Il Lugano impegnato domani a San Gallo contro un avversario in difficoltà: Croci-Torti: ‘Non sottovalutiamo il loro orgoglio’
Dopo il successo in extremis contro il Sion, il Lugano è chiamato a ripetersi sull’erba del Kybunpark, al cospetto di un San Gallo contro il quale fatica a imporsi. È vero, nella sfida più importante, quella del 15 maggio di un anno fa, al Wankdorf di Berna i bianconeri avevano fatto un sol boccone dell'avversario, tuttavia in Super League l’ultimo successo bianconero risale infatti all’8 agosto 2021. Con Mattia Croci-Torti al timone, nelle sette sfide di campionato il Lugano è fermo a una vittoria e tre pareggi. È però vero che il San Gallo sta attraversando un periodo di vacche magre: l’ultima vittoria risale al 25 febbraio (4-0 a Sion), dopodiché ha inanellato tre sconfitte (due volte contro il fanalino di coda Winterthur) e quattro pareggi. Un colpo gobbo dei bianconeri permetterebbe di scavare un divario di sette punti e, forse, di spaccare in due una classifica sin qui molto stretta… «Sarebbe bello – afferma Mattia Croci-Torti. È il nostro obiettivo. Tuttavia, occorre fare attenzione all’orgoglio del San Gallo. Settimana scorsa, per la prima volta da tempo immemore è stato fischiato dal pubblico di casa e dopo la brutta prestazione di Zurigo credo che vedremo in campo una squadra con tanta voglia di reagire. Non mi aspetto un San Gallo capace di sbagliare, davanti al pubblico di casa, l'approccio alla partita. Dovremo essere bravi a capire subito le dinamiche del gioco per poter mettere in difficoltà i padroni di casa con le nostre armi migliori. Vincere al Kybunpark non è impresa da tutti i giorni, ma non dobbiamo avere paura: se due settimane fa ce l’ha fatta il Winterthur, possiamo farcela pure noi».
Un risultato positivo nella Svizzera orientale passa da una fase di gioco che il Lugano dovrà saper gestire nel migliore dei modi… «Le ripartenze. Di certo loro non si metteranno lì ad aspettarci, anzi ci aggrediranno dal primo minuto, come sono abituati a fare. La chiave del match saranno proprio le ripartenze che, giocoforza, loro concederanno: dovremo saper sfruttare quelle occasioni».
Oltre alla sfida in campo, ci sarà pure quella in panchina, tra il tecnico luganese e Peter Zeidler, avversario contro il quale il “Crus” ha spesso faticato… «Non è una sfida tra me e lui, non la sento tale. Più che altro, abbiamo la possibilità di rifarci del pareggio impostoci 20 giorni fa con quel rigore di Akolo al 95’. Anche in noi c’è tanta voglia di riscatto: con quel gol, loro ci avevano portato via due punti e un po’ di serenità, adesso tocca a noi ricambiare il “favore”. In queste tre partite (Sion, San Gallo e Grasshopper, ndr) vogliamo nove punti, sette come minimo. Tornare da San Gallo con un risultato utile potrebbe metterci le ali per il rush finale».
Contro il Sion, i bianconeri hanno avuto il possesso del pallone per il 75% del tempo. Peccato che si siano giocati appena 45’ effettivi (su un totale di 97’)... «A mio modo di vedere, la soluzione adottata ai Mondiali non era da buttar via. Se una squadra perde volutamente tempo, perché non dovrebbe aumentare il recupero? Noi siamo stati massacrati in Coppa Svizzera per tre scelte sbagliate di Osigwe e l’arbitro ha fatto giocare per 6’ oltre il novantesimo, minuti che, tra l’altro, ci sono costati il gol del pareggio. Per noi, domenica è stato complicato: quando devi vincere, ma il gioco è sempre fermo, fai fatica a trovare il ritmo. Con lo staff siamo andati a vedere le immagini del primo rinvio di Fickentscher dai 5 metri: ci ha impiegato un minuto e venti secondi. Situazioni che il direttore di gioco non dovrebbe permettere e per riuscirci ha in tasca il cartellino giallo. Ai Mondiali ci eravamo stupiti di recuperi di 10-15 minuti, ma occorrerà trovare una soluzione anche in campionato. Non so se quella giusta sia il tempo effettivo, oppure il maxi recupero, so però che per gli spettatori certe situazioni non sono piacevoli: una partita spezzettata non è quasi mai accattivante. Per quanto concerne il possesso palla, sono convinto che se hai il controllo, aumentano le possibilità di vittoria. Da questo punto di vista stiamo facendo bene e siamo tra le squadre che più spesso arrivano nei 30 metri avversari palla al piede. Da lì in avanti, però, dobbiamo migliorare. Nelle ultime partite qualcosina ci è mancato proprio in vicinanza della porta avversaria. Dobbiamo lavorare, ma per il futuro resto ottimista, con il recupero di Bottani, la ritrovata condizione di Steffen e la fine del Ramadan per Amoura».
A San Gallo, tuttavia, l’attacco bianconero potrebbe rimanere in parziale emergenza, nel senso che Zan Celar, nonostante il quarto d’ora giocato contro il Sion, rischia di non prendere parte alla trasferta… «Dopo la sfida di sabato ha ancora avuto problemi. Nulla di particolarmente grave, ma non posso permettermi di sbagliare la sua gestione. Se non ci sarà a San Gallo, giocherà qualche minuto sabato contro il Gc».
Di sicuro, Croci-Torti non potrà fare affidamento su Belhadj, espulso contro il Sion e dunque squalificato, Mai e Mahou, entrambi ancora infortunati.