È allo storico Stadion auf der Waldau che la Nazionale di Yakin preparerà le sue sfide di Euro 2024. Al riparo da potenziali occhi indiscreti
Ci siamo. L’avventura europea della Nazionale è ufficialmente cominciata poco dopo le 14.30 di oggi, quando la selezione di Murat Yakin è sbarcata a Stoccarda, dove si allenerà in vista dell’Euro 2024 facendo capo a uno stadio che trasuda di storia.
Una storia in cui la Svizzera recita una parte importante. Perché è in questo impianto, l’allora Stadion auf der Waldau (divenuto nel 2004 il Gazi Stadium in virtù della sponsorizzazione di un’azienda casearia), che 113 anni fa, il 26 marzo 1911 per la precisione, i rossocrociati giocarono la nona partita internazionale ufficiale della loro storia. Di fronte, allora, c’era la nazionale dell’Impero tedesco, che gli elvetici affrontavano per la quarta volta. Non ci portò molta fortuna, dato che al termine dell’incontro i tedeschi si imposero con un tennistico 6-2, per la gioia di gran parte degli ottomila presenti in uno stadio che per la prima volta ospitava un incontro ufficiale tra nazionali maggiori.
Oltre un secolo dopo, riecco la Svizzera a Stoccarda, in questa struttura, che può contenere fino a 12’000 tifosi, situata nel quartiere di Degerloch, ‘casa’ degli Stuttgarter Kickers fin dalla loro nascita, nel 1905: nessun’altra squadra tedesca, come amano sottolineare i vertici del club, ha mai giocato così a lungo nel medesimo stadio.
I Kickers ora militano nel campionato regionale. Per due stagioni, 1988/89 e 1991/92, il club ha giocato anche in Bundesliga, ma in entrambe le occasioni la loro è stata un’apparizione durata il tempo di un campionato, prima dell’immediata retrocessione. Fra i volti noti che hanno militato nelle sue file spiccano i campioni d’Europa 1996 Jürgen Klinsmann e Fredi Bobic, entrambi calcisticamente cresciuti nel vivaio del club.
Il fatto che la Svizzera abbia istallato il suo campo base nella sesta città più grande della Germania è in parte figlio di una scelta degli organizzatori, ma ha anche a che fare col sorteggio dei gruppi. I sei gironi sono infatti stati divisi in tre aree geografiche (nord-est, centro-ovest, centro-sud) in modo da ridurre al minimo le distanze. Ciò ha di fatto scremato il lotto delle possibili sedi per il campo base elvetico. All’indomani del sorteggio, la Federazione aveva visitato le località di Klosterpforte e Wuppertal. E il giorno seguente era stata la volta di Stoccarda, che, dopo una discussione interna, aveva infine messo tutti d’accordo. «Tutto deponeva a favore di questa scelta: un hotel bello, pratico e familiare che ha già esperienza con la nazionale tedesca, e lo stesso giudizio dei vertici della Federcalcio germanica», indicano i vertici della Nazionale elvetica. Non da ultimo, Stoccarda rappresenta anche la scelta ideale per la sua vicinanza con la Svizzera.
Durante il torneo, il Waldhotel è a disposizione esclusiva della Nazionale. Ciò significa che i giocatori possono muoversi liberamente e al riparo dal pubblico. Il campo di allenamento dista soli 5 minuti a piedi.
Un punto di riferimento della zona è la torre della televisione, alta 217 metri e inaugurata nel 1956. Poiché offre, tra l’altro, una vista sullo Stadion auf der Waldau, in primavera i media avevano sollevato qualche timore per il rischio che gli allenamenti della Svizzera potessero essere ‘spiati’. In realtà, però, già il giorno della sua prima visita, a dicembre, la delegazione della Federazione rossocrociata era stata informata in modo proattivo sul fatto che le sessioni di allenamento – come richiesto anche dall’Uefa – si sarebbero potute svolgere al riparo da occhi indiscreti: «Negli ultimi mesi, la città di Stoccarda e l’Uefa ci hanno mostrato diverse soluzioni».
Le parti coinvolte hanno optato per un compromesso. La torre televisiva non dovrà essere chiusa, nemmeno parzialmente. Al contrario, durante le sessioni di allenamento una pattuglia si assicurerà che nessuno nel ristorante si avvicini alla finestra con un binocolo o scatti foto. Poiché il campo da calcio è visibile solo da alcune angolazioni, l’«area da sorvegliare» è limitata: «Questo è un aspetto che non ci preoccupa». E, soprattutto (la speranza è quella), non dovrebbe impedire l’auspicato passaggio al turno a eliminazione diretta.
E intanto questo pomeriggio, in occasione delle prime sgambate degli elvetici nella ‘casa’ dei Kickers, sugli spalti anziché eventuali occhi indiscreti, c‘erano parecchi sostenitori degli uomini di Yakin, desiderosi di dar loro il benvenuto in quella che per le prossime settimane sarà la loro, di ’casa’.