Presentazione ufficiale della squadra bianconera nell'imminenza dell'esordio. Obiettivi: top 3 in Super League, Coppa Svizzera e League Phase in Europa
Un posto tra le prime sei dopo le 33 partite che divideranno la classifica di Super League e un nuovo top 3 a fine stagione; la quarta finale consecutiva di Coppa Svizzera, stavolta con annessa vittoria; un posto in una delle tre fasi a gironi (adesso denominate League Phase) delle Coppe europee. In estrema sintesi, sono questi gli obiettivi espressi dal direttore sportivo Carlos da Silva nel tradizionale incontro di inizio stagione con stampa, sponsor e autorità varie. Un incontro nella cui prima parte il Ceo bianconero Martin Blaser ha sviluppato tutti i temi orbitanti attorno al pianeta Fc Lugano, dall’assetto societario, alla filosofia che sorregge l’operato di ogni singolo membro della sempre più grande famiglia bianconera, dal nuovo campo d’allenamento di Cadro con superficie ibrida denominato Flexigrass Arena, al rinnovo fino al 2031 dello sponsor tecnico Erreà. Con il supporto di Andrea Prati, Ceo delle Aziende industriali di Lugano (Ail), Blaser ha ripercorso la lunga trattativa che ha portato alla scelta di Ail come sponsor della futura casa del Lugano, che a partire dalla stagione 2026-27 si chiamerà appunto Ail Arena. Dal canto loro, Gaëlle Thalmann e Roman Hangarter hanno presentato le ambizioni della squadra femminile, neopromossa in Lnb, e di quella U21 di Promotion League, affidata quest’anno alle cure di Sergio Zanetti.
Ma a tre giorni dall’esordio in campionato contro il Grasshopper, il tema principale non poteva non essere legato alle sorti della prima squadra. A maggior ragione dopo una stagione come quella da poco conclusa con il secondo posto in Super League e la rocambolesca sconfitta ai rigori nella finale di Coppa Svizzera contro il Servette. Senza dimenticare che martedì alla Stockhorn Arena di Thun, il Lugano esordirà in Champions League (secondo turno preliminare) contro il Fenerbahce di José Mourinho… «Se guardiamo alla qualità degli acquisti effettuati e alla velocità con la quale li abbiamo messi a segno, gli obiettivi posti sul piatto sembrano essere il minimo – ha sottolineato il direttore sportivo Carlos da Silva –. Rispetto a molte altre squadre, le quali prima di acquistare devono pensare a vendere, noi abbiamo avuto l’opportunità di poterci muovere subito sul mercato. Con Zanotti abbiamo portato in Ticino il miglior terzino destro dell’ultima Super League, con Brault-Guillard un giocatore con esperienza in Mls e la maglia del Canada, con Papadopoulos un difensore proveniente da una società prestigiosa come il Borussia Dortmund, con Dos Santos il miglior giocatore della passata stagione di Challenge League… Era importante essere pronti per affrontare al meglio queste prime partite di peso e per questo abbiamo messo a disposizione del mister e del suo staff una rosa già competitiva. Alla quale nelle prossime settimane potrà aggiungersi qualche petalo, in particolare un attaccante sulle tracce del quale stiamo lavorando da qualche settimana, a prescindere da quelle che saranno le decisioni di Celar. Tuttavia, non deroghiamo ai nostri principi, per cui nessun acquisto tanto per farlo, se qualcuno arriva sarà perché tutti siamo convinti del suo valore al cento per cento».
Mattia Croci-Torti è ovviamente soddisfatto di come la dirigenza si è mossa nelle ultime settimane… «Partiamo già da una base consolidata negli ultimi anni. I giocatori in uscita al momento sono pochi, la preparazione è andata bene, tutti si sono fatti trovare pronti e, soprattutto, ognuno di noi continua a essere molto affamato. Lo ammetto, nei giorni successivi alla finale di Coppa prevalevano sentimenti di amarezza e tristezza. Ed è giusto che così fosse. Poi, però, arrivano nuove stagioni con nuove ambizioni, partite che non si vede l’ora di giocare… Sento in tutti il desiderio di voltar pagina e ricominciare: sono molto fiducioso per l’esordio di sabato con il Grasshopper…».
I nuovi innesti garantiscono a Mattia Croci-Torti un margine di manovra superiore, per cui è legittimo attendersi un Lugano in grado di proporre qualcosa di nuovo anche sul piano del gioco… «Sarà un Lugano un po’ diverso. Ad esempio, a destra siamo molto più coperti: da dicembre a giugno non avevamo a disposizione un vero terzino, mentre adesso ne abbiamo ben due, il che mi permette di proporre rotazioni differenti. Spero di vedere da subito un Lugano un po’ più efficace contro quelle squadre che si arroccano in difesa. Dobbiamo abituarci a compagini che a Cornaredo pensano soltanto a rimanere basse e la sfida consisterà nel trovare soluzioni alternative per sbloccare partite nelle quali in passato ci siamo trovati troppo spesso in difficoltà».
Quarto, terzo, secondo… Sin qui la progressione del Lugano è stata regolare e costante. Risultati sulla base dei quali l’asticella delle aspettative può solo alzarsi, portando con sé un’inevitabile dose di pressione… «Non penso si possa parlare di pressione. Per contro, nel mio ruolo credo sia giusto cercare di alzare costantemente l’asticella, provare a dare nuove motivazioni ai miei giocatori. Non vedo perché non dovrei dire loro di andare immediatamente a prendere lo Young Boys, pur sapendo come il percorso europeo possa destabilizzare il raggiungimento di certi obiettivi. Giocando ogni tre giorni e, praticamente, sempre in trasferta, non sai mai cosa potrebbe succedere, ma soprattutto non puoi trarre profitto da quelle dinamiche positive che per altre squadre sono garantite dal fatto di giostrare davanti al loro pubblico. Tuttavia, non si tratta di cercare scusanti e alibi già a inizio stagione, ma di provare a guardare l’aspetto positivo: lo scorso anno l’Europa da un lato ci ha tolto in stanchezza e tossine, ma dall’altro ci ha dato in consapevolezza e personalità, venute a galla con prepotenza durante la seconda fase di campionato. Detto ciò, rimane un peccato essere costantemente i migliori da gennaio in poi, dovremo provare a compiere quel salto di qualità che ci permetterebbe di risultare competitivi sin dall’inizio, a prescindere dagli impegni europei. Negli anni in cui abbiamo affrontato le Coppe, siamo spesso stati puniti nelle domeniche successive agli impegni internazionali, quando abbiamo lasciato per strada qualche punto di troppo. Quest’anno ho a disposizione una rosa di qualità già prima dell’inizio del campionato, per cui dovremo provare ad approfittarne. Lo ripeto, tutti abbiamo fame e voglia di vincere».
Quello al via sabato contro le cavallette sarà per Mattia Croci-Torti l’ultimo campionato alla guida dell’Fc Lugano, a meno che le due parti in causa non sottoscrivano un nuovo accordo di prolungamento. Del tema si era già parlato parecchio nel corso dell’ultima stagione e c’è da scommettere che tornerà a galla a intervalli regolari fino al raggiungimento di una soluzione, tuttavia non imminente, a detta di Martin Blaser… «Ci prendiamo il tempo necessario. Nelle prossime settimane un primo colloquio avverrà di certo. È però vero che davanti a noi si staglia un tour-de-force con molte trasferte, ragion per cui non mi sembra il momento ideale per intavolare questo discorso. Posso però sottoscrivere quanto affermato da Georg Heitz nella sua visita dello scorso giugno, vale a dire che la nostra intenzione è di proseguire con Mattia Croci-Torti. Fosse per me, prolungherei per i prossimi dieci anni. Comunque, siamo intelligenti a sufficienza da sapere che il contratto scadrà il prossimo 30 giugno...». Insomma, dalle parole del dirigente bianconero si direbbero rose destinate a fiorire. Magari fuori stagione, ma comunque a fiorire.