediana del campo, esclusi Chacón e Centinaro. Non è tuttavia finita qui, perché il club ha salutato anche Muci e Iacobucci. «La squadra è stata rivoluzionata più della metà. I nuovi giocatori necessitano ancora di adattarsi. Non siamo cambiati a livello tecnico, d’impostazione, ma credo sia importante aver riconfermato lo staff in modo da lavorare sulla continuità».

Le squadre ancora in fase di rodaggio

Nell’esordio stagionale l’Acb è stato compatto in difesa, escluso l’errore sull’1-0 ospite trascorsi neppure dieci minuti, e freddo in attacco grazie a Nivokazi e Nkama. È mancato poco, anzi pochissimo, pure a Sörensen in due circostanze: traversa (su maldestra respinta di Fernandes) e la coppia Rapp-Laidani hanno però ‘defraudato’ il 23enne della gioia personale. Qualcosa sta cambiando? «Sì, le premesse sono buone. Le occasioni non sono mancate, dunque la pendenza era da chiudere più rapidamente. Siamo comunque soddisfatti dell’esito, come accennato in precedenza, la speranza era di cominciare l’annata mettendo in cassaforte tre punti... Le prestazioni seguiranno di conseguenza». Questa sera il Bellinzona sarà di scena in quel di Nyon. Una trasferta lunga e difficile, «in quanto i nostri rivali sono agguerriti. Le compagini sono ancora tutte in fase di rodaggio, perciò questo assaggio di campionato può regalare sorprese. Non bisogna essere approssimativi, scendendo in campo ben compatti». Durante la serata di presentazione alcuni tifosi hanno rievocato il passato, l’epoca di Otto Scerri ad esempio, affermando che in questo Acb c’è poca ticinesità. Nel calcio moderno è «impensabile di rifornirsi esclusivamente su territorio cantonale. Il pallone oggi è comandato da interessi differenti. Ogni club opera sul mercato così da rinforzare la rosa. Io, Dragan, Ranjan, Gentijan e Tommaso (Centinaro, ndr) ci siamo formati, qui, nella capitale. E, dunque, cerchiamo di trasmettere storia e filosofia dell’Acb ai nuovi giocatori affinché s’immedesimino in questo spirito», ha concluso il difensore.

‘Una tela da tessere pazientemente’

Il neopresidente del Club dei 100, Roberto Mercoli, non riesce a nascondere la sua felicità nell’ammirare in campo «Elio (Trochen, ndr), Dujaka e il poc’anzi citato Sörensen: formatisi nel settore giovanile dell’Acb e future bandiere della squadra, capaci di forgiare senso d’identificazione». Il bellinzonese doc, a causa di problemi di salute momentaneamente in panchina, intende porre rimedio alla disaffezione alla maglia granata. Come? «È una tela da tessere pazientemente, fermando l’erosione di tifosi e riempiendo di nuovo il Comunale. Fin da subito ho ampliato il comitato del Club dei 100 (ora completato da alcuni giovani del posto) così da radunare più sostenitori possibili. La passione rimane». Mercoli, d’indole fiducioso, auspica una stagione più tranquilla «magari continuando il cammino in Coppa. Sarebbe fantastico affrontare la squadra di Mattia Croci-Torti. E, chissà, sostenere di nuovo una ticinese in finale, sperando che i colori questa volta siano differenti», ha puntualizzato sorridendo. Il classe 1965 non ha mancato inoltre di elogiare la qualità dei nuovi giocatori nonché l’operato dello staff tecnico. «La rosa è ben equipaggiata. Ha un’idea di gioco! Il tandem Benavente-Rosas propone bel calcio e, soprattutto, ha lavorato parecchio sulla componente fisica».

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