Calcio

Yakin tra sicurezze e inquietudini

Se la difesa è il punto forte della Nazionale svizzera in vista degli Europei, in attacco un bomber serve come il pane

Senza Xherdan non si va da nessuna parte
(Keystone)
27 marzo 2024
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A meno di tre mesi dal debutto agli Europei di Germania Murat Yakin esce dalla settimana di raduno e dalle amichevoli con Danimarca e Irlanda perlomeno con molte indicazioni utili, alcune positive, altre meno. A rasserenare il commissario tecnico l'ottima tenuta della difesa, rimasta imbattuta per tutti i 180’ disputati, a inquietarlo la scarsa vena offensiva, visto il solo gol realizzato, su punizione.

Tra i singoli elementi della rosa ve ne sono quattro che si sono particolarmente messi in luce: Yvon Mvogo, Fabian Schär, Dan Ndoye e Xherdan Shaqiri. Il portiere del Lorient ha dimostrato di essere un'alternativa affidabile a Yann Sommer nel caso le circostanze le richiedano, il difensore del Newcastle è stato il perno della retroguardia sia a Copenaghen, sia a Dublino, candidandosi a negare a Nico Elvedi o Ricardo Rodriguez uno dei due posti rimanenti al fianco dell'irrinunciabile Manuel Akanji nel trio di centrali, mentre l'esterno del Bologna sembra essere il destinatario del posto sulla fascia sinistra, grazie soprattutto ai numerosi spunti offensivi che gli permettono di farsi perdonare qualche distrazione. Infine il trequartista dei Chicago Fire ha confermato di essere probabilmente l'uomo più necessario alla rappresentativa rossocrociata. In Irlanda ha deciso il confronto con la sua trentesima segnatura in Nazionale, costituendo con Zeki Amdouni un duo d'attacco dinamico. Tutt'altra cosa rispetto alla prestazione di Ruben Vargas e Noah Okafor contro i danesi. L'attaccante del Milan è poi subentrato anche nel secondo match, ma deludendo nuovamente rimanendo troppo approssimativo. Lui è indubbiamente uno dei perdenti di questo raduno, come ha riconosciuto, senza citarlo direttamente, anche il suo allenatore.

L'altro è Eray Cömert, il difensore ex Lugano, è stato titolarizzato contro i ‘Boys in green’, venendo preferito a Becir Omeragic. La sua prova è tuttavia stata insufficiente. A Silvan Widmer va invece concesso del tempo per riacquisire il giusto tono atletico dopo un lungo infortunio. «Deve ancora far salire i giri del motore», ha confermato Yakin. Pronto a sostituirlo c'è comunque Kevin Mbabu.

Kutesa, Seferovic e Monteiro opzioni intriganti

A proposito di chi deve tornare in forma dopo uno stop forzato, il nome più atteso è quello di Breel Embolo. Se l'assetto difensivo a tre è ormai assodato, in vista della sfida del 15 giugno a Colonia contro l'Ungheria il modulo offensivo è ancora una grande incognita. L'attaccante del Monaco è fermo per un infortunio al ginocchio, Shaqiri difficilmente sarà in grado di reggere il ritmo per tre incontri completi in otto giorni e allora il selezionatore intende vagliare tutte le alternative, anche le più sorprendenti, dalla conferma del debuttante Dereck Kutesa, al ritorno di Haris Seferovic, passando dalla chiamata del portoghese dello Young Boys Joël Monteiro, attualmente in attesa di ricevere il passaporto elvetico. «Non chiudo nessuna porta – ha affermato il tecnico –, sarà decisiva la forma del momento. Inoltre nei primi giorni del campo di allenamento di maggio avremo il tempo di lavorare sul gioco offensivo e di fare qualche esperimento».

La speranza è trovare un bomber che permetta alla Svizzera di tornare a essere un'avversaria temibile per tutte le altre, come lo era stata agli scorsi Europei. Nel 1990 l'Italia era arrivata fino alla semifinale dei Mondiali trascinata da Totò Schillaci, chiamato all'ultimo momento. E chissà che anche la rappresentativa elvetica non possa trovare all'ultimo momento il suo uomo chiave, l'impressione è infatti che senza una sorpresa dell'ultima ora la spedizione tedesca rischi di riservare più dolori che gioie. Del resto Yakin è un allenatore che spesso ha fatto affidamento sul suo istinto e anche il suo futuro personale si potrebbe giocare su qualche mossa azzardata.