Giovedì sera i ginevrini affronteranno il Ludogorets Razgrad nei sedicesimi di finale, consapevoli di poter davvero passare il turno
Quattro giorni dopo la mortificante sconfitta subita a Yverdon, il Servette torna a guardare all'Europa con la speranza di godersi una splendida primavera in Conference League. Nei sedicesimi, i ginevrini se la vedranno col Ludogorets Razgrad, campione di Bulgaria da 12 anni. La squadra di Georgi Dermendzhiev sembra alla portata del Servette, che in novembre ha fermato la Roma sul pari. «Vogliamo eliminarli – ha detto coach René Weiler – è una squadra che possiamo battere, ma anche loro staranno pensando la stessa cosa».
Col ritorno di Rouiller, la cui assenza si è fatta sentire nella sconfitta (2-1) con l'Yverdon, Weiler ritiene che la sua squadra sia pronta, anche se il mercato invernale non ha aiutato molto. Le partenze di Vouilloz per Basilea e Bédia verso l'Union Berlin non sono state compensate. «Tuttavia, credo che la squadra sia abbastanza forte per combattere su tutti i fronti», spiega lo zurighese.
Di fronte a una squadra bulgara che secondo Weiler è «abituata a vincere», il Servette cercherà di imporre il proprio gioco in casa all'andata per poi poter affrontare il ritorno con un margine confortante. I granata non faranno però l'errore di gettarsi allo sbaraglio contro una squadra «molto forte offensivamente grazie ai suoi brasiliani». Nonostante la cautela d'obbligo alla vigilia di un simile confronto, per il Servette è arrivato il momento di dimostrare quanto aveva detto l'ex tecnico romanista José Mourino, secondo cui i ginevrini possono vincere la Confenrence League. Nelle parole del portoghese c'era una certa esagerazione, come suo solito, ma forse anche un po' di verità che autorizza i ginevrini a sognare.