Le rossocrociate hanno subito il maggiore tasso tecnico delle iberiche salutando praticamente senza colpo ferire la rassegna iridata
Era una missione praticamente impossibile, e infatti la Svizzera non è riuscita a compiere il colpaccio e continuare il proprio sogno mondiale. Dal sud della Nuova Zelanda al nord, negli ottavi di finale la compagine di Inka Grings è stata battuta 5-1 dalla Spagna. La corazzata iberica, che vanta nella sue fila ben otto giocatrici del Barcellona dei record (capace di conquistare la tripletta campionato, Champions e Supercoppa), ha invece ribadito la sua volontà di riscrivere la storia e conquistare il titolo.
All'Eden Park di Auckland le rossocrociate hanno subìto la maggiore caratura delle iberiche, più attrezzate a livello individuale e munite di personalità di spicco, fin dalle prime battute incassando la prima rete (di tutta la rassegna iridata) dopo neppure cinque minuti. A insaccare il pallone alle spalle di Gaëlle Thalmann è stata Aitana Bonmati, candidata alla conquista del Pallone d'oro. Un'autorete molto simile a quella realizzata dall'Italia nell'ultima partita del proprio girone di Laia Codina ha rimesso parzialmente in carreggiata la compagine di Grings, ma l'intenzione di scendere in campo in modo disciplinato sfruttando le debolezze in difesa (soprattutto sulla corsia di sinistra) e ripartire in contropiede non si è mai concretizzata. La pressione esercitata dalle elvetiche è stata inesistente, le iberiche sono de facto state libere di imbastire le loro trame e trafiggere ancora la 37enne con la centrocampista del Barcellona, Redondo e Codina.
Nella ripresa la selezionatrice rossocrociata ha buttato nella mischia anche Viola Calligaris, Sandrine Mauron e Meriame Terchoun, ma la musica non è parsa cambiare: eccezion fatta una triangolazione fra Ramona Bachmann, Ana-Maria Crnogorcevic e la stessa Terchoun, incapace però di concludere con abbastanza forza. La strada tracciata dal Giappone non è stata ripercorsa dalle elvetiche, inferiori (come comprensibile) sotto ogni aspetto alle Furie Rosse che si sono permesse il lusso di lasciare in panchina Alexia Putellas, non in perfette condizioni dopo la rottura del crociato. Il maggior tasso tecnico della Roja ha messo a nudo le nostre debolezze, ma la prestazione sfoderata negli ottavi non deve comunque far dimenticare quanto di buono fatto in questa rassegna: tre partite, cinque punti, nessun gol incassato e primo posto del Gruppo A. La difesa (quest'oggi poco stabile) è stato un nostro punto di forza; bisogna migliorare assolutamente in fase offensiva in vista degli Europei casalinghi in calendario nel 2025.
La Spagna affronterà ora la vincente dello scontro fra Paesi Bassi e Sudafrica nel quarto di finale in programma l'11 agosto alle 3, ora svizzera.
Svizzera - Spagna (1-4) 1-5
Reti: 5’ Bonmati 0-1, 11‘ Codina (autorete) 1-1, 17’ Redondo 1-2, 36‘ Bonmati 1-3, 45’ Codina 1-4, 70‘ Hermoso 1-5
Svizzera: Thalmann; Aigbogun (45’ Calligaris), Riesen (84‘ Marti), Stierli, Maritz; Sow (45‘ Terchoun), Wälti, Reuteler (45’ Mauron); Piubel (75’ Humm), Bachmann, Crnogorcevic
Spagna: Coll; Batlle, Paredes, Hernandez, Codina; Abelleira (64‘ Perez), Bonmati (76’ Guerrero), Hermoso (76‘ Putellas); González (64’ Navarro), Redondo, Parallulo (84' Del Castillo)
Arbitro: Foster
Note: 43’217 spettatori. Ammoniti: 73’ Stierli. Spagna priva di Andrés